04 giugno 2008

Commento su L'espresso "Egregio Brunetta, si occupi dei raccomandati" (Benito Montesi, Terni)

Raffaele Innato ha scritto: 4 Giugno, 2008 12:42
Non vi è dubbio che la macchina amministrativa della pubblica amministrazione italiana è un carrozzone, sul quale molti si aggrappano ed altri che comodamente si ritrovano seduti per farsi gongolare. Come in tutte le cose, nella P.A. ci sono persone che lavorano convintamente per il bene pubblico e persone che fanno da osservatori del lavoro. Ci sono i furbi e ci sono gli onesti. In questo tipo di società, che non è comunista, ma capitalistica (spesso si vogliono confondere i ruoli), si guarda molto agli affari personali e individuali, e non all’interesse comune. La nostra P.A. è costituita da milioni di persone sparse in tutti i settori della vita democratica di questo Paese, parte dal Presidente della Repubblica per finire al custode di un pubblico palazzo. In questo bailamme circolano una miriade d’interessi economici, politici, sociali e religiosi. Tutti gli abitanti del nostro paese, e non, devono passare obbligatoriamente dai diversi uffici, dalle molte stanze e dai lunghi corridoi della P.A., per risolvere e portare a buon fine la soluzione ad una propria esigenza personale o di gruppo di appartenenza. Siccome, la cultura capitalistica si basa sulla convenienza del proprio profitto, ecco che nascono i compromessi tra chi gestisce la P.A. e chi invece, la subisce o la sfrutta. I modi sono diversi: dall’appalto, al posto di lavoro, ai voti, alle poltrone ecc…giustificando gli intrighi e le complicità, inventandosi una serie di atti burocratici, legge e leggine che favoriscono ulteriormente questo andazzo. Succede, pure, che la persona onesta che lavora viene messa ad un angolo, diventando “fannullona”, la persona non proprio onesta viene premiata e diventa “lavoratrice” a tutti gli effetti. Fin quando la cultura del nostro Paese premierà gli affari personali e le lobby (capitalismo), la P.A. sarà sempre un marasma da cui non c’è via d’uscita. Nemmeno, per il Ministro Brunetta che per la sua statura piccola dovrebbe avere più possibilità. Perciò, si ha bisogno, assolutamente, di cambiare cultura, interpretando la vita nella maniera più virtuosa per una società più umana.

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