23 aprile 2009

Commento su L'espresso " Finalmente un richiamo dal Colle" (Aldo Nicotra)

Raffaele Innato ha scritto: 23 Aprile, 2009 19:59
Non meditar vendetta! Ma siedi sulla riva del fiume e aspetta di veder passare il corpo del tuo nemico!Frase famosa e molto utile nella vita. Corsi e ricorsi nella storia.
Vi ricordate Bush dopo l’abbattimento delle torri gemelle? Aveva un notevole favore degli indici di popolarità. Ebbene, sono passati alcuni anni e un certo Obama, che non figurava tra i papabili al potere, è diventato il presidente egli Stati Uniti d’America.
Noi, italiani non abbiamo la capacità di attendere, siamo sempre in ansia e frettolosi di dare giudizi istintivamente, più che con la ragione. Lo si vede nel fare la coda agli sportelli o ai supermercati dando la colpa dell’attesa snervante a chi sta facendo il proprio lavoro bene o male. Succede nello sport verso i campioni, oggi osannati se si vince, e domani a sbeffeggiarli se si perde. Anche nella politica, diamo la colpa al politico di turno se non vediamo legiferata una legge a nostro favore personale.
Oggi il vento è favorevole, non tanto alla destra, che non mi pare abbia grandi nomi da far valere, ma ad un solo signore, chiaramente supportato da una squadra che orchestra dietro le quinta attraverso la forza del danaro e dell’informazione, che è riuscito, nello sfaldamento di una sinistra frammentata, a crearsi una immagine di uomo forte, positivo, che risolve i problemi. Molti lo sanno, che la sua è solo immagine, perchè di concreto c’è solamente il fatto che è diventato più potente e più ricco. Però, in un contesto di una opposizione non coesa, egli fa la parte del più forte. E questo la gente lo percepisce come positività.
Allora, per combattere un avversario che sembra invincibile, non si deve seguire le sue orme, perchè non avendo gli stessi mezzi si perde la battaglia. Si deve invece seguire la tattica dell’attesa e del lavorare ai fianchi.
Ci sono, purtroppo 2 milioni e mezzo di poveri in Italia, altri 6 o 7 milioni vivono di precarietà, ci sono milioni di pensionati e di famiglie che non riescono a far fronte alle esigenze necessarie di una vita decente. Ci sono problemi di recessione e di congiuntura nazionale e internazionale.
Ebbene, se lui è l’uomo forte e positivo che tutto fa e che risolve, bisogna metterlo con le spalle al muro, affinchè risolva tutti questi problemi e alla svelta, altrimenti è un incapace, un debole. Alla lunga, siccome i problemi incombono e saranno irrisolti, lo stress avrà il sopravvento, quindi sarà costretto a fare errori. A quel punto una opposizione intelligente già pronta con un programma serio e pragmatico potrà salire sul carro del potere, non dando mandato assoluto ad un solo uomo, ma democraticamente ad una squadra di persone preparate e capaci che possano dare risposte a soluzioni reali della gente che era stata illusa.
Ebbene fa il Capo dello Stato a spingerlo a risolvere i problemi che incombono secondo il dettame della Costituzione, visto che ha avuto il mandato degli elettori secondo questa Costituzione.
Ebbene farebbero i politici che stanno all’opposizione di evidenziare sempre i problemi della gente e rintuzzare tutte le negatività di un governo incapace di trovare soluzioni che servono al paese e non ad una sola parte.
Ebbene faremmo noi a palesare cosa sarebbe giusto fare, a pretendere una società più umana e solidale.

22 aprile 2009

Commento su L'espresso "Ho fatto un sogno sul 25 Aprile" (Fab1963)

Raffaele Innato ha scritto: 22 Aprile, 2009 13:42
Caro Fab1963,
se proprio vogliamo sognare per il 25 Aprile, allora desidererei vedere quel giorno tutti gli italiani, svegliarsi dal tunnel dell’ipocrisia e dei falsi valori della politica, del sociale e dei dogmi nel quale sono voluti incunearsi da secoli, andare nelle piazze e nelle strade per manifestare pacificamente il proprio dissenso, stando semplicemente seduti per terra dicendo:
“Da oggi noi ci sentiamo liberi da tutto il marciume che ci ha sovrastato, non abbiamo più alcuna intenzione di riprendere nessuna attività lavorativa e sociale se non dopo aver sottoscritto una dichiarazione vincolante, nella quale tutti i cittadini siamo uguali, con gli stessi diritti e doveri, che chi dalla vita ha avuto di più deve dare a chi ha avuto di meno, i più intelligenti devono aiutare i meno intelligenti, i più forti devono aiutare i più deboli, i furbi devono stare nelle patrie galere fino a quando diventano cittadini come gli altri, i ricchi devono mettere a disposizione le loro ricchezze per far crescere la nazione in favore della collettività, i rappresentanti eletti non devono governare per più di un mandato, la politica non è un mestiere ma una vocazione e un dovere. Tutti devono partecipare col lavoro alla crescita della democrazia, della giustizia e del benessere, compresi coloro che credono di aver ereditato un mandato supremo, non si sa da chi e per quale ignoto motivo. Nessuna carità o aiuti solidali privati, ma una società che ha nello Stato le leggi giuste per creare la solidarietà sociale di cui il popolo ha necessità. Liberi di esecitare e vivere la propria vita per il benessere comune, coinvolgendo gli altri popoli a condividere insieme l’ospitalità di cui beneficiamo tutti i cittadini dalla casa comune, il nostro pianeta.”

18 aprile 2009

Commento su L'espresso "Il papa non è San Francesco" (Francesco Polverini)

Raffaele Innato ha scritto: 18 Aprile, 2009 16:46
Cara Rossini,
il papa, dopo lungo pensare, ha programmato il suo intervento in Abruzzo il 1° Maggio, dopo che l’emergenza è finita e i morti sono sepolti. Dopo aver festeggiato il suo compleanno, vuole testimoniare di persona la sua vicinanza al popolo abruzzese, benedicendo e passando tra la gente rifugiata sotto le tende.
Io non so perchè abbia scelto il giorno della festa dei lavoratori. Però, spero che per quel giorno il papa abbia messo in allarme il suo dio, visto che il giorno del terromoto, pare sia stato un pò disattento in quanto non ha provveduto a salvaguardare le sue anime fedeli: 295 tra bambini, donne e uomini, se non a salvarne qualche miracolato in extremis. Anche perchè, non potendo la scienza sapere o prevedere se ci può essere un’altra scossa tragica (speriamo di no) a rischiare questa volta potrebbe essere il rappresentante primo dei fedeli.
Anche se quando muore un papa se ne fa un altro.
Un caro saluto

17 aprile 2009

Commento su L'espresso “La lezione del terremoto sulla vita di tutti” (Ilaria Angela Mascetti)

Raffaele Innato ha scritto: 17 Aprile, 2009 18:30
La tragedia dell’Abruzzo oggi e tante altre accadute da noi e lontano da noi, ci dovrebbe far capire che l’uomo è nudo, non solo di ciabatte o di vestiti, ma nudo di qualsiasi proprietà.
Tutto ciò che la natura ci mette a disposizione, dobbiamo imparare a usarlo nella maniera più corretta e rispettosa. Nessuno ha il diritto di stravolgere le regole della natura.
Bisogna, invece, assecondarla rispettando la morfologia del territorio e del paesaggio.
La cultura di un popolo non si deve intendere raffigurata da una scultura o da un’opera maestosa o da un simbolo. La cultura vera è il rispetto delle cose naturali dei paesaggi e delle regole solidali degli uomini e dell’uomo verso la natura.
Tutto quello che noi vi costruiamo sopra come simboli, deturpano l’essenza del creato.
In questo mondo, falsamente governato dall’uomo sapiente, non vi è l’armonia che serve a riequilibrare e mettere tutti sullo stesso piano, senza prevaricazioni.
Io quelle scene di devastazione le ho vissute per diversi anni, quando da piccolo, subito dopo i primi anni del dopoguerra, si conviveva tra le macerie e la fame. Sono passati diverse decine di anni, e le stesse scene, anche peggio, le vedo tra i popoli che non hanno da sfamarsi.
Questo è il frutto dell’egoismo e della tracotanza di piccoli uomini meschini.
Un caro saluto

14 aprile 2009

Michele Santoro
Caro Santoro,
ho letto alcuni articoli riguardo alle accuse su di lei per come è stata condotta la trasmissione “resurrezione” di annozero Rai2, e ho visto tutta la trasmissione della puntata, come faccio solitamente.
Tutte le critiche che le sono state rivolte, sono certamente legittime, ma scarsamente corrette. Io le devo dire, da telespettatore (ahimè senza possibilità d’intervenire direttamente), che la trasmissione in oggetto, con alcune imperfezioni (ma nessuno è perfetto), non ha inteso condannare né la protezione civile né il responsabile Bertolaso, più volte nominato impropriamente dal direttore Giordano e dal sottosegretario Grosseto, e non mai da lei, come pseudo capro espiatorio della tragedia.
La trasmissione, sicuramente e democraticamente criticabile, ha inteso mettere in evidenza la possibilità di responsabilità di chi ha probabilmente speculato sulle costruzioni dell’ospedale, della casa degli studenti, e di chi non ha voluto ascoltare le tantissime scosse dei mesi antecedenti al disastro e le preoccupazioni degli abitanti, come preavviso di una possibile catastrofe che poi purtroppo è avvenuta.
Lei stesso più volte ha rimarcato che la protezione civile e la macchina d'intervento è stata efficacia ed efficiente, ma nello stesso tempo, rispetto alle avvisaglie e le preoccupazioni della gente abruzzese per gli allarmi ripetuti delle tante scosse subite nei mesi precedenti, bisogna dire con molta onestà, che vi è stata una superficialità di attenzione da parte di chi ha responsabilità alla tutela del territorio e degli abitanti. Perchè, se si fosse avuta l'attenzione giusta, almeno, si sarebbe dovuta mettere in allerta tutta la popolazione, poi si sarebbero potute allertare la protezione civile a presidiare con alcune macchine di pronto soccorso e alcune attrezzature immediate i centri più a rischio, e le forze dell'ordine a presidiare ed a segnalare ed intervenire, appena ci fosse stata una scossa più consistente. Perchè il fatto che la macchina della protezione civile sia arrivata dopo alcune ore dal disastro, fa supporre che nel frattempo alcune decine di feriti siano morti per ritardo d'intervento. Sappiamo quanto il tempo d'intervento immediato, in questi casi, possa salvare le persone sotto le macerie!
Inoltre, chi ha evidenziato ritardi d'intervento e poca attenzione alle tante scosse dei mesi precedenti alla tragedia, sono stati gli stessi abitanti dell'Abruzzo intervistati, che si sono visti privati degli affetti dei loro cari estinti, denunciando i diversi aspetti negativi di alcuni interventi e di una politica sociale, che invece di mettere in sicurezza le persone e le strutture nelle quali si abita e si vive, tiene conto più agli interessi economici e personali, che poi si dimostrano deleteri e dannosi alla stessa comunità di cui tutti ne fanno parte. Perciò, disastro insegna, che sarebbe di buon gradimento e utile per tutti, e anche per l'informazione, combattere e controllare chi antepone gli interessi privati e personali agli interessi della collettività, che poi sono il sapere vivere civile e solidale nel rispetto delle persone e nel rispetto dei diritti civili delle comunità.
Poi piangere i morti, stringere con abbracci di commozione i superstiti e nominare degli eroi, non serve, specialmente se si potevano evitare.
Un caro saluto

07 aprile 2009

Sinistra e libertà.

Nichi Vendola

Caro Nichi Vendola,
come sempre apprezzo e condivido i tuoi interventi.
Anche ieri sera a Taranto ho avuto modo di sentire le tue parole e le tue frasi cariche di significato di solidarietà e di difesa delle persone e dei ceti più deboli. Questa tua facilità di saper comunicare con la gente, farle sentire vicina una politica che sa interpretare i problemi reali, producendo delle soluzioni concrete, quindi dando risposte fattibili, dà alla tua persona un carisma che sa trascinare chi ti ascolta.
L'idea di dare vita ad un partito di sinistra, quella sinistra delle persone per bene che lavorano, che studiano, che aspirano ad un futuro sano e migliore, che hanno sempre creduto al bene della collettività sociale e al benessere di tutti gli uomini, che credono nella laicità e nel rispetto delle idee e dei sani principi di convivenza e fratellanza dei popoli, che con onestà sono i portatori della fatica e del progresso, che sono stanchi di vedere i furbi primeggiare e deturpare i territori, l'ambiente, i paesaggi e di comandare al solo scopo personale, sfruttando la bontà della gente che con sacrificio crede nel proprio lavoro per migliorare il mondo che ci circonda e che ci sostiene, mi vede d'accordo e forte sostenitore.
Se tu riuscirai a mettere insieme tutta questa gente onesta e operosa, mettendo in pratica le tue idee di solidarietà senza antipatici compromessi, io penso che troverai terreno fertile per conquistare quel popolo, che vede nella sinistra la propria ragione di esistere nel mondo del lavoro e di precarietà ma non solo, che ha la capacità di liberarsi dalla paura e dalla miseria, che sa ritrovare anche quel percorso di sana aspettativa che è il benessere collettivo, che guarda all'uomo e al rispetto della persona, per una società più giusta, più libera e uguale.

Aiuti in Abruzzo ai terremotati.

Sono daccordo al trasferimento dei 460 milioni di euro dalle spese elettorali per la ricostruzione delle case e degli edifici scolastici della provincia aquilana. Ricostruzione che deve avvenire rigidamente sotto il controllo dei cittadini del posto con elezioni di appositi comitati dei residenti. Non solo, ma devono essere rispettati i criteri di antisismicità e di correttezza progettuale come legge prescrive. Il tutto deve avvenire con la massima trasparenza e con la partecipazione dei cittadini interessati, e con controlli esterni. Non una nuova town ma rispetto della cultura e del paesaggio naturalistico del paese. Finita l'urgenza terremoto, si dovrà indagare sui progetti e sulle colpe di chi ha costruito e progettato l'ospedale, crollato inspiegabilmente. Chi ha lucrato in maniera scorretta sulla costruzione risultata debole alle scosse, deve pagare. Basta con i furbi che si arricchiscono con i soldi della solita gente che paga le tasse. Chi truffa deve pagare, chi si comporta bene deve essere premiato. Abbiamo bisogno di gente onesta, in giro ce ne sono troppe di volpi. Siamo stanchi di subire, perchè a morire delle colpe altrui solitamente sono sempre i più deboli e gli onesti. Bisogna invertire questo schema.
Rai1 telegiornale delle 13,30, la presentatrice ha autoelogiato la rai1 perchè, in conseguenza delle trasmissioni messe in onda ieri per la tragedia del terremoto, ha avuto il massimo share di ascolto. Siamo al ridicolo!!!