14 aprile 2009

Michele Santoro
Caro Santoro,
ho letto alcuni articoli riguardo alle accuse su di lei per come è stata condotta la trasmissione “resurrezione” di annozero Rai2, e ho visto tutta la trasmissione della puntata, come faccio solitamente.
Tutte le critiche che le sono state rivolte, sono certamente legittime, ma scarsamente corrette. Io le devo dire, da telespettatore (ahimè senza possibilità d’intervenire direttamente), che la trasmissione in oggetto, con alcune imperfezioni (ma nessuno è perfetto), non ha inteso condannare né la protezione civile né il responsabile Bertolaso, più volte nominato impropriamente dal direttore Giordano e dal sottosegretario Grosseto, e non mai da lei, come pseudo capro espiatorio della tragedia.
La trasmissione, sicuramente e democraticamente criticabile, ha inteso mettere in evidenza la possibilità di responsabilità di chi ha probabilmente speculato sulle costruzioni dell’ospedale, della casa degli studenti, e di chi non ha voluto ascoltare le tantissime scosse dei mesi antecedenti al disastro e le preoccupazioni degli abitanti, come preavviso di una possibile catastrofe che poi purtroppo è avvenuta.
Lei stesso più volte ha rimarcato che la protezione civile e la macchina d'intervento è stata efficacia ed efficiente, ma nello stesso tempo, rispetto alle avvisaglie e le preoccupazioni della gente abruzzese per gli allarmi ripetuti delle tante scosse subite nei mesi precedenti, bisogna dire con molta onestà, che vi è stata una superficialità di attenzione da parte di chi ha responsabilità alla tutela del territorio e degli abitanti. Perchè, se si fosse avuta l'attenzione giusta, almeno, si sarebbe dovuta mettere in allerta tutta la popolazione, poi si sarebbero potute allertare la protezione civile a presidiare con alcune macchine di pronto soccorso e alcune attrezzature immediate i centri più a rischio, e le forze dell'ordine a presidiare ed a segnalare ed intervenire, appena ci fosse stata una scossa più consistente. Perchè il fatto che la macchina della protezione civile sia arrivata dopo alcune ore dal disastro, fa supporre che nel frattempo alcune decine di feriti siano morti per ritardo d'intervento. Sappiamo quanto il tempo d'intervento immediato, in questi casi, possa salvare le persone sotto le macerie!
Inoltre, chi ha evidenziato ritardi d'intervento e poca attenzione alle tante scosse dei mesi precedenti alla tragedia, sono stati gli stessi abitanti dell'Abruzzo intervistati, che si sono visti privati degli affetti dei loro cari estinti, denunciando i diversi aspetti negativi di alcuni interventi e di una politica sociale, che invece di mettere in sicurezza le persone e le strutture nelle quali si abita e si vive, tiene conto più agli interessi economici e personali, che poi si dimostrano deleteri e dannosi alla stessa comunità di cui tutti ne fanno parte. Perciò, disastro insegna, che sarebbe di buon gradimento e utile per tutti, e anche per l'informazione, combattere e controllare chi antepone gli interessi privati e personali agli interessi della collettività, che poi sono il sapere vivere civile e solidale nel rispetto delle persone e nel rispetto dei diritti civili delle comunità.
Poi piangere i morti, stringere con abbracci di commozione i superstiti e nominare degli eroi, non serve, specialmente se si potevano evitare.
Un caro saluto

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