18 giugno 2008

Commento su L'espresso “Credevate davvero che Berlusconi avrebbe rinunciato alle leggi ad personam?” (Maurizio Coscarella)

Raffaele Innato ha scritto: 18 Giugno, 2008 20:08
“Le teorie liberali hanno propugnato e praticano l’arte della separazione…Non ha precedenti in Paesi democraticamente più maturi del nostro una tendenza all’unificazione del potere politico col potere economico e col potere culturale attraverso il potentissimo strumento delle televisioni, incomparabilmente superiore a quello dei giornali che tuttavia furono chiamati il quarto potere, come quella che si intravede nel movimento di Forza Italia. L’unificazione dei tre poteri in un solo uomo o in un solo gruppo ha un nome ben noto nella teoria politica. Si chiama, come la chiamava Montesquieu, dispotismo.” (Norberto Bobbio)
Nella mia lettera del 15 maggio 2008, prendendo spunto da un atteggiamento antidemocratico del Presidente della Camera Fini (se il mal giorno si vedeva da questi atteggiamenti di nostalgica memoria ne avremmo viste delle brutte), avevo già preannunciato quello che già sta succedendo e che ancora di peggio succederà, se l’opposizione prima e il popolo italiano subito dopo, non iniziano a darsi una bella scrollata a prendere iniziative convincenti atte a spiegare ai signori governanti, che noi italiani abbiamo necessità di vivere in un paese democratico, nel quale tutti devono rispettare la Costituzione, che le leggi si promulgano in favore dei cittadini tutti, che la legge deve essere uguale per tutti, che chi si trova in conflitto d’interesse non può avere cariche politiche, che si devono rispettare la Nazione e la bandiera tricolore, che lo Stato italiano è laico, che abbiamo bisogno di una scuola pubblica seria e incentivata, che si deve investire nella ricerca, che la pubblica amministrazione ha bisogno di efficienza, di persone preparate e meritorie, che il privato deve essere messo in condizioni di saper produrre senza inquinamenti vari, che tutti devono poter avere un lavoro certo e lavorare in sicurezza, che al dirigente venga riconosciuto un reddito proporzionato alle sue capacità e responsabilità che si deve assumere, e all’operaio venga riconosciuto la sua capacità di saper operare con uno stipendio dignitoso e diritti, che alle persone meno abbienti si dia l’aiuto necessario a trovare una soluzione dignitosa ed un canale preferenziale per lavorare, che le forze dell’ordine siano messe nelle condizioni di operare per far rispettare le leggi, che la magistratura possa svolgere il suo compito in autonomia e accellerare i processi in tempi brevissimi, che nel sistema degli appalti e finanziario ci sia la massima trasparenza, che si costruiscano carceri moderne con strutture nelle quali il carcerato debba operare per pagarsi l’ospitalità ed essere recuperato, che gli anziani soli e i portatori di disabilità possano stare in strutture nelle quali venga dato loro le necessarie cure e attenzioni giuste, che lo sport non sia un mestiere ma una giusta e sana competizione, che la pubblicità debba essere coerente con le specificità del prodotto e non come pura attrazione a comprare comunque, che debba essere organizzato un servizio pubblico dei trasporti che disincentivi il mezzo privato, che le strutture sanitarie servano per curare e non per altri fini, insomma una società normale nella quale ognuno possa svolgere il suo compito in maniera responsabile e dalla quale ricevere il giusto compenso per una vita più giusta e più sana per il bene comune e non per il bene di qualcuno.
“Tenere a debita distanza chi racconta sempre barzellette e di mestiere non fa il comico.” (Raffaele Innato)

Nessun commento: