13 marzo 2008

Commento su L'espresso "In difesa del governo Prodi". (Luigi Taccone, Castellana-Grotte)

Raffaele Innato ha scritto: 7 Marzo, 2008 21:15
Non vi è dubbio che il Governo di Prodi, legittimamente ha dovuto governare in una situazione parlamentare difficile (Senato). Questo gli ha creato non pochi problemi di percorso. Il problema dell’Italia è che da 14 anni è sceso in politica un “signore” che ha troppi interessi personali (conflitto d’interesse), e che possiede un potere comunicativo di mezzi straordinari (Mediaset). Avendo mezzi economici sostanziosi, ha la facoltà di chiamare intorno a sè molti personaggi di parte che aspirano ad occupare posizioni sociali di rilievo (Ferrara, Fede, Feltri, Belpietro, Rossella…), foraggiare circoli (Dell’Utri, Brambilla…), legali ben pagati, personaggi di spettacolo, politici benprestanti, che non disdegnano di supportarlo ovunque. Ciò, ha creato una stortura evidente nella nostra democrazia, perchè il cittadino (labile) non è in grado più di distinguere nettamente l’informazione virtuale da quella reale (es. sondaggi personalizzati), subisce una pubblicità martellante, che ha lo scopo di indirizzare la mente verso una idea della società percepita come realizzabile per tutti (es. ricchezza e benessere per chiunque), che realmente non può mai accadere. Ha distorto la filosofia che la sinistra è la negatività assoluta, invece c’è bisogno dell’uomo forte (Berlusconi) che deve poter governare con il 100 per cento di voti o col partito unico, così da realizzare il programma che lui ha concepito per tutti. Si comprende, quindi, che lo sforzo di Prodi di attuare un programma di risanamento (sacrifici), lotta all’evasione (contro i furbi), ridistribuzione delle risorse (togliere qualcosa ai ricchi per dare ai poveri), sicurezza sul lavoro (esborso maggiore per le imprese), una magistratura più attenta (falso in bilancio, corruzione…), lotta più severa alla criminalità, riceveva un diniego da tutte quelle forze, che non sono portate ad accettare troppi vincoli di correttezza democratica. Allora, la famosa spallata, che alla fine c’è stata, con la complicità di alcuni personaggi (instabili), che oggi si accorgono in ritardo, di aver fatto i conti senza l’oste, rimanendo con un sacco vuoto ma pieno di promesse illusorie. Che ci sia d’insegnamento a non fare ricadute, potrebbe diventare incurabile!

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