01 aprile 2008

Commento su L'espresso "Una mattina alla radio con Berlusconi." (Graziano Camanzi)

Raffaele Innato ha scritto: 1 Aprile, 2008 20:25
Carissimo Graziano,
non ti sono bastati 14 anni di “Faccio tutto mi”? Ancora, trovi il tempo di perdere del tempo prezioso! Sono anni che io ho perso l’abitudine di ascoltare baggianate. Appena, percepisco delle idiozie subito cambio registro e passo ad argomenti più concreti e più intelligenti. Non dimenticare mai che in auto non si parla al guidatore, soprattutto se chi parla rende nervoso il guidatore. Attenzione, può essere pericoloso!Un caro saluto e un buon ascolto di musica, che fa sempre bene.
Raffaele Innato ha scritto: 2 Aprile, 2008 11:16
Caro Giuseppe, quel signore al quale Lei ha dedicato una lettera molto articolata e lunga, se fosse nato o vissuto in Germania, non sarebbe mai arrivato a cotanta ricchezza e baldanza. Perchè difficilmente una società evoluta come la Germania, dove io ho lavorato, gli avrebbe permesso di fare affari non molto chiari. E certamente non sarebbe mai potuto scendere in politica, come gli è stato permesso in Italia con il conflitto d’interesse. Questo fatto dovrebbe far capire la differenza che esiste, tra una grande nazione, che ha saputo reagire subito dopo il nazifascismo di Hitler, ed una nazione come l’Italia, che ancora si trascina una mafia, con la quale la stessa America ha collaborato durante la seconda guerra mondiale stipulando un accordo con il boss dei boss Lucky Luciano. Purtroppo, fin quando non usciremo da questa morsa cancerosa e di affari poco leciti, dove molti personaggi trovano terreno fertile, non ci potremo mai chiamare una grande nazione. Le parole di Veltroni: “noi non vogliamo i voti della criminalità organizzata”, per me è stato un gesto concreto di presa di distanza, per lanciare un messaggio di speranza e di cambiamento, che se riusciamo a coglierlo potremo avere la possibilità di crescere e di diventare veramente una grande nazione civile.

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