16 aprile 2008

Commento su L'espresso "Non mi avete convinto a votare PD. Purtroppo avevo ragione." (Roberto Buscetta) Palermo

Raffaele Innato ha scritto: 16 Aprile, 2008 15:32
Caro Roberto,chi è causa del suo mal pianga se stesso. Non mi esimo, ma provo a darti una risposta più dettagliata e articolata dopo i risultati elettorali. In termini di voti numerici il PD ha guadagnato e anche IDV di Di Pietro, mentre tutte le forze che si richiamavano al centrosinistra hanno perso. Questa legge elettorale è risaputo da tutti (all’infuori di B.) è una legge antidemocratica (progettata da un antidemocratico C.). Dimostrazione che molte forze esistenti e radicate nel territorio non sono rappresentate in Parlamento. La coalizione che ha vinto le elezioni PDL, Lega e altri, è stata votata da appena più di 1/3 degli elettori che hanno diritto al voto, cioè una minoranza del Paese. Questa anomalia italiana non esiste in altri paesi occidentali, sia per la legge elettorale e sia per l’enorme conflitto d’interesse del rieletto premier. Quindi, non si può fare un giusto paragone con altri paesi. Detto questo, dobbiamo dire che Veltroni, nel bene e nel male, ha fatto una scelta politica (giustificata dal fatto che una frammentazione di partiti porta ad un non governo del Paese) che ha portato al risultato che tutti sappiamo, cioè all’opposizione in Parlamento e alla vittoria della destra che era già in essere. I partiti di sinistra, o meglio dire, che sono collocate alla sinistra del quadro politico italiano, a loro volta hanno fatto un’altra scelta, quella di continuare nella frammentazione (all’infuori della SA che ha fatto solo il cartello elettorale) e nella critica alla critica di se stessi. Il risultato finale è che tutti partiti non sono più rappresentati in Parlamento. Ora, dare la colpa a Veltroni del disastro della sinistra, mi sembra troppo semplicistico e non corretto, anche, se avrà certamente altre colpe. Noi cittadini e noi persone di sinistra dobbiamo fare un “mea culpa”, perchè la dobbiamo smettere di dare sempre la colpa agli altri, invece, dovremmo guardare bene fuori dalla nostra visuale solita, affacciarci alla finestra e vedere come si presenta realmente il panorama, dopodichè capito in quale realtà ci troviamo, costruire una politica coerente al nostro modo di pensare, dimostrando con i gesti concreti, che le nostre idee riformatrici possono far vivere meglio tutte le persone da i meno abbienti ai più abbienti, che una società fondata sui diritti umani e civili è senz’altro meglio di una società dove il dio denaro è il padrone, che dare sostegno ai più deboli può essere benefico per far sentire moralmente meglio i più forti, che investire nell’intelligenza porta a benessere al contrario porta al malessere, che le armi e le guerre sono cause di disastri immani, che la pace è la migliore medicina dei popoli, che non siamo interessati al potere ma a far rispettare le giuste rivendicazioni di chi chiede giustizia, che ci interessa vivere in una società solidale, dove ognuno con le sue capacità e il suo contributo di lavoro crea i presupposti giusti del rispetto delle persone, della natura e di tutto ciò che serve a mantenere bene il panorama straordinario costruito da miliardi di anni. Se riusciamo ad avere questa intelligenza e capacità perchè lo sentiamo, non è importante oggi stare in Parlamento per riscaldare qualche poltrona, ma è importante che facciamo sentire a chi non sente, che la strada giusta da percorrere è un’altra, non l’individualismo per l’egoismo, ma l’individualismo come risorsa per un collettivismo capace di produrre persone umili, responsabili e pieni d’amore. Altrimenti, vedo solo tragedia e non solo per la sinistra.
Raffaele Innato ha scritto: 17 Aprile, 2008 09:59
Voglio rispondere ad Alessandro59 facendo alcune precisazioni. Certamente e lecitamente chi siede nel Parlamento italiano è eletto democraticamente dal popolo. Poi, diverso è che una volta in Parlamento l’eletto può dimostrarsi antidemocratico. Come è successo appunto con la legge elettorale varata in tutta fretta solo da una parte del Parlamento e chiamata poi dallo stesso C. “una porcata”, per non parlare di atteggiamenti e gesti inconsulti (?) che nulla hanno a che fare con la democrazia. Detto questo, io non sono del tutto d’accordo con chi dice che in Italia la maggioranza è votata al centrodestra. Teniamo presente che noi votiamo sia per le politiche e sia per le amministrative. Per cui c’è uno spostamento di preferenze miste che oscillano ora da una parte e ora dall’altra a seconda degli umori, dei bisogni e delle circostanze. Poi, la cosa più importante e significativa è che c’è il quasi 20% di non votanti che non si esprime e che sono lontani dalla politica, ma che hanno un peso non indifferente nella società del mugugnare e del divergere. Quindi, vedrei con più attenzione le motivazioni delle scelte elettorali. E, sulle scelte, io sono del parere (ho scritto anche un interessante libro che spiega come si può pensare ad una società realmente solidale) che bisognerebbe iniziare concretamente a riflettere sulla possibilità per l’umanità, di uscire da questa gabbia mortale che ci siamo impropriamente costruiti, che per qualcuno può sembrare dorata, ma per i molti è deleteria. Per cui non esiste in maniera netta il pensiero di sinistra e di destra, pur con le proprie diversità, ma esiste un mondo dove i pochi governano e consumano il 90% della ricchezza mondiale, e i molti che sono governati e consumano il 10% della ricchezza. In numeri significa che centinaia di milioni di ricchi si costruiscono le leggi e gestiscono, e più di 5 miliardi di persone che subiscono le scelte unilaterali, che poi sono la conseguenza dei disastri e della schizofrenia di un mondo che sta morendo, ma che nessuno tenta di fermare seriamente. Allora, la risoluzione di questa antidemocrazia globalizzata sta nel capovolgere i numeri, creando un sistema economico, sociale e politico equilibrato, dove tutti possano lavorare e godere del 100% della ricchezza in maniera oculata e duratura. Chi ha la bontà di leggere il mio libro spiego come questo può essere possibile, solo che bisogna volerlo convintamente perchè si realizzi. Quindi, Roberto non è il caso che tu ti scoraggi, perchè il modo di uscire dai labirinti c’è sempre, basta volerlo trovare prima che frani del tutto.

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