04 aprile 2008

Questa sinistra autolesionista


4 commenti:

Anonimo ha detto...

monica ha scritto:
4 Aprile, 2008 08:45
Io mi ricordo anche quando due anni fa, mentre il “popolo di sinistra”, dopo giorni e notti di trepidazioni, aspettava finalmente, ingenuamente, che so, la battaglia per la legge sul conflitto di interessi, il primo atto politico del signor Bertinotti fu un fiero e indomito mercanteggiare per la poltrona di presidente della Camera.

Anonimo ha detto...

J.Land ha scritto:
4 Aprile, 2008 13:31
E’ la procedura parlamentare che si formi un governo, si decidano i ministri e il presidente della Camera. Poi iniziano i lavori. Perche’ in questa legislatura le cose sarebbero dovute avvenire diversamente?

Anonimo ha detto...

Nemo ha scritto:
5 Aprile, 2008 12:29
Il “benaltrismo”, malattia italiana.
Hai parcheggiato in un posto riservato ai disabili? Vabe’, dai, in giro c’è chi stupra e ammazza…
Fai un lavoro senza emettere la ricevuta? E che sarà mai, se pensi che c’è chi evade milioni di euro…
Butti in terra la carta del gelato? Oh, ma con quello che c’è per strada a Napoli vieni a prendertela proprio con me?
Perché preoccuparsi degli omofobi in casa propria (o in quella che dovrebbe o potrebbe esserlo) quando fuori dalla porta ce ne sono a tonnellate?
Forse, Raffaele, perché è casa propria ed eventualmente sarebbe il primo posto al quale mettere mano?
P.S. - non sono un elettore di Bertinotti, è il principo che sottende il tutto che mi infastidisce. Non si può cominciare sempre dagli altri.

Anonimo ha detto...

Raffaele Innato ha scritto:
6 Aprile, 2008 13:05
Mi permetto una piccola replica per chiarire meglio il significato della mia lettera. Se voglio ottenere un risultato importante (diritti a tutela delle coppie gay), devo costruirmi le condizioni perchè ciò avvenga. Allora, devo appoggiarmi ad un buon alleato vicino alle mie posizioni, e insieme dobbiamo convincere la parte contraria a condizionarla per l’accettazione. Se io contesto e combatto a prescindere la parte vicino alle mie posizioni, indebolendola, la battaglia è già persa in partenza, non ottenendo alcun risultato.
Un caro saluto e scusatemi per l’intromissione.