14 luglio 2008

Commento su L'espresso “Senza figli e senza colpa” (Antonio Tarchi)

Raffaele Innato ha scritto: 14 Luglio, 2008 21:57
Per la prosecuzione dell’uomo è assolutamente necessario procreare. Lo si chiami scelta di libertà o dovere sociale, ma se non si fanno più figli l’uomo muore. E’ matematico. Il problema è se vogliamo continuare a vivere, siamo obbligati a far nascere, se non vogliamo più vivere, allora, siamo liberi di morire. Dobbiamo fare una scelta. Se vogliamo continuare nella nostra specie, dobbiamo trovare la soluzione più giusta e più idonea per una conveniente e salutare convivenza. E questa dipende da una nostra capacità di realizzazione per il benessere di tutti gli abitanti del pianeta. Certo, poter procreare e non farlo, vorrebbe dire che non si ha amor proprio, che c’è un rifiuto della propria identità, che non si voglia ricambiare il dono ricevuto, che non si accetta il futuro per paura di affrontarlo. Siamo liberi di scegliere! Ma se tutti siamo liberi di fare scelte individuali così importanti da rischiare di non far continuare la specie, allora, non ci dobbiamo lamentare se Caino ha ucciso il fratello Abele. Se un genitore uccide i figli. Se il medico non cura l’ammalato. Se il professore non insegna… Dov’è il limite della libertà?
Caro Antonio, io non voglio obbligarti a procreare, è una tua libera scelta, ma devi sapere che la libertà assoluta non esiste. Io sono libero di decidere fino a quando la mia scelta non provoca danni al mio prossimo. Se io ho scelto di vivere in una società devo accettare e rispettare le sue regole di una sana e buona convivenza che guardi l’orizzonte, altrimenti, siamo incamminati in un tunnel senza uscita.
Però mi sorge un dubbio, che purtroppo, si sta evidenziando tra molte nuove coppie: non vorrei che anche tu avessi fatto la scelta di crescere un cane, un serpente, un pappagallo, un maialino (vanno di moda), con tutto il rispetto per gli animali (dovrebbero poter vivere nel proprio habitat naturale), ma sappi che non appartengono alla nostra specie e che sarebbe una scelta non benefica per la nostra specie.

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