01 luglio 2008

Commento su L'espresso "Ciao Italia, me ne vado." (Emanuele C.)

Raffaele Innato ha scritto: 1 Luglio, 2008 21:46
Caro Emanuele,
su questo nostro benedetto e maltrattato pianeta, una sola cosa ci viene regalata, la vita. Chi come noi riceve questo immenso e straordinario regalo è certamente fortunato. Avere la luce e guardare questo fantastico creato, con paesaggi e bellezze naturali, significa aver trovato la felicità. Noi tutti prima di essere italiani, siamo cittadini del mondo, anche se restiamo legati alla terra natia. L’Italia è uno dei paesi più belli del pianeta, con la sua grande storia ricca di personaggi d’arte e di sapere, che hanno cambiato e fatto progredire l’uomo e il mondo. La sua grande cultura è rispettata e ammirata da ogni paese, e da uomini e donne che vogliono crescere e conoscere. Noi siamo i discendenti di tutte quelle persone giuste che hanno dato la vita per la libertà e la giustizia. Noi abbiamo l’obbligo morale di difendere questi grandi ed essenziali valori, lottando con tutte le forze e l’energia che ci ha sempre distinto nelle fasi più critiche della nostra esistenza. Vivere la vita significa combattere sempre, lo fa già il nostro organismo quotidianamente e autonomamente, vuol dire far valere i diritti delle giuste cause per il bene comune, per la solidarietà degli uomini, per un benessere di pace e di rispetto verso gli altri, che siamo sempre noi. Si, perchè gli altri non è un oggetto virtuale, su cui si può giudicare o sbeffeggiare, ma fa parte del nostro essere razza uguale composta da fratelli e sorelle, che godono uguale rispetto e diritti.
Se la tua partenza per altri paesi, significa fare nuove esperienze per arricchire il tuo bagaglio culturale, è giusto che tu faccia questa scelta perchè ti servirà sicuramente. Se, invece, la tua è una fuga da una realtà che non condividi per paura di affrontarla, ricordati che difficilmente troverai il tuo giusto lido.
“Io, non mi stancherò mai di difendere i più deboli, da qualunque parte provengano, non perchè sono buono, ma semplicemente egoista e previdente. Perchè, quando lo diventerò io, ci sarà certamente qualcuno più forte che mi difenderà.” (Raffaele Innato)

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