11 luglio 2008

Commento su L'espresso "L'amaro calice della disillusione politica". (Mauro Bortolin)

Raffaele Innato ha scritto: 11 Luglio, 2008 11:08
Il problema italiano nasce da una cultura di sottomissione verso personaggi o caste che solitamente appaiono alla ribalta delle cronache. Siano esse persone oneste o disoneste. L’italiano non ama fare molta distinzione. Addirittura, molte volte si plaude la persona che delinque. Si guarda molto all’aspetto esteriore e non alla sostanza. Quasi si prova godimento nel vedere questi individui pavoneggiarsi con lussuose auto, con guardie del corpo, con belle donne o viceversa. C’è un’invidia complice e compiacente, che fa risultare ciò, una meta da raggiungere. Quindi, si mettono in moto tutti quei meccanismi che possano risultare di aiuto al raggiungimento di uno scopo, che probabilmente non arriverà mai, anzi per molti casi diventerà deleterio. Dimostrazione lampante dello scempio delle nostre città e il non rispetto della dignità delle persone, che ormai, ha preso la via di lidi molto lontani. I mass media, non fanno molti sforzi per cambiare questo status quo, anzi, il, più delle volte, ci sguazzano allargando sempre di più questa subcultura. L’esempio da emulare è quello di apparire su uno schermo ad un vasto pubblico, non di studiare o sacrificarsi alla ricerca di soluzioni che possano aiutare la società e la collettività, bensì percorrere la strada molto più semplice, in apparenza, dell’apparire per dimostrare che ci sono e non dell’essere perchè esisto. Poi, succeda quel che succeda. In Italia questo problema è più evidente che negli altri paesi, perchè abbiamo un’anomalia gigantesca di un signore che usa il mezzo d’informazione, e non solo, per interesse personale e per gestire una popolazione che subliminalmente è in grande parte già drogata. Riuscire a scardinare questo sistema persuasivo, è diventato difficile, specialmente se da parte di chi si deve opporre, non si prendono le dovute distanze e non si propone una vera alternativa di cambio radicale per una cultura sana, che serva da esempio per portare alta la dignità e il rispetto della persona e della stessa Italia, per il benessere e non per il malessere.
Io rimango dell’idea che le proposte sane possano essere partorite, non necessariamente da luoghi istituzionali, ma anche da luoghi che in apparenza sembrano innaturali, come questo forum. Da qualche parte si deve pur partire!

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