29 maggio 2008

Commento su L'espresso "I bambini ci guardano. E dicono la verità" (Anna Mosene)

Raffaele Innato ha scritto: 29 Maggio, 2008 19:22
Una società per dichiararsi sana, ha una cosa semplice da attuare, saper educare alla solidarietà e far rispettare le leggi a tutti. Chi sbaglia deve poter essere condannato, espiando la colpa, a seconda del reato commesso. Questo deve essere chiaro per tutti. Il delinquente o criminale straniero non è differente da quello nostrano. I bambini, sono anime innocenti sin quando non commettono colpa, diventano anime colpevoli quando si macchiano di azioni delittuose. La cronaca, compresa quella italiana, è piena di delitti commessi da bambini. Di chi è la colpa? Principalmente della famiglia e della società, che non insegnano loro ad avere rispetto di tutti e delle regole. Quante bugie si dicono da bambini? Molte, lo abbiamo fatto tutti, potrà sembrerà strano, ma anche noi siamo stati bambini. Dov’è la differenza? Sta, nel fatto che quando della bugia veniva a conoscenza il genitore di qualche decennio fa, erano botte misurate e si spiegava che bisognava dire la verità. Da un pò di anni a questa parte, invece, di fronte alla bugia dannosa si sorride e si fa la carezza, accompagnandola con la frase: ” Mio figlio/a è forte!” Però se la bugia è detta da un bambino di un’altra famiglia, allora, quel bambino è ineducato e colpevole, quindi, bisognevole di una bella lezione! Cara signora Anna, lei ci ha spiegato la differenza tra un bambino ed un adulto sulla convenienza di tacere per i grandi, e il mettere, senza scrupoli, nero su bianco dei piccoli. Ebbene, lei ha fatto l’operazione geniale di mettere nero su bianco il suo modo di pensare, facendosi scudo del bambino pensiero. Un bell’esempio di trasparenza e di correttezza! Questi bambini, saranno fieri del suo gentil pensiero o ne invocheranno la purificazione del fuoco?

Nessun commento: