22 gennaio 2009

Commento su L'espresso "Chi è davvero libero di evadere le tasse?" Samuele Pinto Altamura(Ba)

Raffaele Innato ha scritto: 22 Gennaio, 2009 19:44
Caro Sig. Samuele,
anch’io ho letto l’articolo in oggetto di Paolo Biondani e Luca Piana.
Sinceramente l’ho trovato coerente con la realtà.
L’articolo mette in evidenza che i lavoratori dipendenti non possono evadere, per il semplice motivo che le trattenute vengono fatte alla fonte. Per i liberi professionisti, imprenditori e autonomi, rispetto alla lotta all’evasione iniziata dal governo precedente di centrosinistra con buoni risultati, c’è la possibilità di evadere le tasse con più facilità. Perchè il ministro Tremonti ha eliminato la “tracciabilità” che era stata prevista per tutti i compensi sopra i 500 euro e ha raddoppiato la soglia di tolleranza per il contante portandolo da 5000 euro a 12500 euro. Rendendo più difficile ricostruire a posteriori la provenienza del denaro, favorendo gli evasori e ostacolando le indagini contro i patrimoni di mafiosi, bancarottieri e speculatori. Ha limitato anche il beneficio per chi si alleava con il fisco che trovava conveniente a l’azienda di turno a farla fatturare tutto. Ha trasferito i graduati delle Fiamme Gialle che avevano raggiunto i maggiori risultati contro evasione e criminalità economica in alcune realtà come Milano e Palermo, allegerendole dalla morsa del fisco con meno controlli, spostandoli su altre realtà meno scomode. I dati parlano di un aumento delle entrate con l’irpef, e una diminuzione del gettito iva.
Questo non vuol dire che che tutti i professionisti, imprenditori e autonomi siano evasori. Ma di certo mette in evidenza che chi ha “l’abitudine” ad essere furbo trova terreno più fertile per evadere meglio e contribuire meno alla solidarietà di una nazione, che avrebbe bisogno di equità: chi più guadagna paga di più, chi meno guadagna paga di meno, sempre secondo la legge che tutti siamo uguali di fronte alla nostra madre Costituzione, finchè non cambieranno anche questa.
Un caro saluto

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