10 gennaio 2010

Riforma del fisco proclamata da Berlusconi e Tremonti e più ingiustizia.

Ministro Giulio Tremonti

Berlusconi torna sulle due aliquote irpef 23% e 33%, riprendendo un progetto annunciato e poi non realizzato nove anni fa dallo stesso premier in accordo con Tremonti. Il quale si dice ottimista sulla possibilità entro l'anno di vedere come priorità un riforma fiscale complessiva del sistema fiscale, all'insegna di serietà e rigore, da realizzarsi nel tempo che servirà. Secondo i due promotori, le due aliquote, fanno parte di una riforma fiscale seria di enorme rilievo politico, sociale, fiscale, culturale. Al momento non ci sono dettagli su come si vuole attuarla, però si può gia dire che, se i presupposti sono raffigurati nelle due aliquote 23 e 33, siamo di fronte ad una ennesima ingiustizia di un prelievo fiscale a danno dei redditi più bassi. Come si può notare dalle aliquote irpef in vigore ancora oggi qui di seguito rappresentate, si può notare che a beneficiare delle due aliquote saranno i più benestanti e di molto i ricchi che attualmente pagano il 43% del reddito.

Scaglioni reddito 2009AliquotaIrpef lordo
da 0 a 15.000 euro23%23% del reddito
da 15.000,01 a 28.000 euro27%3.450 + 27% sulla parte eccedente i 15.000 euro
da 28.000,01 a 55.000 euro38%6.960 + 38% sulla parte eccedente i 28.000 euro
da 55.000,01 a 75.000 euro41%17.220 + 41% sulla parte eccedente i 55.000 euro
oltre 75.000 euro43%25.420 + 43% sulla parte eccedente i 75.000 euro

Non solo, ma c'è un ingiustizia tra chi guadagna di più e chi guadagna di meno. C'è da rilevare, inoltre, che chi supera la somma limite dell'aliquota del 23%, si troverà a pagare il surplus, ben 10% in più, rientrando tra i ricchi che pagano solo il 33% del reddito.

Quindi, si può essere d'accordo su una riforma del fisco moralmente ed economicamente più accettabile per far pagare di meno tutti, ma che sia proporzionale a seconda del reddito, pagando, man mano che si sale di aliquota, una percentuale tale che sia proporzionale al reddito suddiviso in tanti scaglioni. Per chiarire meglio il concetto deve essere come si fa con gli assegni famigliari, dove ci sono tante fasce di reddito ogni cento euro di differenza.

A seconda dell'esigenza della spesa pubblica, si partirebbe da una cifra, per fare un esempio, di 10.000,00 euro per pagare, non so, un' aliquota del 12%, per salire man mano ogni 100 euro in proporzione dello 0,2% in più e così via 12,02%... 12,04%... 12,06%... fino ad arrivare ad una aliquota massima del 40%.

In questo modo si potrebbe parlare di un fisco più equilibrato e più vicino ad un prelievo più equo. Se veramente si vuole attuare un fisco più etico e sopportabile.

Commento Dal Magazine del Partito Democratico del 13/01/2010

Da domenica l'argomento è stato il più dibattuto sul nostro social network, ma il post risultato più efficace per la sintesi è stato quello di Raffaele Innato.

19 commenti:

Ascanio De Sanctis ha detto...

Ascanio De Sanctis:
11 gennaio 2010 alle 13:14

Il Premier Berlusconi ed il Ministro Tremonti rieditano la riforma fiscale del 1994 , basata sulle due aliquote del 23 e 33 per cento , senza tener conto che da allora ad oggi è aumentata la concentrazione del reddito e della ricchezza a favore dei più abbienti e che siamo nel pieno di una crisi economica che impone di trovare risorse per sostenere le famiglie e gli individui più colpiti da questa crisi che ha favorito i monopoli e gli oligopoli a discapito delle piccole imprese e degli artigiani .
Speriamo che il dibattito che si aprirà tra sostenitori ed oppositori della riforma chiarisca quali ne sarebbero i veri beneficiari .

Ascanio De Sanctis

Nadia R. ha detto...

Nadia R.:
11 gennaio 2010 alle 14:04

Da quando la demagogia si chiama….sogno?

http://www.youtube.com/watch?v=TSOs6I80r5k

Strale ha detto...

Strale:
11 gennaio 2010 alle 14:54

Ritorna la proposta propagantistica di Berlusconi delle due aliquote irpef. Perché il Premier non spiega a favore di chi andrebbe? Forse ha pudore a riconoscere che sarebbe un bel regalo per i redditi più alti.
Se poi per realizzare il sogno di Berlusconi fosse necessario incrementare le imposte indirette (infatti non è detto che le due aliquote possano garantire il gettito necessario) si avrebbe un’imposizione ancora più iniqua sui redditi più bassi: infatti le imposte indirette, che in Italia già producono un gettito maggiore di quelle dirette, gravano in ugual misura sul ricco e sul povero.

tiziano15 ha detto...

tiziano15:
11 gennaio 2010 alle 16:27

Non ci sono elementi per discutere e giudicare, basta che dica qualcosa Berlusconi e Tremonti che a priori sono cavolate e ingiustizie bravi…..
Poi vi arrabite se vi dicono C……..

Maurizio ha detto...

Maurizio:
11 gennaio 2010 alle 17:15

A marzo si vota. Si stanno lanciando gli ami con le esche. Qualche pesce abboccherà di sicuro.

paolo tarabusi ha detto...

paolo tarabusi:
11 gennaio 2010 alle 17:30

Tiziano, un giorno mi racconterai da quale pianeta sei arrivato. Un pianeta molto lontano, suppongo.

I redditi sopra ai 100 000 euro tassati al 33%. Come in nessun Paese dell’Europa Occidentale.

E tu dici che si discute e si giudica a priori.

E poi vi arrabbiate si vi dicono che tutto quello che il pifferaio spiffera, voi ve lo ballate, ubbidienti e creduloni.

luca ha detto...

luca:
11 gennaio 2010 alle 17:39

Scusate

ma qualcuno crede seriamente al Black Knight? Non vi siete accorti che spara una miriade di frasi per poi o non mantenere e/o ritrattare in seguito? State zitti e aspettate che arrivino i fatti. Solo quelli contano.

Tutto il resto è nulla.

ciao!

mosquito ha detto...

mosquito:
11 gennaio 2010 alle 18:06

non ci sono parole! se ti vedono impiccato …ti vengono a tirare i piedi!
chiaro il concetto!

NICO ha detto...

NICO:
11 gennaio 2010 alle 18:09

Per Tiziano anche la matematica è un opinione. E allora mi chiedo, chi sono i C….

oreste ha detto...

oreste:
11 gennaio 2010 alle 18:30

C’è del marcio a palazzo Chigi e nella dependance a palazzo Grazioli, ma che vò’ dica’ a fà’.

Francesco Vinci ha detto...

Francesco Vinci:
11 gennaio 2010 alle 19:28

Io le aliquote le sposterei a 15% – 55%, ecco, così andrebbe meglio in quanto a giustizia sociale, e chissà, magari quadrano pure i conti.

lotarino ha detto...

Quella della rimodulazione delle aliquote è il primo tassello che porterà entro la fine del Governo Berlusconi a un nuovo sistema tributario compatibile con la riforma federalista...

http://www.loccidentale.it/articolo/il+governo+inaugura+la+%22fase+2%22+partendo+da+un+fisco+nuovo.0084372

Bric.44 ha detto...

Bric.44:
11 gennaio 2010 alle 20:02

Tranquilli, s’ è già rimangiato tutto, come sempre d’ altra parte !

nonrosso ha detto...

nonrosso:
11 gennaio 2010 alle 21:54

Non sono un esperto di economia e infatti raramente intervengo nelle discussioni che su di essa vertono, tuttavia, se non sbaglio, la riforma voluta da Silvio dovrebbe costare 20 miliardi di euro che in qualche modo dovranno essere ripianati, presumo con dei tagli: chi quindi alla fine “beneficierà” di detta riforma e chi la “pagherà”?

V. Maria M. ha detto...

V. Maria M.:
11 gennaio 2010 alle 22:22

Premesso che trovo più eque parecchie aliquote, proporzionali al reddito, che non due sole, vorrei dire che aumentare l’iva,come si è vociferato, mi sembra molto pericoloso, in questo periodo di stagnazione economica.
Se c’è uno spauracchio che fa paura agli stati in difficoltà per la crisi è quello dell’iperinflazione.
Già abbiamo visto che sono state lasciate crescere le tariffe, e questo si ripercuoterà sui prezzi, se poi crescerà anche l’iva i prezzi andranno alle stelle.
Non è un bel segnale, non è affatto un bel segnale.
Inoltre si continua a dare più vantaggi a chi sta meglio, lasciando invariati i redditi più bassi, cioè quelli di coloro che li spenderebbero subito.
Anche questo non aiuta la ripresa dei consumi interni.
Mah, chissà dove ho studiato economia io che tutto quello che fanno mi sembra sbagliato.
Vorrei anche riportare un piccolo brano tratto dalla famosa intervista di Oriana Fallaci a Paul Newman:
“Certo la vostra è una vita durissima, assolutamente infelice. Meno male che guadagnate tanti di quei soldi da essere risarciti del danno. Voglio dire: gli applausi sono noiosi ma quando vengono ricompensati in milioni… è un conforto.
«Sa: per ora lavoro nove giorni su dieci per il governo: la mia tassa è del 91 per cento e la pago fino all’ultimo cent. Tutto si può dire degli americani eccetto che non paghino le tasse. È dalla guerra di Corea, accidenti, che si paga il 91 per cento su ciò che guadagniamo. Però il nove per cento che metto in tasca mi basta a vivere bene e anche a far qualche pazzia: come quando andai a comprare un portascì per la mia automobile, il portascì staccato non c’era, c’era solo un’automobile col portascì, e così comprai l’automobile col portascì».”
Con buona pace di chi pensa che qui siano troppo alte.
Senza dimenticare che proprio sotto Bush le tasse erano state fortemente abbassate. Peccato che l’economia USA sia finita com’è finita.

Saluti

gorby07 ha detto...

gorby07:
12 gennaio 2010 alle 09:22

Le “imposte sul reddito”… sono “criminogene”.

Per due motivi:…

1) Sono un incentivo all’evasione fiscale.
Infatti, quando può, lo Stato applica la ritenuta alla fonte.
Lo Stato stesso ammette di “non fidarsi”.
Lo Stato stesso ammette che, se ci si affidasse unicamente alla buona fede ed alla volontarietà del contribuente, esso senz’altro evaderebbe il fisco.
Con l’imposta sul reddito, il contribuente che paga regolarmente le tasse è un “evasore mancato”.
Uno che non evade solo perchè “non può”.
Altrimenti lo farebbe.

2)L’Imposta sul reddito (L’evasione fiscale) crea i “falsi poveri”.
Persone con redditi relativamente consistenti.
Che però evadono il fisco.
E quindi beneficiano di esenzioni ed agevolazioni in base al reddito.
Ticket sanitari.
Tasse scolastiche ed universitarie.
Acceso agli asili pubblici.
Accesso ai collegi universitari.
Accesso alle case popolari.

Chi evade l fisco è “un ladro”.
Un ladro che ruba ai poveri.

Ma uno che, evadendo il fisco, fruisce di agevolazioni per reddito che non gli spetterebbero, è molto peggio di un ladro che ruba ai poveri.
E’ un… (Mettetelo voi il termine offensivo che vi piace di più).

L’imposta sul reddito è “criminogena”.
Si dovrebbe “azzerare” l’imposta sul reddito dele persone fisiche.
E compensare il gettitom alzando l’IVA.

Francesco Vinci ha detto...

Francesco Vinci:
12 gennaio 2010 alle 09:58

E’ se non esistesse un’aliquota? Se fosse cioè una percentuale progressiva, che so, da 0% a 40% calcolata matematicamente in base al reddito? Una forumuletta facile facile, e via gli scaglioni dai… paraggi.

tiziano15 ha detto...

tiziano15:
12 gennaio 2010 alle 10:40

Spesso le persone intelligenti sono quelle che la pensano come noi.
La giustizia sociale è un concetto difficile, educare è difficile perché a volte bisogna essere
cattivi.
Poi ci sono i politici di parte.
Poi ci sono i giornalisti di parte.
Poi ci sono gli imprenditori di parte.
Poi tanta altra gente che fa i propri interessi di parte.
Alla fine ci sono i Coglioni come me, e forse come tanti altri che hanno l’illusione di avere una propria autonomia di pensiero, non sempre esprimibile esattamente ma la buona volontà ce la metto.

gorby07 ha detto...

gorby07:
13 gennaio 2010 alle 00:50

E se al contribuente fosse consentito di dedurre dall’imponibile IRPEF ogni spesa familiare documentabile ?
(Azzerando di fatto il gettito IRPEF)

E se compensassimo il mancato gettito IRPEF con un aumento dell’IVA ?
Magari con una aliquota IRPEF unica più alta dell’aliquota IVA…

Tanto per cominciare, la prossima volta che chiamo l’idraulico, non lo faccio uscire di casa finchè non mi dà la ricevuta.
Perchè se l’aliquota IRPEF unica è più alta dell’aliquota IVA, è ovvio che mi conviene farmi dare la ricevuta e portarmela in deduzione dal reddito imponibile.

E così l’idraulico non potrà più fare “il falso povero”.

Potrà comunque portarsi in deduzione dal reddito ogni spesa familiare documentabile.
Ed azzerare l’IRPEF dovuta.

Ma non potrà più nascondere il suo reddito al fisco.
E quindi non potrà più chiedere l’esenzione dai ticket sanitari, dalle tasse scolastiche ed universitarie.
Non potrà più mandare i figli all’asilo pubblico o al collegio universitario.
Non potrà più avere la casa popolare.

Insomma, non potrà più beneficiare di tutti quegli aiuti e quelle esenzioni che vengono concesse “per reddito”.
Insomma, non potrà più fare “il finto povero”.

Non sarebbe molto bello ?