06 gennaio 2010

Berlusconi e le riforme di parte.

Silvio Berlusconi



Il premier Berlusconi, si è detto disponibile per il 2010 a fare le riforme, in primis quella sulla giustizia molto cara alla sua vicenda personale, e ha citato anche le riforme istituzionali, sottolineando l'esigenza di procedere in questa direzione, cosi' come la riforma della scuola. A questo proposito, ha affrontato anche il tema del dialogo, sottolineando la necessità di un impegno maggiore per tutti i parlamentari e gli eurodeputati del centrodestra, ed ha proseguito con un ragionamento: "noi siamo contro l'odio, lavoreremo e faremo le riforme con gli altri se ci stanno, ma se, come e' possibile, non ci dovessero stare dovremo farle da soli."
Quindi, deduco che dopo l'aggressione subita a Milano, nulla è cambiato nel programma e nelle intenzioni di Berlusconi, segue la solita tiritera. Proporre le riforme che più interessano il centrodestra o più care a interessi di bottega, far seguire un iter abbreviato in Parlamento sulle leggi presentate, e se non condivise dall'opposizione, si pone la questione di fiducia per farle approvare.
L'odio, che io sappia, è un sentimento di avversione, rifiuto e ripugnanza verso qualcosa o qualcuno, astio, ostilità, persona o cosa oggetto di avversione. Se le intenzioni sono quelle di essere contro l'odio, pensiero legittimo e nobilissimo, mi viene naturale pensare però, che la sua ostilità non è contro il termine "odio", ma sta contro un'altra cosa che io chiamo il principio del governare per il benessere collettivo del paese e non per interesse di parte. Cioè amore verso i più deboli, i più sfortunati, i più bisognosi, per coloro che hanno perso un lavoro o che non lo trovano, per le famiglie meno abbienti, per una scuola di tutti, per aiutare i cervelli a rimanere, per accellerare le cause, per dare più sicurezza alla gente, per creare un futuro alle nuove generazioni, per legalizzare la politica e le amministrazioni togliendo i corrotti e i corruttori, per premiare il merito e non i raccomandati, per pulire le città dalla spazzatura e dal crimine, per riconoscere che chi più possiede deve contribuire più degli altri, per ribadire che la legge è uguale per tutti, insomma una sola "riforma amorevole" per fare dell'Italia una nazione normale e libera dove si possa godere di quel vivere democratico che sta alla base di una moderna e sana civiltà.

1 commento:

cristina1950 ha detto...

cristina1950: 7 gennaio 2010
L'amore di berlusconi per l'Italia è quello della mantide religiosa, che mangia il partner dopo l'accoppiamento.
Battute a parte, condivido pienamente il tuo post.