24 gennaio 2010

Finalmente una bella giornata di democrazia!

Statua della libertà

Oggi è una bella giornata di democrazia. Si, perchè nella mia regione Puglia si votano le primarie tra chi dovrà essere il candidato per le elezioni regionali di marzo per il centrosinistra. Da una parte c'è Nichi Vendola presidente uscente appoggiato dalla sinistra e dal popolo che gli riconosce la bontà del suo operato. Dall'altra parte c'è Francesco Boccia deputato del PD appoggiato da una coalizione di partiti di un centrosinistra allargato anche dall'UDC, nel caso di vittoria di Boccia. La candidatura di Boccia è stata cercata e voluta a livello nazionale dai dirigenti del PD, perchè vorrebbero vedere una coalizione PD, IDV, UDC, da prepararsi come futura coalizione nazionale per abbattere Berlusconi. Escludendo di fatto una compagine di sinistra divisa che è molto presente sul territorio da milioni di persone, ma non gode di rappresentanza in Parlamento. Vendola, essendo uomo politico di sinistra, leader del partito Sinistra e Libertà, ovviamente non ci sta a rinunciare alla possibilità di avere in Italia un partito della sinistra che conti anche nel Parlamento, nel quale potrebbero convergere tutti i movimenti, la società civile, il popolo che sentono il bisogno di essere rappresentati da uomini e idee che appartengono alla propria cultura e al proprio sentire, di gente che è stanca di essere gestita da una oligarchia di uomini di schieramenti opposti, ma con interessi simili, cioè favorire le proprie lobby. Oggi, quindi, si gioca una partita molto importante per il futuro della regione Puglia e per tutto il paese. Perchè se vince Boccia, potrebbe essere il candidato vincente di una coalizione che esclude di fatto la partecipazione del popolo alla vita politica del paese. Se vince Vendola, si potrebbe prospettare la rivalsa di un popolo di sinistra, ma anche di chi non accetta diktat dall'alto, che vedrebbe allargarsi uno spiraglio di speranza verso una società più democratica e più vicina alle persone, che quotidianamente devono lavorare affinchè si possano realizzare quei sogni, seppur modesti, che sono il pane di una civiltà che vuole essere progressista e rispettosa delle necessità e dei bisogni e dei diritti di tutti.

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