18 agosto 2008

Commento su L'espresso “Vacanze da cani” (Aurelio Giovine, Fabio Sicari)

Raffaele Innato ha scritto: 9 Agosto, 2008 18:40
Ho sempre trattato il cane da animale. Questo perchè ho rispetto degli animali. Non mi permetto di entrare nella loro vita animalesca. Come non chiedo che gli animali entrino nella mia vita di animale uomo. Ad ognuno il proprio ruolo. Non mi sento superiore al cane, ma neanche inferiore, siamo due razze diverse. Lui è cane e fa il cane, io sono uomo e faccio l’uomo. Io non so se il cane è il miglior amico dell’uomo, perchè non parlando il suo linguaggio non ne conosco la risposta. Invece, vedo molte persone parlare con i cani, li chiamano con termini: “Vieni da papà, vieni dalla mamma tua, vai dalla zia, amore di nonna, fatti accompagnare dalla cuginetta… Poi, vedo che molti padroncini usano vestirli con magliette e scarpette come se fossero dei bambini. Vedo anche che usano portare il cane ai centri di bellezza ed a fare idromassaggi… Sento parlare del proprio cane essere migliore degli uomini. Sento anche delle coppie giovani dire che preferiscono il cane ai bambini. Poi vedo molti amatori di cani randagi, che puntualmente vanno in punti lontani dalle proprie abitazioni, per lasciare qualsiasi tipo di cibo, senza sapere se può essere quello giusto, e non si preoccupano di pulire dai residui il luogo del pasto. Lasciando che siano i topi a fare il resto. Vedo anche molte persone baciare sul muso i cani e poi baciare sulle labbra il proprio bambino. Vedo molti padroncini portare l’occorrente per la defecazione, che normalmente non viene quasi mai utilizzato, se non costretti da qualche presenza in divisa. Insomma, vedo o credo di vedere persone umane.
Mi è capitato di parlare con questi padroncini dei loro familiari e del loro rapporto. Ebbene, dal loro esprimersi, non sembrano avere legami idilliaci, specialmente quando fanno riferimento ai propri genitori: “Sai, sono vecchi e malandati. Io lo dico sempre che forse sarebbe meglio se morissero così non soffrirebbero e non sarebbero d’impaccio a nessuno. Dopotutto, hanno fatto la loro vita!”
Da animali o da persone?


Raffaele Innato ha scritto: 11 Agosto, 2008 20:03
Cara dottoressa Mignani,
ho letto il suo curioso commento e devo dire che lei non è per niente egoista?!
Ci ha detto di possedere un cane pericoloso e possente. Lo usa per difesa personale e guardia? Se malauguratamente un bambino lo avvicina rischia di morire azzannato. Però se “correttamente avvicinato” si potrebbero evitare incidenti. Poi, ci dà un consiglio. Noi tutti genitori dovremmo fare dei corsi di specializzazione per insegnare ai nostri figli il modo corretto di avvicinare l’animale. Non solo, ma le istituzioni scolastiche dovrebbero, con tutti i problemi seri che si ritrovano ad affrontare, fare corretta educazione o informazione per evitare che il suo dogo possa arrecare danni.
Chiedo venia. Ma, non sarebbe più facile e logico che lei lasciasse il dogo argentino vivere nella sua terra d’origine nelle “pampas” dov’ è il suo naturale habitat e per cui nel 1928 fu il frutto d’incrocio di Bulldog, Bull Terrier e Mastini, utilizzata per i combattimenti, del lavoro di Antonio Nores Martínez, con la collaborazione del fratello Augustìn, allo scopo di creare un cane adatto alla Caza Mayor, cioè per la caccia alla grossa selvaggina nell’ambiente delle Pampas argentine: Puma, Pecari, e Cinghiali, e non per fare da balia a lei per non so quale motivo?
Un carissimo saluto a Giuseppe Guastella, con cui condivido molto meno cani e più bambini da amare.


Raffaele Innato ha scritto: 17 Agosto, 2008 19:29
Caro Osvaldo,
voglio rispondere alla sua, spero presunta, provocazione: “più cani e meno bambini.” Immagini se tutti gli uomini avessero più cani che bambini.Cosa succederebbe? Chi darebbe il cibo ai cani? Specialmente al suo cane piuttosto ingordo. Chi andrebbe a lavorare per mantenere i cani? Chi curerebbe i cani? E l’uomo che futuro avrebbe, da cani?
Quando il cane azzanna un bambino o una persona, si dice che dopotutto il cane è un animale e non ha colpa. Mentre viceversa se a maltrattare il cane è l’uomo, allora è da condannare. Un motivo ci deve essere se si fa questa distinzione! Che l’uomo è un animale evoluto che ragiona e il cane è semplicemente un animale.
Cerchiamo di amare l’uomo, il nostro simile, col quale dialogare e pianificare un mondo migliore, perchè ne abbiamo bisogno per la nostra sopravvivenza di razza. Altrimenti, siamo condannati a ritornare animali prossimi all’estinzione.
Un caro saluto


Raffaele Innato ha scritto: 18 Agosto, 2008 20:00
> Park01
se ti riferisci a questa dedica: «In questo luogo è deposta la spoglia di uno che fu bello senza vanità, forte senza insolenza, coraggioso senza ferocia. Egli possedeva tutte le virtù dell’uomo, senza i vizi. E questa lode non sarebbe che una bugiarda adulazione se ne fossero oggetto resti umani, non è che un omaggio giusto alla memoria di Boatswain, un cane che nacque a Terranova nel maggio 1803 e morì a Newstead Abbey il 18 novembre 1808. Queste pietre segnano il posto di un amico. Uno solo ne ho conosciuto e qui riposa» (Lord Byron).
Ebbene, è abbastanza evidente la sua delusione per le avversità patite durante la sua vita da adolescente romantico e dalle sue vicende personali. Egli, in questa dedica, più che sentire riconoscenza e affetto verso il suo cane, evidenzia una forte misantropia che lo porta ad essere poeta ribelle ed esule.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Osvaldo Danzi:
17 Agosto, 2008 09:28
Mi sembra che in questi interventi ci sia un pò di “buono” in tutti e tanta confusione in generale. Sono il proprietario di un labrador di nome Nasdaq, che è indiscutibilmente una fra le razze più disponibili nei confronti dell’uomo e mansuete in generale. Ho svolto insieme al mio cane (che non dorme nel mio letto, non viene baciato e non sopperisce alcuna carenza legata alla mancanza di figli..) un corso di addestramento che ha sicuramente fatto meglio a me che non a lui, perchè mi ha permesso di capire le basi della psicologia animale e conoscere alcune piccole accortezze che hanno fatto di me il suo “capo branco” impedendogli di impossessarsi completamente del suo territorio (ch poi è casa mia). Condivido quanto detto dalla dott.ssa Mignani, ovvero che sarebbe opportuno che i proprietari di cani grossi fossero soggetti a “patentino”, lo dico sempre, ma aggiungerei, anche i proprietari di cani piccoli e medi. Questo per ovviare prima di tutto a quanto emerge da alcuni degli interventi di cui sotto, ovvero, che i cani assumano le veci di un figlio (e quindi vengano baciati, vestiti e spesso nutriti al tavolo con i proprietari)atteggiamento questo che qualsiasi comportamentalista animale giudicherebbe insano, poichè trasmette alla creatura dei segnali molto chiari. Molto negativi. In seconda ipotesi, permetterebbe, costituendo un impegno economico e di tempo, di eliminare di principio tutti coloro che acquistano un cane con leggerezza, senza conoscere cosa significherà in termini di “sacrificio”, e che probabilmente si disfarranno di quel cane o se ne stanchernno molto presto, costringendolo ad una vita di privazioni delle necessità fondamentali (correre, giocare, passeggiare, socializzare), pensando che magari basti vivere in un giardino o dormire nello stesso letto. Infine, una piccola stoccata, concedetemi, alle frasi del tipo “più amore per i bambini” o “più bambini che cani”. Mi dispiace dirlo, ma sono molto meglio educati tanti cani, rispetto a tantissimi bambini, ai quali, chissà perchè, viene permesso tutto “si sa, sono bambini”.
Cordialmente,

Anonimo ha detto...

park01:
18 Agosto, 2008 09:47
Raffaele I. :
Ritengo si possano amare congiuntamente bambini ed animali (una cosa non esclude l’altra).
L’indice va eventualmente puntato contro i cattivi educatori degli uni o degli altri.
Fare figli ed educarli bene è importantissimo, amare gli animali e i cani in particolare, oltrechè indice d’intelligenza, è anche sinonimo di civiltà.
Verifichi quanto affermava Lord Byron nel merito.
Cordialmente.

Anonimo ha detto...

park01:
27 Agosto, 2008 18:54
@ Raffaele Innato:
A dire il vero io mi riferivo a questo aforisma:
“Il cane possiede la bellezza senza la vanità. La forza senza l’insolenza. Il coraggio senza la ferocia. E tutte le virtù dell’uomo senza i suoi vizi.”
- Lord Byron -

Tuttavia credo che, rispondendo alla sua affermazione, meglio si addica quest’altro:

“Chi non ha mai posseduto un cane non sa cosa significhi essere amato.”
- Arthur Schopenhauer -

Cordialmente.

Anonimo ha detto...

Concordo in tutto e per tutto con lei caro Raffaele.
Non compro cosmetici testati su animali, niente che abbia anche solo un bordino di pelliccia, niente giacche di pelle, finanzio l'ambulanza degli animali, però se provo a ricordare ad un padrone di cane che deve tenere l'animale al guinzaglio, specie in presenza di bambini e persone anziane, o che deve raccogliere le deiezioni ecco che subito passo per antianimalista se non vengo addirittura insultata.
Purtroppo ogni giorno assisto a continui atti di maleducazione:vivo all'interno di un parco ridotto ormai ad enorme toilette per cani,i quali gironzolano completamente liberi (ma non esistono delle leggi al rigurdo?amare gli animali vuol forse dire non rispettare queste leggi?)sporcando qua e là senza che il padrone provveda a rimuovere le deiezioni.Gli ultimi atti sono stati insozzare la passerella riservata ai diversamente abili e spezzare i rami di un alberello appena piantato così, tanto per far giocare il pittbull.Ormai più nessuno di noi porta i bambini a giocare nei giardini.
Hanno mai pensato queste persone che il divieto non è contro il cane, ma contro il loro comportamento incivile?