14 agosto 2008

Ancora stupri e violenze.

Ennesimo stupro ai danni di una adolescente. A soli undici anni una ragazzina ecuadoriana, durante una festa, è stata violentata da quattro connazionali in un appartamento nel ponente di Genova la settimana scorsa. Due degli arrestati hanno 17 anni; i complici rispettivamente 18 e 22. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, prima l'hanno fatta ubriacare e poi, a turno, hanno abusato di lei. La ragazzina ha trascorso la notte vagando per la città, senza il coraggio e la forza di rientrare a casa. All'alba ha suonato alla porta dei genitori: piangeva, era dolorante, aveva le gambe piena di graffi. L'hanno accompagnata all'ospedale pediatrico Gaslini e i medici hanno confermato i sospetti: era stata violentata.
Ormai, le violenze piccole o grandi che siano, fanno parte del nostro quotidiano. Tutto sta diventando prassi: la droga, gli abusi, i furti, le prevaricazioni, la corruzione, le violenze, gli omicidi... C'è un menefreghismo di nostalgica memoria diffuso. Scarsa sensibilità ai valori e ai diritti umani. La notizia delle malefatte, viene data con enfasi e gridata dalle news, si accompagna con un piccolo commento, dopodichè viene scordata nel dimenticatoio generale. Ogni tanto una piccola manifestazione in piazza, interviste ai politici e ai criminologi, un paio di trasmissioni per fare qualche share in più, il tutto si sfuma nella becera e malsana quotidianità di una società alla ricerca di un benessere fittizio, lasciandosi morire senza mai aver provato a riscattare quanto c'è di meraviglioso in questo mondo, la vita.

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