31 agosto 2008

Commento su L'espresso "Ho sedici anni e mi vietano di leggere" (Francesca Colella, Isernia)

Raffaele Innato ha scritto: 31 Agosto, 2008 19:04
Cara Francesca,
hai posto un problema molto serio. Devo dire che non ero a conoscenza di questa assurdità. In uno Stato di diritto, come vorrebbe essere l’Italia, ne vietano uno sacrosanto ed essenziale: il diritto del sapere!
Se non si apre la cultura ai giovani e alle nuove generazioni, che futuro potremo aspettarci da questa nazione? Si parla sempre dei problemi dei giovani rapportati alla droga, al fumo, all’alcool ed una mancanza di regole e leggi che possano far fronte, ai danni enormi che queste schiavitù provocano. E poi, si limita l’ingresso alla porta della conoscenza, luogo di riflessione e di comprensione, dove si possono trovare le risposte ai bisogni esistenziali dell’individuo.
Il fine dell’uomo e la sua stessa sopravvivenza, sono legati dalla sete del sapere, della conoscenza della sua origine e dei misteri della vita. Se si toglie ai giovani il diritto alla lettura e allo studio, li stiamo privando della stessa vita. L’uomo si è evoluto grazie soprattutto alle scitture tramandate nei secoli. Le nazioni democratiche che hanno praticato il libero pensiero, hanno avuto ragione di quelle nazioni dittatoriali, che invece, ne hanno bloccato la libertà della conoscenza e del sapere.
Io ho un figlio della tua stessa età e posso comprendere meglio la tua delusione. Considera che, Pasquale, legge in media un libro al giorno. Immagina, se avesse trovato come te il divieto, come ci sarebbe rimasto male?
Il Ministro Bondi per i Beni e Attività Culturali, al premio Campiello ha detto che la cultura generale e’ una questione essenziale. “L’obiettivo e’ estendere la platea dei lettori. Bisogna partire dai giovani, dalla scuola e ribaltare la tendenza”. Staremo a vedere!Nel frattempo, se ti fa piacere, mi puoi mandare una email al mio blog: http://raffaeleinnato.blogspot.com,/ mi scrivi il tuo recapito e ti mando gratuitamente un libro scritto da me con la mia dedica.
Per qualcuno che provoca danno, c’è sempre qualcuno che aggiusta. Almeno, si spera.:)
Un caro saluto

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