29 novembre 2007

Sinistra, destra o centro?

Si parla di sinistra, di destra e di centro. Siamo i soliti tifosi e non sportivi di calcio. Sinistra, sinistra, centro, destra, ancora destra cross al centro "rete". Il solito centravanti ha fatto goal e la solita folla festante ed euforica si alza in piedi per osannare il vincitore eterno che non invecchia mai e che continua a portare i trofei nella propria immodesta dimora per mostrarli ai soliti amici intimi. Loro, i festanti tornano a casa contenti e gioiosi che la loro squadra ha vinto, anche se non hanno trofei da portare a casa. Loro si accontentano della soddisfazione! Anche se poi al ritorno a casa si ritroveranno i soliti atavici problemi di sempre che non riescono a risolvere mai. Perchè i ricchi diventano più ricchi e i poveri diventano più poveri.
Chissà dove si trova la sinistra, la destra o il centro?

24 novembre 2007

La violenza non ha sesso.

Quando sono costretto ad assistere impotente ad immagini di gratuita violenza capisco quanto siamo lontani anni luce dalla pace e dalla concordia.
Io sono contro a qualsiasi forma di violenza! Sono assolutamente intollerrante verso i violenti! Non esiste il sesso dei violenti, ma esistono solo i violenti e i criminali. Naturalmente, l'uomo (sesso maschile) essendo dotato di forza maggiore della donna erroneamente crede di poterla usare come arma di prepotenza a suo favore. E' legittimo e giusto che le donne manifestino contro la violenza. Quello che io non reputo equilibrato è quando le donne manifestano solo contro la violenza degli uomini. La violenza non ha connotati sessuali. Altrimenti ci dovremmo chiedere: Perchè tante madri uccidono innocenti bambini? Perchè tante madri vendono i propri figli? Perchè tante madri massacrano di botte i figli? Perchè delle infermiere uccidono poveri vecchi malati? Perchè delle donne uccidono e usano violenza verso altre donne? Perchè tante donne abusano sessualmente di minorenni? Certamente le violenze e gli abusi per la maggior parte vengono dagli uomini. Non dimentichiamo che le guerre e le battaglie sono state sempre combattute tra uomini per mostrare la superiorità di forza. E' una incultura che ci portiamo da secoli che ha giustificato l'atteggiamento prepotente dell'uomo in sfavore della donna. Questo atteggiamento di superiorità è stato usato anche dalle religioni patriarcali. Però, questo non può giustificare nè essere un buon motivo perchè l'uomo debba usare violenza alla donna. E nemmeno che la donna si debba vendicare di altrettanto violenza sull'uomo. I soli legittimi a manifestare con forza dovrebbero essere i bambini che subiscono le violenze da ambedue i sessi.
La verità, che moltissimi voglio nascondere, è che ci trasciniamo un sistema sociale fallace e ambiguo da sempre, qualcuno comanda qualche altro subisce, per cui chiunque si sente in diritto di contestare o di appropriarsi di una propria giustizia calzata a suo piacimento. Invece, sarebbe necessario cambiare pagina scrivendo un'altra storia per far comprendere che ci vuole rispetto reciproco. L'uomo ha bisogno della donna, come la donna ha bisogno dell'uomo. Pari dignità e pari condizioni, se vogliamo convivere in maniera corretta e in pace per il bene di tutti.

19 novembre 2007

18 novembre 2007

Siamo alle solite tragedie!

Ancora una volta, ci troviamo di fronte ad una tragica e devastante tragedia, nella quale sono morti, secondo le “stime”, non meno di 5.000 persone, forse addirittura 10.000. I feriti sarebbero 12.500, gli sfollati un milione e mezzo. Stiamo parlando dello Stato del Bangladesh nell'Asia meridionale con una popolazione di 147.000.000 abitanti.
No, non stiamo parlando della solite guerre che imperversano nel mondo dove si mietono centinaia e forse migliaia di trucidati al giorno. E nemmeno di centinaia di morti da incidenti stradali, ma neanche di tanti morti sul lavoro o di morti di malattie da inquinamento ambientale. Stiamo semplicemente parlando di un ciclone battezzato col nome Sidr, una tempesta tropicale devastante che ha colpito e ha distrutto decine di migliaia di deboli resistenti abitazioni.
Per cercare di rispondere all'emergenza i governi europei hanno disposto l'invio di aiuti immediati. Dall'Italia sono partiti generi di prima necessità come viveri e tende. Ulteriori aiuti stanno arrivando da tutti i Paesi. Assistiamo con positività alla classica benevola raccolta di aiuti e beneficenza da parte di tutti i Paesi, associazioni, enti assistenziali, mass media e persone del nostro Pianeta, che in maniera magniloquente assicurano e mostrano la volontà reale di un aiuto certo e necessario per le zone e le persone sofferenti di questa calamità gravissima. Orbene, tutto questo raccoglierci in favore dei più bisognosi mi trova in perfetta sintonia e ne sono felice e partecipe, ma dove non mi trova affatto d’accordo è che attraverso una semplice e momentanea beneficenza ci si possa sentire con la “coscienza a posto” tranquilli di aver contribuito ad appoggiare e sostenere dei nostri fratelli, che hanno un solo torto: “quello di essere poveri e indifesi”. Quindi, dopo aver fatto il nostro nobile gesto, tutti torniamo ai nostri posti abitudinari, dando il nostro appoggio alle missioni di pace e quant’altro, col nostro classico perbenismo e la vita, anzi la morte continua. Anche il Papa, nel tradizionale incontro domenicale con i fedeli ha ricordato la tragedia e ha fatto appello alla solidarietà internazionale perché "sorregga quei fratelli così duramente provati". Peccato che, sempre così attento nelle sue preghiere, non abbia anche ricordato al “Signore” di avere un occhio di riguardo nelle tragedie, perchè i poveri e i diseredati non c’entrano nulla con le guerre e i disastri dei conflitti di potere che provocano i potenti.

12 novembre 2007

E' bollettino di guerra infinita...

Qualcosa di molto grave sta accadendo nella nostra controversa e debole società. Stiamo vivendo un periodo di vera difficoltà sociale e politica. I governi di tutto il mondo, oramai, non riescono a dare più risposte concrete ai fabbisogni della gente. Tutti i cittadini chiedono maggiore attenzione ai problemi personali o alla categoria di appartenenza perché possano migliorare la propria condizione di vita. Ogni giorno siamo spettatori complici di un sistema sociale e politico che porta a estremi difficoltà di conduzione ordinaria della quotidianità.
Da tutto il mondo ci arrivano immagini e notizie deturpanti e desolanti di stragi, omicidi, incidenti mortali, inquinamento ambientale, armamenti sofisticati e distruttivi, violazioni dei diritti umani, violenze gratuite sui bambini, sulle donne e quant'altro. Ci stiamo abituando ad accettare qualsiasi bruttura e spesso ne costruiamo altre come esempio da imitare. Dai mass media, per interesse di parte, si va alla ricerca di immagini sempre più cruente o di fatti che servono solo a far parlare, e guidare i lettori o gli spettatori a seguire dei filoni perversi e senza risoluzioni positive per l'interesse generale. In nome di una libertarietà, e non di libertà che non esiste, si vuol far passare qualsiasi cosa, che stranamente fa solo comodo ai potentati e ai soliti furbi del mercato globalizzato. Il lavoro non è più un diritto per vivere, ma è diventato un libero mercato della globalizzazione dove il lavoratore sottomesso, oltre ad essere malpagato e maltrattato psicologicamente, deve ringraziare per il solo fatto che lavora. La scuola, istituzione fondamentale di una società, è in balia del pressappochismo, non avendo una precisa guida ed un programma che possano veramente essere fondamenta di certezza per il futuro di tanti giovani studenti per una realizzazione di vita sana e duratura. La famiglia (comunque la si vuole intendere), seme fecondo della società, è in crisi profonda, basta leggere giornali o vedere trasmissioni televisive o ascoltare la radio o solamente camminando per strada, per accorgersi di come è diventato difficile l’idea di famiglia che trascina la società nella legalità, nel rispetto, nella lealtà e nel benessere vero per tutte le persone. E’ divenuta una cosa astratta, sulla quale però tutti ci vogliono costruire qualcosa che fa comodo ai propri interessi di bottega. La politica, meglio dire i politicanti, non vogliono accettare che la politica sia fatta dai cittadini che vivono la quotidianità dei problemi, per cui possono evidenziare quali sono i veri nodi da sciogliere e per proporli a risoluzione agli amministratori e governanti eletti dal popolo “sovrano”. Essi rimangono nella propria nicchia a studiare come possono sfruttare il loro periodo di gestione di potere a proprio favore o a favore delle lobby di appartenenza, lasciando una parvenza di interesse per il popolo. I giornali e gli organi d’informazione, purtroppo, a parte qualche rara eccezione, seguono i filoni dei potentati, dando informazioni di parte e non pubblicano o non danno spazio sufficiente a chi, invece, cerca di parlare di problemi veri della collettività e, magari, riesce a dare delle risoluzioni benefiche possibili. Si preferisce discutere di beghe tra personaggi della politica, dello spettacolo, del sociale più o meno famosi o di sport parlato, piuttosto che andare nel vivo delle questioni di interesse generale. Così facendo si costruisce, per forza di cose, una società allo sbando senza capo e né coda. Anche, nelle famose lettere al direttore dei giornali, invece di dare spazio ai lettori sensibili che esprimono delle opinioni e delle proposte su questioni di interesse collettivo, si continua a dare spazio ai famosi politicanti, che ne hanno già tanto in tutti i settori dell’informazione. Mi riferisco, anche, ai rappresentanti delle religioni, che oltre ad avere i propri siti d’informazione notevole finanche nelle scuole, occupano spazio quotidianamente su tutti gli organi d’informazione pubblica e privata. "La fede non s’insegna ma si pratica nei gesti altruistici, aiutando nel concreto i poveri e i deboli (es. Maria Teresa di Calcutta)". Piuttosto, sarebbe opportuno che i religiosi fossero più trasparenti e aperti alla società di cui ne fanno parte, privandosi di alcuni privilegi e donandoli a chi ha realmente bisogno. Una società sana non si costruisce con le parole altisonanti per ricevere applausi o accondiscendenze fatue, ma col rispetto verso le persone più umili, la lealtà, la legalità e il vivere in sintonia con gli altri simili. Bisogna stare insieme per aiutarci e comprendere che se vogliamo bene a questo mondo, al quale dovremmo essere grati per l’ospitalità ricevuta e non per essere i padroni, dobbiamo rispettarlo col comportarci da persone oneste e dignitose, vivendo senza conflittualità ma in buona pace nell’uguaglianza per tutti i popoli e nella giusta sopravvivenza.
Se riusciremo a comprendere questo ci possiamo aspettare un futuro roseo. Se non lo capiremo la nostra storia di uomini si sta già esaurendo, spegnendosi nel disinteresse generale.

07 novembre 2007

Insani gesti di giovani diventati assassini.

Ennesima strage in una scuola superiore, questa volta compiuta in una provincia della Finlandia, paese ricco di laghi e foreste, conosciuto principalmente per le bellezze naturali incontaminate; almeno otto i morti, fra cui la direttrice dell'istituto, una decina di feriti, fra cui il giovane killer, che ha cercato di togliersi la vita sparandosi in testa. Il copione è molto simile a quello di altri delitti che accadono e si commettono in altre provincie del nostro pianeta. Come al solito, in questi tragici e ingiustificati episodi criminosi, rimangono molte ombre e molti interrogativi. Ci si chiede quale può essere la causa che abbia potuto provocare, in un giovane "per bene", l'insano gesto per tramutarlo in un feroce e lucido assassino. La risposta, se c'è, dovrebbe essere ricercata in un sistema sociale mondiale che presenta moltissime falle create dall'incuranza e dalla negligenza dell'uomo, che persegue simboli e sigle di poteri che, nella maggior parte dei casi, vengono interpretate distortemente in diaboliche gesta, per motivi che neanche l'attore o il protagonista stesso sanno capire o ne conoscano la provenienza, finendo per eliminare delle innocenti vite, compresa la sua, che, invece, hanno il diritto e il dovere di esistere perchè devono contribuire allo sviluppo di una società sana e collaborativa per il bene e l'interesse comune. Un massacro inutile e inconcepibile in un luogo di cultura e d'informazione, che dovrebbe preparare e costruire un sano futuro a dei ragazzi incoscenti e incolpevoli, che hanno solo la colpa di ereditare le violenze fratricide di generazioni che l'hanno preceduti, le quali non hanno saputo insegnare e dimostrare la bontà e la gioia di gesti sani che traguardano la bellezza del vivere nella comunità. Poco prima della strage, aveva fatto l'annuncio in un video su YouTube (mezzo di comunicazione formidabile se viene utilizzato a scopi benefici), con un sottofondo di musica hard rock, in cui si definisce un "esistenzialista cinico" e si dice "pronto a morire per la causa", cioè la eliminazione di "tutti coloro che considero indegni della razza umana". Queste contorte e scorbutiche frasi, evidenziano il disorientamento e l'offuscamento mentale di questa vittima di un sistema disgregante, che non riesce a spiegare e formare le nuove generazioni a guardare con fiducia, in una prospettiva che dia benessere e pace in un mondo pieno di conflittualità e di ingiustizia perenni.
Ancora una volta, queste tristi e tragiche vicende dovrebbero insegnarci che bisogna assolutamente cambiare pagina per percorrere la strada della solidarietà degli uomini e dei popoli, altrimenti rivedremo sempre lo stesso film già visto.

04 novembre 2007

Cari amici del mio blog.

Un abbraccio fraterno a tutti voi per la vostra simpatia.
Sento il dovere ma soprattutto il piacere di mandare i miei sinceri saluti a tutti i ragazzi, ragazze e famiglie italiane che sono sparse per il mondo, che per motivi diversi hanno scelto di trascorrere la loro vita lontani dal loro paese natio e dall'Italia.
Noto con piacere che molti di voi leggono il mio blog e che le vostre visite aumentano sempre di più. Ogni giorno ricevo decine e decine di visite dall'Italia, da tutta Europa e anche da altri continenti. Questo mi dice che siete sensibili e interessati ai miei argomenti e che mi spronate ad andare avanti. Il mio scopo prioritario è di poter colloquiare con voi perchè, insieme, dobbiamo e possiamo fare una cosa importante: migliorare il nostro mondo. Sembra ed è un compito arduo, ma io sono convinto che da persone sensibili quali noi siamo, possiamo riuscirci, sfruttando in modo appropriato la grande tecnologia della comunicazione istantanea. Quando un architetto, un ingegnere od un artista pensano di costruire un'opera grandiosa, sanno che ci vorrà tempo e molta pazienza ma, soprattutto, amore e voglia di realizzarla perchè alla fine verrano ripagati con la soddisfazione e la gioa di vedere compiuta un'opera straordinaria, alla quale pochi ci credevano. Certo il progetto è molto importante e ambizioso. Ebbene, noi dobbiamo fare questo: costruire pietra su pietra un grande progetto di vera "democrazia" per il bene dell'umanità. Nel quale dobbiamo tener conto della solidarietà degli uomini, attraverso la quale dobbiamo dare benessere, pace ed una vita degna d'essere vissuta nell'amore, nella salubrità e nella fratellanza, senza distinzioni di sesso, di religione, di bandiere, di lingue, di razza e quant'altro contribuiscono a creare distorsioni, conflitti, distruzioni e precarietà dell'essere. Ormai, si percepisce sempre di più un clima di odio e di crudeltà tra popoli, nello stesso Stato e nelle stesse famiglie. Assistiamo, increduli e inermi alle stragi delle guerre, alle tragedie di omicidi e incidenti stradali, ad atti e atteggiamenti criminali, talvolta inspiegabili, di persone che fino ad un minuto prima, erano o sembravano per bene. Questo, rende ancor più tragica la situazione che stiamo vivendo negli ultimi decenni. Stiamo perdendo i valori importanti di stima e di rispetto del prossimo e il valore della nostra stessa vita, probabilmente non riusciendo a recepire l'importanza degli stessi. E ciò, ci fa essere impreparati a capire che stiamo perdendo la cognizione per la quale noi siamo su questo mondo meraviglioso, al quale dobbiamo essere enormemente grati. Ecco che il nostro progetto deve partire dal fatto che, tutti dobbiamo poter contare e partecipare, collaborando a trovare le giuste soluzioni perchè tutti gli esseri viventi si possano sentire fratelli ed uguali senza appartenenza di parte.
Svestiamoci da questa abulia che ci sta soffocando e reagiamo in maniera energica per il nostro interesse comune. A voi chiedo una collaborazione partecipativa, perciò aspetto le vostre osservazioni e i vostri importanti suggerimenti.

03 novembre 2007

Di quale giustizia stiamo parlando?

Prendo spunto dalla tragedia e dall'omicidio della povera Signora Giovanna Reggiani a Tor di Quinto per opera di un pregiudicato romeno per dire alcune cose.
Questa sarà l'ennesima storia di cui se ne parlerà per un pò di tempo sui giornali, nelle solite trasmissioni un pò macabre e un pò spettacolari, nei talkshow e per la strada. Si scriveranno o si diranno le stesse cose scritte o dette in altre simili occasioni, per creare un pò di scalpore e per significare e suggerrire che qualcuno dovrà intervenire, in primis il governo o gli organi istituzionali, che la colpa è di qualcuno o di qualche altro, come succede sempre fino alla prossima tragedia che arriverà di certo. E' una storia lunga e ripetitiva fino alla noia. Nel frattempo le famiglie colpite direttamente soffrono chiedendo e aspettando una giustizia che mai arriverà. Per il semplice motivo che in questo sistema di pseudodemocrazia non esiste "la giustizia". Come si può parlare di giustizia se ci sono evidenti discriminazioni sociali. In questo maltrattato mondo ci sono persone (intoccabili) ricchissime e potenti che possono fare e disfare le cose e le situazioni a secondo il proprio tornaconto e persone poverissime e indifese che devono subire senza poter alzare un dito. Io non voglio giustificare l'atto atroce o l'esecutore di questo efferrato delitto, perchè è stata una inumana carognata criminale da condannare severamente. Ma, se i romeni o altri popoli, costretti da condizioni sociali pessime per motivi legati a situazioni degradate ereditate da scelte politiche e ambientali scellerate e disgreganti, non fossero costretti a emigrare come rifiuti umani per mangiare e per lavorare, penso che non ci saremmo mai trovati di fronte a questi episodi criminosi, per il solo fatto che non ci sarebbe stata l'occasione che ha poi portato la tragedia. Osserviamo e riflettiamo sull'individuo che ha commesso l'atroce crimine. In una strada buia sta passando una ignara donna, lui, l'animale in quel momento non vede una persona, no lui vede una preda da braccare e da depredare. Non dimentichiamo che prima dell'omicidio quest'individuo non possedeva niente, adesso continua a non possedere niente, ma paradossalmente si trova in una condizione meno svantaggiosa perchè ha dove dormire e mangiare pur senza lavorare. Ciò dimostra che da un'individuo che non ha niente da perdere ci si può aspettare di tutto. Allora, ecco che la "società civile" non deve intervinere dopo che è successo il fatto condannando a destra e a manca, senza arrivare ad una conclusione sensata e senza risolvere il problema a monte. Deve, invece, intervinere prima che accada l'irreparabile per creare le condizioni di umana socialità, tale che se qualcuno commette un crimine abbia sempre qualcosa da perdere. E se giustizia ci deve essere si deve intervenire anche per chi inquina o degrada l'ambiente, perchè anche questi commettoni crimini disastrosi che tolgono la vita.

01 novembre 2007

Strano modo d'intendere il divertimento.

Da un pò di anni che i ragazzi per divertirsi hanno preso l'abitudine di uscire in tarda serata per poi ritirarsi la mattina dopo. Io penso che questa moda o modo di divertirsi danneggi molto i ragazzi e i giovani. Dalle notizie e dai dati che ci pervengono dopo i weekend, la situazione che si presenta è a dir poco allarmante. Non c'è un fine settimana dove non ci sono tragici incidenti alle uscite dalle discoteche o dai locali dove i giovani amano divertirsi. La colpa di questi assurdi avvenimenti di solito viene attribuita alla droga e all'alcol, che sicuramente sono le principali cause di queste tragedie. Ora, io faccio un semplice ragionamento. Che cosa spinge i ragazzi al divertirmento? Diciamo che è un'attitudine naturale allo svago per sentirsi liberi e scaricare la tensione o i problemi della quotidianità, ritrovandosi con un gruppo di coetanei con cui godere di questo lasso di tempo che si ha a disposizione. La decisione di come divertrsi o come passare questo tempo lo si decide insieme per trovare il luogo o l'attrazione che più sono confacenti alla esigenza del momento. Tutto questo mi sembra legittimo e naturale. Quindi stiamo dicendo che ci vogliamo divertire nel rispetto della convivenza reciproca. Ora, però dobbiamo concordare sul fatto che dopo dobbiamo tornare a casa piacevolmente stanchi, ma sani. Invece, succede molto spesso che si rischia di non tornare più a casa, o nella migliore delle ipotesi si va a finire in ospedale o si viene fermati dalla polizia col rischio di finire in galera per rissa o per aver guidato sotto effetto di sostanze stupefacenti e alcool. Questo, a mio modo di vedere, non mi sembra che sia il massimo del divertimento! Anzi, sembra di essere tornati da un luogo di guerra dopo una cruenta battaglia. Certo per fortuna non succede a tutti i ragazzi, e menomale! Però una riflessione conviene farla per capire perchè i ragazzi da una serata o nottata di divertimento devono uscire malconci o morire. Io penso che l'uomo è portato per natura a stare sveglio il giorno ed andare a dormire la notte, perchè così ha la possibilità di avere le forze e la mente sempre nel pieno delle proprie funzioni. Quindi, se invece di uscire la notte per ritirarsi la mattina seguente, si uscisse in prima serata per ritirarsi intorno alla mezzanotte o l'una, probabilmente non succederebbero quelle tragedie, perchè si uscirebbe da casa abbastanza riposati, e si starebbe molto attenti e svegli durante la serata, per cui non ci sarebbe la necessità nè di provare supporti evanescenti nè di bere molto alcool tale da renderli vulnerabili a qualsiasi evenienza e stonati il giorno dopo. Anche perchè, non penso che ci possa essere un motivo per cui se esci di notte ti diverti, se esci di sera ti annoi. Mi pare più logico e più giusto il contrario. Io, lo posso dire per esperienza personale, e vi posso garantire che non sono stato uno stinco di santo per il divertimento, e se sto ancora sano è perchè questa tesi mi sembra più appropriata, sia per un sano divertimento sia per un sano ritiro a casa. "Per continuare a divertirsi c'è bisogno di essere in vita e sani."