12 dicembre 2010

Da Vendola aspettiamo concretezza.

Nichi Vendola

C
aro Nichi,
sono un uomo di sinistra e come tale seguo con molta attenzione l'evolversi delle problematiche nella politica nostrana. Seguo in modo appassionato e condivido la tua ascesa nella politica nazionale e internazionale. Tutte le volte che sei venuto a Taranto (e in una occasione ho avuto il piacere di donarti un mio libro) mi sono sempre emozionato e commosso, ascoltandoti con la tua capacità di esprimere un linguaggio, per certi aspetti nuovo, che cerca di infondere il suo significato nella speranza di un nuovo modo di interpretare la politica, fatto di solidarietà, di benessere comune, di legalità, di uguaglianza nel rispetto delle leggi, del rispetto del clima e dell'ambiente, e di rispetto della persona nelle diversità. Sono valori che ognuno di noi dovrebbe avere nel suo DNA senza bisogno di mettere delle regole. In Italia e anche fuori dai nostri confini, stai ricevendo molta stima e riconoscimenti, anche da personalità che non si riconoscono nella sinistra tradizionale, questo è motivo di orgoglio per un corregionale, che come me, vede affiorarsi la possibilità che qualcosa cambi in meglio, finalmente, in questo bailamme politico, dove non si capisce qual'è la testa o la coda di un ideale di vita. Si discute sempre di ciò che di male fà la parte avversa e che si dovrebbe cambiare la politica in favore del benessere economico e sociale per il bene del Paese. Però, registro da sempre che chi viene eletto al governo del Paese, intende per bene del Paese il proprio bene, dei famigliari, dei parenti, degli amici, dei gruppi di appartenenza e delle lobby. Accontentando tutte le persone più o meno vicine di partito o di appartenenza agli interessi personali o di bottega. Si cerca di fare qualche riforma che dia una parvenza di riconoscimenti ai meritevoli, ma che in effetti sistema meglio degli incarichi e privilegia i già privilegiati, e si accontenta il popolo distribuendo spiccioli qua e là, come aiuto ai bisognosi che possono tirare a campicchiare, e ai quali ogni tanto si riconosce qualche merito come regalia da spettacolarizzare all'opinione pubblica. Molti tuoi avversari, a cominciare dai partiti di centrosinistra, ti temono, e per svilire un consenso che per te si sta ampliando molto, dichiarano che usi belle parole, frasi accattivanti, hai capacità di raccogliere consensi, ti chiamano il Berlusconi di sinistra, che a me un pò mi preoccupa, ma non hai la risoluzione dei tanti problemi del Paese, se non girandoci intorno, magari appassionando con i vocaboli giusti, ma senza costrutto. Ora, il mio desiderio invece è quello di sapere che tu hai delle soluzioni concrete per risollevare le sorti di questo benedetto Paese. Non avrai la bacchetta magica, ma penso che un programma per affrontare i problemi nevralgici lo avrai, perchè non posso credere che, dopo tanti anni di politica attiva e di conoscenza dei nostri problemi, tu non abbia già messo su un progetto che affronti in modo serio le storture e le ingiustizie persistenti da sempre. Credo che questo interrogativo ce lo poniamo in molti, nel senso che ci va benissimo mandare a casa in primis Berlusconi, il centrodestra e poi i soliti noti della casta, ma nello stesso tempo desideriamo sapere quale strada dobbiamo percorrere per risanare, e per riprendere un cammino che certamente avrà delle insidie, ma che può darci quelle risposte, come la lotta all'evasione, la riduzione dei parlamentari, delle provincie, delle auto blu, dei privilegi, degli sprechi, maggiori diritti per i lavoratori e meno diritti per chi specula, lotta alle mafie e ai colletti bianchi, eliminare il costo della corruzione, meno investimenti alle armi e più aiuti ai giovani e alle famiglie più deboli, ecc... che da anni attendiamo speranzosamente, ma a tutt'oggi inutilmente. Se, come spero, tu spieghi a noi italiani come uscire concretamente da questo cortocircuito dannoso e di spregio, credo che la gente di inonderà di voti. In attesa,
con affetto
Raffaele

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