17 aprile 2010

Berlusconi e la mafia di serie B.

Roberto Saviano

Lo scrittore Roberto Saviano, in una lettera pubblicata su Repubblica, si rivolge al premier Berlusconi dopo il suo attacco:
«Chiederei di porgere le sue scuse non a me, ma ai parenti delle vittime di tutti coloro che sono caduti raccontando. Accusare chi racconta il potere della criminalità organizzata, di fare cattiva pubblicità al Paese, non è un modo per migliorare l'immagine italiana, piuttosto per isolare chi lo fa. Raccontare è il modo migliore per innescare il cambiamento. Questa è la strada per dimostrare che siamo il paese di Giovanni Falcone, di Don Peppe Diana, e non il paese di Totò Riina e di Schiavone Sandokan».
L'esternazione gratuita del premier contro le "finction" e il libro "Gomorra", hanno il sapore di una difesa, non tanto per il paese quanto per l'amico Dell'Utri, che come sappiamo è sotto processo di appello per essere stato già condannato a 9 anni per concorso esterno in associazione di tipo mafioso. E per il quale il PM ha chiesto una pena maggiore di 11 anni. La coincidenza è alquanto sospetta. Lo stesso Dell'Utri, in un intervista ha dichiarato di essere entrato in politica per legittima difesa. "A me delle politica non frega niente. Mi difendo con la politica, sono costretto. Mi candidai nel 1996 per proteggermi. Infatti subito dopo mi arrivò il mandato di arresto. Non sono mica cretino. Quelli mi arrestano." Ha anche aggiunto che l'imputato che stanno giudicando i magistrati non esiste. Insomma, un Dell'Utri virtuale.
Quindi, un Berlusconi che, ancora una volta devia l'attenzione dell'opinione pubblica. Tenta di sminuire la forza del potere mafioso , colpendo chi, per raccontare delle tristi e tragiche verità, rischia la pelle, vivendo attorniato dalla scorta 24 ore su 24, raccontando che il governo la sta decimando, per cui il Senatore Dell'Utri, anche se si dimostrasse colluso, sarebbe solo per associazione esterna di una criminalità che alla fine conta poco e in fin di vita, e per giunta combattuta dallo stesso Dell'Utri senatore per avervi contribuito insieme al governo.


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