20 marzo 2009

Il discorso di Obama all'Iran.

Già in questi suoi primi interventi, Obama dimostra di avere una grande capacità di comunicazione e di intelligenza politica. Ha compreso, diversamente da Bush, che la strada più idonea e giusta da intraprendere è il dialogo, con cui percorrere una politica sana e foriera di pace tra popoli seppur diversi, ma accomunati dal vivere comune. Un dialogo basato sulla sincerità e su comuni intenti atti a raggiungere quella normalità di civiltà che gli uomini dovrebbero sempre perseguire, se si vuole che la nostra ospitalità su questa bella e martoriata Terra, sia fatta di buona e cordiale convivenza per traguardare un unico scopo, il benessere dell'umanità.

Il messaggio di Obama all'Iran (testo tradotto in italiano)
"Oggi vorrei estendere i miei migliori auguri a coloro che celebrano il Nowruz in tutto il mondo. Questa festività è un rito antico e un momento di rinnovamento, e mi auguro che tutti voi possiate godervi questo particolare periodo dell'anno con gli amici e la famiglia. In particolare, vorrei parlare direttamente al popolo e al leader della Repubblica islamica d'Iran. Nowruz è solo una parte della vostra grande e celebrata cultura. Nel corso di molti secoli, la vostra arte, la musica, la letteratura e l'innovazione hanno reso il mondo migliore e più bello. Qui negli Stati Uniti, la nostra comunità è migliorata grazie al contributo degli iraniani americani. Sappiamo che siete una grande civiltà, e il vostro operato vi ha fatto meritate il rispetto degli Stati Uniti e del mondo. Per quasi tre decenni le relazioni tra le nostre nazioni sono state tese. Ma questa festa ci obbliga a ricordare ciò che ci unisce. Ad esempio, voi celebrate il vostro Capodanno in modo molto simile a come lo fanno gli americani: vi raccogliete con gli amici e la famiglia, vi scambiate doni e storie, guardando al futuro con un rinnovato senso di speranza. E' con queste celebrazioni che si trova la promessa di un nuovo giorno, la speranza di nuove opportunità per i nostri figli, di sicurezza per le nostre famiglie, di progresso per la nostra comunità e di pace tra le nazioni. Queste sono speranze condivise, questi sono sogni comuni. Quindi, in questa stagione di nuovi inizi, vorrei parlare chiaramente ai leader iraniani. Ci sono profonde differenze che si sono sviluppate nel corso del tempo. La mia amministrazione è ora impegnata nella diplomazia, l'obiettivo è di affrontare l'intera gamma di questioni di fronte a noi, e perseguire legami costruttivi tra Stati Uniti, Iran e comunità internazionale. Questo processo non può essere anticipato da minacce. Cerchiamo invece l'impegno, che è onesto e fondato sul rispetto reciproco. Anche voi avete un'opportunità. Gli Stati Uniti vogliono che la Repubblica islamica di Iran assuma il posto che le spetta nella comunità delle nazioni. Voi ne avete diritto, ma tutto deve essere accompagnato da vere responsabilità, e ciò non può essere raggiunto attraverso il terrore o le armi, ma piuttosto attraverso azioni pacifiche che dimostrino la vera grandezza del popolo iraniano e della vostra civiltà. E la misura della grandezza non è la capacità di distruggere, bensì la vostra dimostrata capacità di costruire e creare. Quindi, in occasione del vostro nuovo anno, vorrei che voi, popolo e leader iraniani, comprendiate quale futuro stiamo perseguendo. Si tratta di un futuro con rinnovata scambi tra la nostra gente, e una maggiore opportunità di partnership e commercio. E 'un futuro in cui le vecchie divisioni sono superate, e dove tutti i vicini di casa e il resto del mondo possano vivere in una maggiore sicurezza e una maggiore pace. So che questo non potrà essere raggiunto facilmente. Alcuni insistono sul fatto che noi siamo definiti proprio sulle nostre differenze. Ma dobbiamo ricordare le parole che sono state scritte dal poeta Saadi, tanti anni fa: "I figli di Adamo sono membra l'uno dell'altro, essendo stati creati in un'unica essenza". L'avvento di una nuova stagione ci aiuta a ricordare questa preziosa umanità che noi tutti condividiamo. E possiamo ancora una volta invocare questo spirito, poiché cerchiamo la promessa di un nuovo inizio. Grazie, e Eid-eh Shoma Mobarak."
20 marzo 2009

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