22 febbraio 2009

Commento su L'espresso "Il grande inciucio di Sanremo" Pasqualantonio Pingue (Pisa)

Raffaele Innato ha scritto: 22 Febbraio, 2009 18:26
Signor Pasqualantonio,
sono d’accordo con lei sul personaggio Bonolis e sulla combriccola Mediaset-Rai.
Tutto già programmato a tavolino, compresa la vittoria del ragazzo Carta.
Credo che sia necessario staccare la spina.
Per quanto mi riguarda sono poche le trasmissioni che mi sforzo di vedere. In questa settimana non c’è stata possibilità di alternativa al festival, che puntualmente io continuo a non vedere, se non per sporadici tratti perchè richiamato da mia moglie, per guardare qualche scena o ospite di riguardo come lo è stato Benigni.
Ebbene, proprio su Benigni la signora Zanicchi oggi in una trasmissione pubblica della rai, pare abbia mosso delle accuse per averla offesa sulle battute pronunciate dal famoso comico sulla sua canzone, nella quale si fa riferimento alla frase “non voglio amore, ma dammi tutto il resto, però non finire presto”, intendendosi per il resto sesso in continuazione. Quindi, secondo la cantante, Benigni non doveva ironizzare sulla canzone, prima che questa venisse cantata e che da comico non deve prendersela sempre con Berlusconi.
In questo suo discernere, era spalleggiata dal sempre presente Sgarbi, il quale rimproverava Benigni di fare politica in televisione come comunista attraverso la televisione pubblica e pagato pure profumatamente. Mentre lui e la signora Zanicchi possono farla sempre perchè politici.
Peccato che queste persone abbiano la memoria corta.
La signora Zanicchi come personaggio dello spettacolo (non ancora politico) promosse la pubblicità in favore del voto a Berlusconi e il signor Sgarbi come critico d’arte ha utilizzato sempre la televisione per diventare politico.
Che brava gente!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

A59:
22 Febbraio, 2009 20:46
>Raffaele
Qualche giorno fa abbiamo commentato lo sfregio al politically correct di Povia, (demenziale secondo me anche solo prenderlo in considerazione il tema).
Oggi a festival concluso si cita giustamente la Zanicchi e si stigmatizza, in effetti siccome trattasi di gara ancorchè taroccata, bastonare uno dei concorrenti prima che cominci a correre, non è un bel segnale, la cosa poi che ho trovato volgarotta per il cantore del sommo poeta, è stato lo sputtanamento della povera signora Zanicchi nell’immaginario collettivo, ma come sei vecchia e vuoi pure godere?

E giù battute pecorecce sulla povera Iva e Berlusconi, non davati ad un uditorio di pdiellini, ma davanti a 14 milioni di spettatori, reiterata, da caserma, in modo da far leva più sul disgusto che sulla vis comica, in quel caso nessuna offesa alle donne, solo della sana comicità e poi la Zanicchi è di destra, ben gli sta, però niente paura, il poeta di Vergaio si riprende con la lettera di Oscar Wilde.
Il punto infatti è proprio questo, finché c’è leggere roba scritta da altri fa un figurone ma appena ci mette del suo va di doppi sensi e volgarità degne di Alvaro Vitali, con Povia però l’operazione non è riuscita, è arrivato nonostante la stroncatura.
Ora mi piacerebbe che il senso civico, il rispetto non andasse a corrente alternata, se una cosa è volgare lo è a prescindere dal colore dell’interprete.
Cordilamente

Anonimo ha detto...

nonrosso:
23 Febbraio, 2009 03:18
A59, “Ora mi piacerebbe che il senso civico, il rispetto non andasse a corrente alternata, se una cosa è volgare lo è a prescindere dal colore dell’interprete”, senz’altro una pia intenzione, peccato che Raffaele non abbia visto (o così penso, visto che non ne ha fatto discorso) come nella seconda parte della trasmissione si sia ancora discusso dell’intervento di Benigni e che uno degli ospiti, Emilio Fede, abbia esordito con “almeno Benigni è intelligente, a differenza di Santoro” e alle timide (e uniche) proteste di un’altra dei presenti abbia precisato che il conduttore “non è mai stato intelligente” (non sia mai che qualcuno potesse pensare che il personaggio, “simpatico” per definizione” abbia solo voluto fare una provocazione).
Tutto questo in una trasmissione Rai rivolta alle famiglie (Domenica In), “non davati ad un uditorio di pdiellini” e la cosa non avrà la minima eco e nessuno chiederà che la maleducato, per non dire peggio, parodia della parodia di un giornalista sia bandita dalla tv di Stato (dove invece è finora graditissimo ospite).
Parafrasandoti: ora mi piacerebbe che la critica, il rispetto non andasse a corrente alternata, se una cosa è volgare lo è a prescindere dal colore dell’interprete o dalal sua professione.

P.s. Non ti chiedi cosa ci facessero 2 politici (Sgarbi e Zanicchi) in una trasmissione a parlare di temi non legati alla loro attività (per la quale sono pagati) per farne un uso strumentale (e accusare chiunque non canti le lodi di Silvio di fare politica)?