06 febbraio 2009

Commento su L'espresso "Addio ad Eluana con dolore" Silvia Rende (CS)

Raffaele Innato ha scritto: 3 Febbraio, 2009 16:58
Le procedure per la sospensione dell’alimentazione erano già in parte previste nella sentenza della Corte d’Appello di Milano. Per i primi tre giorni alla clinica La Quiete, Eluana continuerà ad essere nutrita. Poi l’alimentazione via flebo, che avviene ora con un sondino naso-gastrico, verrà sospesa. Il sondino, comunque, non verrà staccato. Gradualmente saranno sospesi alcuni farmaci, ma saranno mantenuti quelli antiepilettici e sedativi. Una volta eliminato il sondino, i medici dovranno eliminare eventuali disagi da carenza di liquidi, umidificando le mucose. Secondo le previsioni dei medici, potrebbero passare 15-20 giorni prima che Eluana si spenga.
La sedazione, spiega Mario Riccio, l’anestetista che ha seguito Piergiorgio Welby, non servirà per evitare che la donna senta dolore, obiezione sollevata da molte persone che si oppongono all’applicazione della sentenza per la fine delle cure ad Eluana, fra cui anche il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, ma per evitare che la mancanza di sali minerali provochi uno stato di tensione muscolare e crampi. Eluana non può sentire dolore, fame o sete, perché tali stimoli dipendono dalla corteccia cerebrale che, nella donna, non funziona più.
Tutti coloro che si sentono i paladini della vita, si preoccupano di fare e farsi domande, se è giusto togiere una vita, che per Eluana vita non è.
Perchè la vita è passeggiare, camminare, partecipare, socializzare, assaporare, gustare, accarezzare, guardare, parlare, comprendere, agire, domandare, rispondere, amare, giocare, lavorare, ascoltare, osservare, ridere, piangere, scherzare, leggere, studiare, godere, soffrire, mangiare, bere, riposare…
Cara Silvia, ma si è chiesta mai come possa sentirsi Eluana (ammesso per assurdo che lo possa fare) a stare per lunghi e atroci 17 anni bloccata su un letto, senza il minimo segno di vita?Lei che è molto credente, consigli la chiesa a far sì che i preti e le suore si sposino e che possano dare alla luce (la vita) delle creature, così da provare le sensazioni reali che tutti noi sentiamo nel bene e nel male.


Raffaele Innato ha scritto: 6 Febbraio, 2009 19:25
Nella malaugurata ipotesi che non si dovesse procedere a quanto già avviato dal protocollo preparato dai medici, per portare Eluana all’inesorabile momento “dell’inizio della fine”, quando il flusso dell’alimentazione artificiale verrà interrotto, e si dovesse tornare al punto di partenza del ritorno alle cure delle suore, cosa accadrebbe?
Accadrebbe che tutti quei grandi benpensanti salvatori delle vite e delle anime di tutti noi, direbbero che hanno salvato una vita e che grazie a loro Eluana è ancora qui con noi a vivere, tra le dolci carezze delle abili suore che la trattano come una “figlia” (è difficile che un non genitore possa capire veramente cosa significhi avere un proprio figlio, se non è il genitore vero), e quindi tutti felici ognuno nelle proprie case e nei propri luoghi a riprendere la vita di prima, più bella di prima.
Ed Eluana? E il padre?
Li lasceremo nel proprio dolore e nelle sofferenze, calpestati e distrutti nella dignità e nei diritti inalienabili dell’individuo, aspettando che quel dio osannato da molti (non conosciuto mai da nessuno) si decida a far chiudere gli occhi definitivamente ad una creatura che ha avuto la sfortuna di nascere in un paese di ipocriti e di meschini.

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