09 gennaio 2008

Il pulpito e la predica



Il pulpito e la predica.
Il Papa Benedetto XVI dall'alto della Sua figura religiosa, che io rispetto, ci ammonisce a non pensare che la globalizzazione instauri da sola, automaticamente un ordine mondiale più giusto. Dal profeta Isaia: "nebbia fitta avvolge le nazioni", io aggiungerei avvolge le persone e determinate persone. Questo tipo di globalizzazione non è certo sinonimo di ordine e pacificazione mondiale, tutt'altro. Basta accendere il televisore o aprire il giornale o andare per strada, per accorgersi come i conflitti per la supremazia economica e l'accaparramento delle materie prime rendono difficile la costruzione di un mondo più giusto e solidale. Si ha bisogno assolutamente di una speranza, che faccia prevalere il bene comune in favore di tutti i popoli.
Benedetto XVI dice: "se c'è una grande speranza, si può perseverare nella sobrietà. Se manca la vera speranza, si cerca la felicità nell'ebbrezza, nel superfluo, negli eccessi, e si rovina se stessi e il mondo. La moderazione non solo una regola ascetica, ma anche una via di salvezza per l'umanità. È ormai evidente che soltanto adottando uno stile di vita sobrio, accompagnato dal serio impegno per un'equa distribuzione delle ricchezze, sarà possibile instaurare un ordine di sviluppo giusto e sostenibile". Fin qui l'omelia non fa una grinza. Quale uomo giusto non è d'accordo con queste affermazioni? Io sono moderatamente d'accordo con Lui. La nota stonata non sta nel discorso che è condivisibilissimo, ma sta nel fatto che: "da quale pulpito viene la predica". Ci si dice di aiutare i bambini a non morire, basta pure un solo euro per salvare la vita ad una creatura che non ha alcuna colpa se non quella di nascere in un mondo sbagliato. Questo lo dice una persona che indossa delle vesti che in base al costo monetario potrebbe salvare alcune migliaia di bambini. Quindi, di che speranza stiamo parlando? La verità è che avremmo bisogno di meno parole ma più fatti concreti, altrimenti, non ci resta che pregare!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

9 Gennaio, 2008 17:42
Basta! Sono i mass media che con questo papa la fanno troppo lunga.

Anonimo ha detto...

10 Gennaio, 2008 01:53
Caro Raffaele, hai proprio messo il dito sulla piaga. Fosse solo il Papa, ma tutti coloro che fanno parte di questa enorme multinazionale che è la chiesa cattolica, ne condividono la pratica e la teoria, chi più, chi meno. Te lo scrivo dal Brasile, da dove tanti missionari scrivono lettere strappalacrime e vivono come l’elite (che magari criticano a squarciagola), aggrappati ai loro privilegi. Anch’io ne facevo parte ma, da quando sono diventato un comunissimo signor nessuno, ho imparato cosa voleva dire Gesù di Nazareth quando insegnava ai suoi discepoli a scegliere sempre gli ultimi posti…

Anonimo ha detto...

10 Gennaio, 2008 19:10
Tante volte mi sono detto anch’io qualcosa del tipo: ma proprio questo mi viene a dire certe cose. Ma poi ho cercato di capire se la predica mi andasse bene e se potevo farla mia a prescindere da chi l’aveva detta.

Anonimo ha detto...

marco tempesta ha scritto:

13 Gennaio, 2008 22:04
Ma che, c’è ancora gente che ha tempo ed energie da perdere per star dietro a ciò che dice questo Papa?