24 ottobre 2011

Ancora riforma delle pensioni. Basta!


Merkel e Sarkozy

Più che una riforma delle pensioni, che poi si concentra sull'età pensionabile più alta, si dovrebbe fare la riforma sul welfare, garantendo a tutti i cittadini un minimo di reddito e la fruizione di servizi sociali indispensabili. Ma per fare questo, insieme alla lotta all'evasione, alle liberalizzazioni, alla lotta della corruzione, agli sprechi della politica, al taglio dei privilegi, alla patrimoniale per i più benestanti, bisogna cambiare i politici e tutti coloro che si sostengono da essi. Si ha bisogno di un nuovo modo d'intendere la vita sociale ed economica. Non più leggi in favore dei grandi gruppi e dei grandi finanzieri, ma una politica fatta dai cittadini e per i cittadini, che lavorano, studiano, si curano e si divertono. Una società del benessere comune e della collettività. Niente personalismi ma dare merito alle intelligenze per utilizzarle in favore della comunità e dei più deboli. Ormai, c'è in gioco la sopravvivenza dei popoli e dello stesso pianeta. Pianeta che stiamo maltrattando e distruggendo, non sapendo che chi ne pagheranno le spese siamo noi e solamente noi, ricchi o poveri, forti o deboli, intelligenti o stupidi. Ogni popolo deve poter sfruttare le proprie risorse e il proprio territorio, collaborando con gli altri popoli per scambiarsi le nuove idee e le nuove tecnologie, nel rispetto reciproco e per la salvaguardia dei diritti inalienabili delle persone. Se non si capisce questo, vuol dire che siamo perduti, tutti.

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