28 febbraio 2011

Un governo arroccato solo per difendere il suo leader.

Manifestazione delle donne

L
a situazione attuale è che c'è un governo legittimato dagli italiani e da una legge chiamata "porcata", con la quale c'è stato un premio di maggioranza che ha messo in netta minoranza l'opposizione. Il governo anche avendo avuto una maggioranza ampia, è quasi sempre ricorso a mettere la fiducia e fino ad oggi non è riuscito a fare una riforma vera, come aveva promesso agli elettori. Da quasi un anno, dal governo è uscito un gruppo di parlamentari cospicuo che chiedeva più democrazia all'interno del Pdl, che se non fosse stato per alcuni parlamentari dell'opposizione che si sono ritrovati nella maggioranza, il governo sarebbe caduto. Detto ciò, quindi, aldilà dei presunti reati che il PM e il Gip contestano al capo di governo, questa risicata e confusa maggioranza non riesce a governare il Paese come dovrebbe. Berlusconi, fino a quando non prenderà atto di questo stato di cose e fino a quando una maggioranza dei numeri in Parlamento ci sarà, l'Italia purtroppo è condannata a stare in surplace. Da molte parti delle istituzioni e da tutta l'opposizione si era chiesto a Berlusconi di fare un passo indietro, e di fare un'altro nome nella maggioranza che avrebbe potuto avere una più larga adesione per fare riforme che veramente servono al Paese, come la legge su un federalismo condiviso da una più ampia maggioranza, una legge sul fisco più equo, una legge per fare la riforma delle istituzioni e della giustizia più giusta e più celere, una legge per ridurre il numero dei parlamentari, e una legge elettorale che lasciasse ai cittadini la libertà di decidere la scelta dei suoi rappresentanti. Invece, Berlusconi non vuole lasciare il potere, perchè sa che non potrebbe più organizzarsi delle leggi adpersonam per evitare i processi e non per affrontarli, come facciamo tutti noi comuni mortali (di avvocati bravi ne ha a iosa), quindi si lega alla Lega di Bossi e costringe gli italiani, in modo particolare noi del Sud, a subire leggi in favore del Nord, vedasi le milleproroghe e un federalismo confuso e squilibrato fiscalmente. Ora, si dice che l'opposizione non è in grado di formare delle proposte ed un leader. Ma a che serve se Berlusconi continua a non voler lasciare? E' vero anche che non c'è una linea ben precisa di che cosa fare, ma la situazione è bloccata, perchè la maggioranza non vuol saperne di cambiare atteggiamento in favore di una politica che faccia quelle riforme che servono ai cittadini, perchè arroccata a difendere il suo leader costi quel che costi. In questa fase di stallo è logico poi che ogni partito ed ogni leader fa la politica che più gli è consona, mentre nel frattempo c'è una piazza e milioni di persone fuori dal Parlamento, che nell'attesa sta cercando di far sentire la propria voce, richiamando la politica alle sue responsabilità, ed a lungo andare, qualcuno la dovrà pur sentire volente o nolente.

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