18 maggio 2011

Alle elezioni ipocrisia o ignoranza dei politici?

Pisapia e Moratti

I
pocrisia o ignoranza dei politici. Durante le elezioni, come sta succedendo anche in queste Amministrative, in modo particolare a Milano, se ne sentono di tutti i colori. Tutti i candidati dei partiti fanno promesse che poi difficilmente mantengono e spesso in contraddizione tra loro. Ma, la cosa che mi colpisce di più è il fatto di credere di sapere che in una città o nel Paese ci siano i voti prestabiliti e confezionati a seconda dell'uso che si vuole farne. E mi riferisco a tutte quelle forze in campo che dichiarano spudoratamente come i voti delle precedenti tornate elettorali siano stati messi in un calderone da cui si può pescare a piacere a seconda della convenienza. Mi spiego con un esempio. La coalizione di una parte X(Moratti) di uno schieramento che ha ricevuto meno voti alle elezioni di un sindaco di una città rispetto ad uno schieramento Y(Pisapia) che ha ricevuto più voti, e che alle precedenti elezioni aveva ricevuto la maggioranza per cui aveva governato la città; nel ballottaggio per decidere chi, tra i due contendenti, che fanno parte di due coalizioni diverse, deve vincere le elezioni e quindi governare, si esce col paradosso che, siccome alle precedenti elezioni ha avuto più voti, può contare su un pacchetto di voti non espressi nè per l'uno nè per l'altro, come se fosse un tesoretto personale, da cui pescare per poter capovolgere a proprio favore il ballottaggio e quindi vincere le elezioni come aveva fatto nella precedente tornata elettorale. Ragionare in questo modo è pura follia e antiliberale, perchè le elezioni vengono indette proprie perchè la gente è libera di scegliere secondo le proprie convinzioni, interessi o simpatie, il candidato o la parte politica che più gli aggrada, non solo, ma a votare non è sempre la stessa gente, ci sono quelli che nel frattempo sono passati ad altra vita, chi si è trasferito e viceversa ci sono quelli che votano per la prima volta e chi è diventato nuovo residente, ci sono nuovi candidati, nuove forze in campo. Altrimenti, le elezioni sarebbero solo un iter burocratico o una prassi decisa da chi già governa. Quindi, sarebbe opportuno e giusto che fare riferimenti alla precedente elezioni, sia un raffronto solo delle differenze espresse dagli elettori, ma pensare che tutto si è fermato alle elezioni precedenti come se nel frattempo non sia successo niente è veramente odioso e ipocrita se non corroborato da una buona dose di ignoranza.

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