15 novembre 2008

Commento su L'espresso "Bolzaneto. Giustizia è sfatta." Salva Tores

Raffaele Innato ha scritto: 15 Novembre, 2008 19:46
Chi ha la disavventura di entrare nelle aule di giustizia italiana, si fa un’idea di come sia faragginosa e complicata affrontare una causa, aspettarsi una sentenza giusta ed equilibrata.
La maggior parte delle cause sono gestite dagli avvocati che, all’insaputa dei propri clienti, decidono come è più comodo e conveniente affrontare il contenzioso in corso. Il giudice, di solito, acquisisce una serie di fascicoli con prove e controprove, perizie, testimonianze, riferimenti a leggi ed a sentenze già emesse. Per prassi consolidata, considerando anche le tantisssime cause in corso che ogni giudice deve giudicare, tendono a rinviare le udienze prolungando per anni una sentenza, che il più delle volte non soddisfa nessuna delle parti.
I fatti del Bolzaneto, sono stati visti e commentati da più parti, ma: “Quella notte è cominciata una settimana prima. Quando a Bolzaneto sono arrivati un centinaio di agenti del Gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria”. Così un poliziotto anonimo dichiara e ammette che “nella polizia c’è ancora tanto fascismo, c’è la sottocultura di tanti giovani facilmente influenzabili, e di quelli di noi che quella sera hanno applaudito. Ma il macello lo hanno fatto gli altri, quelli del Gom della penitenziaria. L’intervento lo hanno fatto i colleghi del Reparto Mobile di Roma, i celerini della capitale. E a dirigerlo c’erano i vertici dello Sco e dirigenti dei Nocs, altro che la questura di Genova che è stata esautorata. E’ stata una follia. Sia per le vittime, che per la nostra immagine, che per i rischi di una sommossa popolare. Quella notte in questura c’era chi bestemmiava perché se la notizia fosse arrivata alle orecchie dei ventimila in partenza alla stazione di Brignole, si rischiava un’insurrezione”.La trasformazione della caserma di Bolzaneto in un “lager” comincia lunedì con l’arrivo dei Gom, reparto speciale istituito nel 1997 con a capo un ex generale del Sisde, e già protagonista di un durissimo intervento di repressione nel carcere di Opera. “Quello accaduto alla scuola e poi continuato qui a Bolzaneto è stata una sospensione dei diritti, un vuoto della Costituzione. Ho provato a parlarne con dei colleghi e loro sai che rispondono: che tanto non dobbiamo avere paura, perché siamo coperti”.Quella notte. “Il cancello si apriva in continuazione - racconta il poliziotto - dai furgoni scendevano quei ragazzi e giù botte. Li hanno fatti stare in piedi contro i muri. Una volta all’interno gli sbattevano la testa contro il muro. A qualcuno hanno pisciato addosso, altri colpi se non cantavano faccetta nera. Una ragazza vomitava sangue e le kapò dei Gom la stavano a guardare. Alle ragazze le minacciavano di stuprarle con i manganelli…Comunque c’è stato chi di noi ha approvato, chi invece è intervenuto, come un ispettore che ha interrotto un pestaggio dicendo “questa non è casa vostra”. E c’è stato chi come me ha fatto forse poco, e adesso ha vergogna”…
E’ evidente che azioni criminose di questa portata, non possono essere il frutto solo di alcuni “prestanti” poliziotti, che decidono autonomamente di attuarle se non hanno un ordine ben preciso dall’alto.
E’ evidente che in Italia i criminali di professione non sono mai condannati, perchè hanno ricevuto il libero arbitrio. Mentre la gente “dei semplici” che sono la stragrande maggioranza, è stata già condannata con sentenza definitiva ad una vita di lavoro precario dipendente perenne, con enormi sacrifici, poco o niente soddisfazioni, arresti domiciliari a vita…
Così ingiustizia è stata già fatta!
…E tutto questo è accaduto per una mela della verità che fu strappata dall’albero della conoscenza, a cui solo ad alcuni è permesso accedere.
Mistero della vita!

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