05 ottobre 2007

Proposta alternativa salutare per una riduzione drastica allo spreco di energia.

Noi, ormai, viviamo in un mondo di ipocrisia e di interessi fittizi. Mi riferisco a tutte quelle persone che parlano bene ma razzolano male per puro interesse di parte. E che contribuiscono ad aggravare, in particolare, il problema ambientale e l’inquinamento del nostro pianeta.
La gente più avveduta parla, ed a ragione, della desertificazione del pianeta e dell’inquinamento dal petrolio. Si fanno una miriade di convegni di scienziati, che propongono soluzioni diversificate di come sfruttare energie alternative ecocompatibili, da quella solare alla eolica…Però, si evidenzia che i costi di utilizzo sono rilevanti e che comunque sono un'alternativa insufficiente. Come alternativa energetica, si fa anche l’esempio della colza, già in uso in alcuni Paesi, che si ricava dall’agricoltura. Tutto questo perché si vuole mantenere un ritmo di vita nel mondo sempre più frenetico, dove ognuno è libero di fare quello che più gli conviene, mantenendo i propri privilegi fatui intatti.
Ora, essendo io un umile cittadino del mondo, ahimè, mi sono permesso di fare una riflessione. Perciò mi rivolgo a coloro che governano, che sono persone certamente di grande cultura e di grandi risorse programmatiche.
Ebbene, io sono arrivato alla conclusione (qualcuno mi smentisca) che, uno dei mali più gravi che sta portando alla distruzione il mondo, è il veicolo ad uso privato. Perché personifica un atteggiamento socialmente discriminante ma, soprattutto, perché è causa di guasti ambientali, sociali e politici.
Se invece di utilizzare i veicoli individuali si utilizzassero veicoli collettivi o pubblici, io sono sicuro che risolveremmo grande parte dei problemi di: inquinamento ambientale, risorse energetiche, sprechi d’acqua, disastri ecologici, malattie gravi e allergie, ammassi di rifiuti ecc…
Sono anni che si sta parlando del petrolio come fonte di energia in esaurimento, concausa di disastrose guerre e conflitti per accaparrarselo a tirare avanti, non avendo trovato energia alternativa sufficiente al fabbisogno mondiale di tanti inutili veicoli e aggeggi personalizzati. Basterebbe già questo a far capire che converrebbe utilizzare i mezzi di trasporto collettivi e non inquinanti! Per non parlare degli innumerevoli incidenti quotidiani di migliaia e migliaia di vite che si perdono sulle strade e in mare. “Ma, questo c’interessa poco, perché pensiamo che le disgrazie succedono solo agli altri e non a noi!” Eppoi, non saremmo più liberi di scorazzare ubriachi e drogati in lungo e in largo come ci piace fare ora, fare gare illecite procurando stragi e fregandocene degli altri, in favore di una libertarietà non condivisa, ma che pretendiamo come diritto ineludibile per noi stessi e, invece, dovere per gli altri a rispettarla.
Quindi, sarebbe cosa giusta e seria affrontare quanto prima il problema dei veicoli privati. Secondo il mio modesto parere ci vuole un serio programma che preveda di dotare le città di mezzi ecologici e comodi, con corsie preferenziali, sufficienti alle esigenze di tutti i cittadini, con fermate comode e confortevoli. Si andrebbe incontro, anche, alle esigenze della popolazione più anziana, sempre più numerosa ed emarginata. Così, tutte le strade in mancanza di ingorgo veicolare ormai ridottissimo, si potrebbero dotare di piste ciclabili tranquillamente percorribili. I soli veicoli che si potrebbero utilizzare dovrebbero essere per i servizi di: ordine pubblico, sanità, protezione civile, trasporti, società di sevizi anche privati, ma che dovrebbero servire al solo scopo di lavoro precipuo. Già, questo farebbe risparmiare sul personale dell’ordine pubblico, sugli incidenti, sulla spesa sanitaria e quant’altro. Non si avrebbe più bisogno di costruire strade su strade, tanti porticcioli con danno alla natura e al paesaggio. Poi si tenga conto che anche la criminalità, non avendo mezzi propri, avrebbe molti problemi a svolgere una serie di reati come: il contrabbando, le rapine, gli scippi, lo spaccio, il furto di veicoli, la prostituzione, ecc…Ci sarebbe un migliore e più capillare controllo. I viaggi e gli spostamenti più lunghi si potrebbero fare in treni confortevoli o con mezzi di trasporto collettivi ecologici. Si diversificherebbe l’economia. Insomma, si cambierebbe il modo di vivere come società più partecipativa e più salutare. Non più soli con se stessi depressi, ma insieme agli altri rinvigoriti.
Il problema della nostra cara società è che ci viene inculcato un metodo di democrazia molto ambiguo e fallace. I mass media ci fanno credere che per godere di una libertà individuale, dobbiamo acquistare qualsiasi prodotto per ogni esigenza personale, dal tagliaunghie allo yacht. Si capisce che è cosa impossibile ottenere ciò per chiunque. La libertà può essere intesa tale, quando non crea danni ad alcuno e non compromette gli equilibri. Il motore è stato una invenzione che ha portato progresso ed evoluzione all’uomo. Finché usato con parsimonia e intelligenza è positivo. Ma quando si va oltre, ad un uso spropositato e sconveniente, porta ad un regresso ed a una negatività che è sotto gli occhi di tutti, con danni irreversibili. “Se il fumo mi fa male e il medico mi ha diagnosticato una vita molto breve se continuo a fumare, non mi resta che smettere. E’ inutile che provo a filtrare il fumo, la realtà tragica non cambia.”
La vita sociale non deve essere vista come una concorrenza tra individui per migliorare il proprio tornaconto o benessere individuale, ma deve intendersi come collegialità e collaborazione tra individui per migliorare il benessere collettivo. Altrimenti, che ci stiamo a fare insieme, se ognuno pensa solo a se stesso. Di quale socialità e società stiamo parlando? Quale cultura diffondiamo alle nuove generazioni? Di quale difesa del pianeta ci stiamo interessando? Quale informazione stiamo dando?
Un caro saluto da una persona che comincia ad indignarsi e preoccuparsi seriamente dell’apatia e dell’incoscienza dell’uomo.

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