26 marzo 2020






Pensare ad un mondo migliore dopo l'emergenza virus.

Sono passate alcune settimane da quando è iniziato l'allarme corona virus.  La situazione in Italia e nel resto del mondo si è fatta più grave e preoccupante. I contagi aumentano e anche i morti. Non c'è ancora nessuna cura per abbatterlo e non c'è un vaccino. Gli scienziati stanno studiando su farmaci sperimentali e sulla preparazione di un vaccino. Nel frattempo si stanno prendendo delle precauzioni per non facilitare il contagio, stando a casa e chiudendo la maggior parte delle fabbriche che non risultano essenziali per l'emergenza. Siamo ancora nel bel mezzo di una pandemia sanitaria, sociale ed economica. Credo che il mondo si è fatto trovare impreparato per questioni di poca attenzione alla ricerca sul rischio di tragedie planetarie. Si pensa più all'economia e alla concorrenza tra nazioni e non ad avere una unità di interessi per una vita solidale e salutare dei popoli. Paradossalmente questo virus ci fa capire che ognuno di noi ha bisogno dell'altro. La responsabilità dell'uno ricade sull'altro. Quindi, sarebbe cosa buona e giusta cambiare un sistema che può essere nefasto per tutti. Invece pensare ad un altro sistema di vita che può salvaguardare il pianeta e noi stessi, magari eliminando il denaro e la proprietà privata, divenendo tutti partecipi in maniera fattiva col proprio contributo di lavoro e studio, e diventando tutti indistintamente proprietari del territorio planetario, utilizzando tutte le bellezze e i luoghi che la natura ci mette a disposizione.

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