04 gennaio 2012

I politici italiani chiedono sacrifici ma non per loro.

Politici attenti al loro stipendio.

Sul sito del ministero della Funzione Pubblica, sono stati resi noti i risultati dell'indagine della commissione presieduta da Giovannini, presidente dell'Istat. La commissione aveva il compito di comparare gli stipendi dei parlamentari italiani a quelli europei per operare eventuali adeguamenti. Dai risultati emerge che i parlamentari italiani ricevono un'indennità superiore rispetto ai loro colleghi tedeschi, inglesi e spagnoli, ma i meccanismi e i criteri per il calcolo delle indennità parlamentari nei vari paesi sono talmente diversi da renderli di non facile lettura.
In Italia l'indennità parlamentare lorda per i deputati è di 11.283 contro i 7.100 euro della Francia, i 2.813 della Spagna, 8.500 nei Paesi Bassi, 7.668 in Germania. A cui si aggiunge in Italia una diaria da 3.500 euro. Sono però minori le spese accessorie, in particolar modo quelle dei collaboratori: rientrano per i deputati nostrani fra le spese di segreteria e rappresentanza, 3.690 euro al mese. Mentre per esempio in Francia un deputato può spendere fino a 9.100 euro al mese per i collaboratori, in Germania sono pagati dal Parlamento per un totale di 14.700 euro, in Austria sono dipendenti della Camera.
Per la Commissione dunque i dati raccolti sono insufficienti per capire se e quanto tagliare. Perciò essa non è in condizione di effettuare il calcolo di nessuna delle medie di riferimento con l'accuratezza richiesta dalla normativa.
Le presidenze di Camera e Senato hanno fatto capire che non interverranno sulla voce principale, né sulla diaria da 3.500 euro. Invece vorrebbero intervenire sulle spese per collaboratori e portaborse decurtando quei 3.690 euro al mese.
Nell'attesa, tutto questo, però non può bastare, se si vuole affrontare la questione seriamente. Si devono affrontare anche altri dolorosi capitoli di sprechi e privilegi che regnano sovrani nella pubblica amministrazione: la riduzione del numero dei parlamentari, l'abolizione dei vitalizi, abolizione delle province, enti inutili, auto blu, acquisti di beni e servizi, regioni e province a statuto speciale, stipendi dei manager pubblici e via discorrendo.
Non si possono chiedere dall'oggi al domani sacrifici lacrime e sangue agli italiani, anche ai meno abbienti, e poi chi li chiede non si tocca neanche un centesimo, pur ricevendo stipendio e benefici da signori, pagati profutamente dagli italiani onesti e operosi.


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