18 novembre 2010

Il federalismo rovina della solidarietà.

Umberto Bossi


S
i parla del federalismo come la panacea dei mali. La Lega ne fa da tempo una battaglia politica, non riuscendo con la secessione, ci prova col federalismo. E' una battaglia che però vuole portare soprattutto soldi nelle casse delle regioni del Nord, dimenticando che senza un Sud autosufficiente, l'Italia non sarebbe più una Nazione unita con la conseguenza di risvolti negativi sociali, economici e politici che si ripercuoterebbero anche al Nord. Il problema vero è che tutto gira intorno al denaro e all'egoismo. Ognuno crede di garantirsi una vita più sicura pensando ad accumulare soldi e proprietà. Si crede di vivere eternamente e che i problemi li creano sempre gli altri. La cosa importante ed esistenziale che l'uomo non è riuscito ancora a capire, è che ognuno di noi ha bisogno degli altri. Questa si chiama società, un insieme di nuclei e di persone che devono stare su un territorio, di cui nessuno è padrone. Ma tutti sono ospiti passeggeri, i quali devono sfruttare le risorse del territorio e quelle umane per vivere in solidarietà. Le leggi devono servire a creare il rispetto del prossimo e ognuno deve partecipare col proprio contributo all'interesse generale, con la propria capacità e intelligenza. Il federalismo economico per una società che guarda all'interesse generale è negativo. Perchè porta a guardare il proprio orticello e non all'orticello della vita. Oggi il problema è Nord e Sud, domani sarà tra le stesse regioni del Nord e tra le stesse regioni del Sud. Dopodomani sarà tra le stesse provincie del Nord e tra le stesse provincie del Sud e così via. Uno spezzettamento continuo dei territori e delle persone fino ad arrivare all'isolamento dell'individuo e alla perdita della società. Invece sarebbe giusto attuare la nostra Costituzione, soprattutto nei suoi principi, apportando degli accorgimenti migliorativi, che guardino più all'interesse pubblico e meno al privato, con una politica fatta di persone fuori dal conflitto d'interessi, nella quale si tiene conto delle capacità e del merito, in favore di un benessere comune che è la base del vivere dei popoli.

Nessun commento: