05 marzo 2010

I predatori del berlusconismo.


Il Parlamento in seduta comune

E’ difficile non farsi allettare da proposte che possono migliorare il proprio status sociale economico. Questo succede in qualsiasi luogo dove è presente una gerarchia di ceti sociali e di potere. L’uomo per sua natura è egoista, è il suo DNA istintivo della sopravvivenza animale. L’esempio più semplice può venire dalla spartizione di una preda. Tutti cercheranno di mangiare la parte più sostanziosa e prelibata, ma solo alcuni ci riusciranno. L’importante è avere l’obbiettivo che alla prossima preda andrà meglio. Ma chi arriva a nutrirsi della parte migliore? Chi è più forte e più scaltro, il resto si deve accontentare.
Ma si potrebbe cambiare questo modo di arrivare alla preda? Certamente sì, basta che i predatori si mettano d’accordo con delle regole, facendo in modo perchè ognuno possa assaggiare tutte le parti della preda. Il problema dove nasce? Dalle regole. Il più scaltro farà approvare delle norme che favoriscono se stesso convincendo gli altri che sono regole giuste per tutti. I meno attenti si ritroveranno svantaggiati, ma saranno contenti di aver partecipato. Qualcuno, si accorgerà dell’inganno, ma sarà troppo tardi.
E’ la storia dell’uomo e della sua sconfitta di uomo della ragione che non si è mai emancipato, se non tecnologicamente e figuralmente.
Ecco che poi si cerca l’appiglio o la speranza verso cose che non esistono, se non nella nostra mente obnubilata di uomini miseri.

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