08 novembre 2009

Il crocifisso.

Le prime comunità cristiane per identificare la propria religione non utilizzavano la croce, all'epoca brutale e ignominioso strumento di morte, ma il pesce. "Pesce" in greco antico fu considerato come l'acronimo di 5 parole, identificative dello status di Gesù Cristo: "Gesù Cristo Salvatore Figlio di Dio".
Il pesce, essendo un animale che vive sott'acqua senza annegare, simboleggiava il Cristo, che può entrare nella morte restando vivo.
L'esposizione della croce in locali pubblici come aule scolastiche e aule di tribunali ha fatto nascere il problema se ciò violi il principio della laicità dello stato. La questione è stata ripetutamente discussa anche in tribunale a seguito della richiesta di abolizione dei simboli cristiani posta da alcuni cittadini. La questione ha trovato una risposta nella decisione n. 556 emessa dal Consiglio di Stato il 13 febbraio 2006, con la quale è stato stabilito che il simbolo è idoneo ad esprimere "valori civilmente rilevanti", come l'uguaglianza e la solidarietà, che stanno alla base ed ispirano il nostro intero ordinamento costituzionale ovvero il fondamento del nostro vivere civile. "In tal senso il crocifisso potrà svolgere, anche in un orizzonte laico, diverso da quello religioso che gli è proprio, una funzione simbolica altamente educativa, a prescindere dalla religione professata dagli alunni". Tale pronuncia è stata controvertita dalla sentenza unanime della Corte Eurpea dei Diritti dell'Uomo che ha stabilito il 3 novembre 2009, in risposta a un ricorso di una cittadina italiana, che un "segno esteriore forte" della religione cattolica, quale certamente è il crocifisso, "possa essere perturbante dal punto di vista emozionale per gli studenti di altre religioni o che non ne professano alcuna", violando in tal modo gli artt. 18 e 26 della Dichiarazione Dei Diritti dell'Uomo del 1948.
Credo che a nessuno sia permesso di possedere la verità, nè di professarla come unica e inviolabile. Come non può essere permesso di apporre, attraverso un simbolo, un sigillo della propria fede religiosa per dottrinare o inculcare nei giovani una religione o un modo di fare cultura perchè tramandata nei secoli. L'uomo nei secoli si è evoluto attraverso la conoscenza, le scoperte, lo studio, la ricerca acquisendo esperiene tali da renderlo più consapevole delle proprie forze e della capacità di combattere meglio gli ostacoli che la vita pone. Questa continua ricerca del sapere ha fatto progredire l'uomo e lo ha protetto da insidie mortali. Se l'uomo non avesse imparato a conoscere, quindi, a svilupparsi, e si fosse fermato solo a pregare davanti ad un crocifisso, probabilmente non avrebbe sviluppato risorse che oggi lo rendono più autonomo e più forte. La forza dell'uomo sta nel confrontarsi continuamente con la realtà che vive, con la pluralità delle idee dei diversi popoli e dei diversi pensieri. Dare per scontato che un simbolo religioso possa rappresentare la cultura universale di quel popolo, è un idea che ci porta lontano dalla realtà delle cose. Anzi, è un modo di disgregare una società, che invece deve tendere ad amalgamare le diverse idee per raggiungere l'obbiettivo di ritrovarsi sul riconoscimento del rispetto reciproco, perchè i più forti e più intelligenti, possano aiutare meglio i più deboli e i meno capaci. Meno simboli e più concretezza della realtà. Perchè è quella che ci fa vivere.

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