13 novembre 2009

Berlusconi e la sua tela.


Silvio Berlusconi

Chi non vuol vedere non vede e chi non vuol sentire non sente. Mi sembra abbastanza evidente che il signor Silvio Berlusconi eletto presidente del Consiglio, abbia scelto la strada della politica per fare i propri interessi. Interessi non vuol dire solo guadagnare soldi, come buona parte del pubblico berlusconiano vuol far intendere, spiegando che siccome è già ricco non ha bisogno di fare affari per guadagnarne sempre di più. Per interessi, invece, s'intende tutto quello che circonda la vita di un soggetto che nella fattispecie si chiama: potere economico, potere legislativo, potere esecutivo, potere della comunicazione, potere di gestire i vizi e le debolezze di chi, pur di contare qualcosa nella società d'elite, non osa contrastare il capo supremo, ingigantendone il potere, da farlo divenire comando assoluto su tutto quello che interessa e muove la vita di uno Stato. Quando questo succede, e purtroppo sta avvenendo, chi ne fa le spese è prima di tutto la democrazia, che non vuol dire solo libertà di voto per eleggere qualcuno, poi la libertà di ognuno perchè non deve mostrarsi in contrasto col pensiero unico, ma deve seguire solo il percorso già tracciato, l'uguaglianza dei diritti che è condizionata da leggi adpersonam, per cui si trasforma in disuguaglianza. Consegue che la giustizia non ha motivo di essere in quanto è appannaggio di chi comanda. Il risultato finale penso che è facile da intuire, il ritorno ad un passato da i risvolti tragici, perchè quando ci si fa prendere la mano che tutto si può fare, tanto c'è impunità, si finisce per cadere nella stessa tela che si pensava aver tessuto per gli altri, ma che è servita ad intrappolare se stessi.
La storia insegna.

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