22 settembre 2009

Esportare la democrazia?


"Esportare la democrazia e difendere la nostra patria." Questo ci dicono continuamente i nostri governi. "E' una missione di pace, stiamo lì per difenderci dai terroristi."
Ebbene, in Italia, ogni giorno sul lavoro in media muoiono 3 o 4 persone. Sulle nostre strade ne muoiono decine di persone per incidenti. Si registrano ogni giorno nelle famiglie omicidi e suicidi. Muoiono ogni giorno giovani per overdose e alcolismo. Nella Sanità, per errori muoiono ogni giorno persone indifese. L'inquinamento delle fabbriche ammala e uccide migliaia di persone l'anno. Abbiamo una criminalità organizzata: mafia, camorra, 'ndragheta riconosciuta intutto il mondo per gli affari illeciti, per traffico di armi, droga e gestione del territorio. Vi è una corruzione a tutti i livelli della nostra società. Per il danaro si commettono nefandezze di ogni genere. Ci sono quotidianamente violenze sulle donne e su inermi bambini. I processi sono interminabili e il più delle volte non vi è mai il vero colpevole. Le carceri sono sovraffollate. La giustizia non riesce a svolgere sufficientemente il suo compito. Le forze dell'ordine hanno sempre meno uomini e mezzi per combattere una enorme quantità di reati che vengono commessi. Il codice stradale viene sbeffeggiato ad ogni angolo. Nascono come funghi gruppi che delinquono. La prostituzione dilaga. L'informazione in gran parte è pilotata. Le famiglie hanno seri problemi di quotidianità... Però, a fronte di tutto questo bailamme, noi pensiamo bene di mandare, in zone di guerra, migliaia di giovani addestrati, per portare la "pace" a Paesi che ci vedono giustamente come invasori, e molti ci lasciano anche la pelle diventando loro malgrado degli eroi.
Ma qual'è la democrazia che vogliamo esportare? E da quale terrorismo ci dobbiamo difendere?

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