29 aprile 2008

Commento su L'espresso "Caro Pansa, le scrivo". (Dario Vicentini)

Raffaele Innato ha scritto: 29 Aprile, 2008 22:08
Voltaire, affermava che: “Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli son sicuri di ciò che dicono.” Praticamente, essendo certo di questa tesi, paradossalmente, egli stesso ha dichiarato di far parte degli imbecilli. Nell’articolo del “bestiario”, il dottor Pansa dichiara che le tante sinistre, ricordando un libro dedicato alla sinistra italiana, hanno il “complesso dei migliori”. Ossia di essere il meglio fico del bigoncio. E di avere sempre ragione, anche a costo di cantonate fenomenali. Ora, essendo un lettore assiduo de “L’espresso" e del bestiario, chiedo al dottor Pansa: “di questo complesso è proprio sicuro di non farne parte?”

28 aprile 2008

Commento su L'espresso "Ho votato lega e vi spiego il perchè". (Fabrizio Brambilla-leghista per necessità)

Raffaele Innato ha scritto: 28 Aprile, 2008 12:46
Farsi l’esame di coscienza, non sempre significa superarlo. Mi pare, dalle tue argomentazioni troppo concise e contradditorie, che cerchi una giustificazione ad un voto che non ha convinto nemmeno te. Conviene sempre capire bene gli obiettivi che si vogliono raggiungere, e se portano realmente al benessere di un paese disuguale come è l’Italia.

Commento su L'espresso “Giudici eletti dal popolo? Un delirio totale”. (Mario Grasso)

Raffaele Innato ha scritto: 28 Aprile, 2008 12:28
Caro Mario,
sono perfettamente d’accordo con te. Chiarire la disinformazione è sempre bene e intelligente. Il grande problema dell’Italia è una comunicazione giornalradiotelevisiva che trasmette e comunica solo quello che vuol far sapere, ignorando il più delle volte una realtà, che è ben diversa da quella risultante da un mondo virtuale. Fino a qualche giorno fa(durante la campagna elettorale) la regione Campania era sommersa di rifiuti, tutti addosso all’untore campano. Oggi si riscopre che i rifiuti non stanno più per le strade e che il turismo sta rifiorendo. Alcuni turisti intervistati hanno dichiarato che, di tutto quello che si era visto in televisione e scritto sui giornali, non hanno incontrato alcun problema di “monnezza”. Certamente, la verità è che i problemi ci sono e ci saranno, l’importante è che si trovi il modo più intelligente di affrontarli, che non è quello di far eleggere i giudici dal popolo. Perchè si darebbe al popolo una responsabilità innaturale e paradossale dovendo, per forza di cose, anche eleggere: l’avvocato, il poliziotto, il finanziere, l’insegnante, il dirigente, l’artigiano, l’imprenditore, il commerciante, l’operaio, l’impiegato, il giornalista, l’artista, il presentatore… e poi ci lamentiamo di andare sempre a votare. Ah, una buona e doverosa cultura d’informazione democratica corretta per schiarire l’obnubilamento diffuso! Un caro saluto

27 aprile 2008

Commento su L'espresso "Ci hanno rubato anche il 25 Aprile." (Felice Carpusi Visombala)

Raffaele Innato ha scritto: 27 Aprile, 2008 21:40
Il 25 Aprile 1945 sancisce la liberazione dell’Italia e degli italiani dal nazifascismo. Questa è storia! Ogni anno, ricordare come un giorno di festa la caduta della dittatura e la nascita di una democrazia, dovrebbe rendere orgogliosi e fieri tutti gli italiani che si riconoscono nella democrazia e nella solidarietà degli uomini e dei popoli. Io sono del parere che, chi crede nella democrazia vera, deve difendere fino allo spasimo questo immenso valore di libertà, a prescindere. Coloro i quali hanno combattuto su due opposti fronti, rischiando la morte e morendo, sono da rispettare. Ma, è indubbio che, chi ha combattuto per la libertà di un popolo, non solo ha avuto ragione sul campo, ma ha dato voce e possibilità ad un popolo oppresso di uscire da un incubo e da una grande tragedia, ricostruendo la Nazione dalle macerie della guerra per farla diventare una delle più grandi potenze mondiali; grazie alle risorse e le capacità, di cui gli italiani di allora erano dotati, riconoscendo nel 25 Aprile una giornata da ricordare, come la scoperta di un nuovo mondo dove rispettare i diritti di tutti gli uomini. Se oggi ci troviamo ad assistere ad una lenta e grave decadenza dei valori di umana solidarietà e di pressapochismo dilagante, ci dovrebbe far riflettere seriamente sul fatto che, invece, di ringraziare per il grande dono e di emulare le gesta e la forza reattiva di questi sani uomini, siamo solo capaci di denigrarli e rinnegarli perchè evidentemente, non sappiamo far altro. Quindi, se abbiamo ancora decoro non solo lamenti, bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare convintamente per combattere coloro che hanno l’aspirazione di prevaricare, di opprimere e di distruggere.

20 aprile 2008

Commento su L'espresso "La lega vince senza tv." (Lidio Tuccio)

Raffaele Innato ha scritto: 20 Aprile, 2008 20:09
Ancora, il nuovo Governo non si è insediato e già si dicono le bugie. Telepadania ecc…Figuriamoci dopo! Si sta parlando della grande vittoria della Lega. Voglio ricordare che per la Lega hanno votato 3.026.844 di persone. Nel 1996 la Lega prese 3.776.354 voti. Nel 1992 3.395.384. Dove sta questa grande vittoria se hanno una percentuale in Italia meno del 6,5% degli aventi diritto al voto, meno di quella del 1996 e del 1992?Cercate di governare per il bene del Paese Nord, Centro e Sud! E “auguri”.

Commento su L'espresso "Un altro paese c'è ancora." (Enzo Gangi)

Raffaele Innato ha scritto: 20 Aprile, 2008 19:30
Certo, che per fortuna esiste un’altra Italia. Voglio ricordare che la coalizione che ha vinto le elezioni ha ricevuto 15.000.000 circa di voti su un totale di 47.000.000 milioni di aventi diritto al voto. Sono appena il 30% degli italiani e quindi sono in minoranza nel paese Italia. Quindi, non è necessario dimostrarlo in un giorno, nel quale è la storia che parla. Piuttosto, bisogna lottare ogni giorno in tutti i luoghi, per rivendicare i giusti diritti, e dimostrare che la gente vuole vivere in pace, in libertà, per far crescere culturalmente, moralmente ed economicamente l’Italia unita, lavorando e aiutando chi ha più bisogno.

Commento su L'espresso "Tolleranza zero ma per tutti i reati." (Ezio Pelino)

Raffaele Innato ha scritto: 20 Aprile, 2008 19:18
Purtroppo, io vedo la tolleranza zero, solo per quelli che la pensano diversamente da loro. I delitti sono sempre delitti, o che li commettono gli stranieri o che li commettono gli italiani. E le pene dovrebbero essere comminate in maniera giusta e a seconda della gravità e della cagione.

Commento su L'espresso "Berlusconi for President?" (Vito Parcher) Chiusa (BZ)

Raffaele Innato ha scritto: 20 Aprile, 2008 19:03
Io, avrei qualche dubbio, quando si parla di una persona abbastanza avanti negli anni e un pò acciaccata, che possa essere rispettato un programma che supera un lustro. Con rispetto alla sua ricevuta unzione, farebbe meglio a guardare il suo tempo che passa, giorno per giorno, per non cedere al ricatto della Lega e dare dignità e solidarietà a tutto il Paese, per garantirsi la salvezza di un’anima che molto spesso ha peccato. Amen.

17 aprile 2008

Commento su L'espresso "L'abolizione dell'Ici non mi cambierà la vita." (Claudio Giusti, Forlì)

Raffaele Innato ha scritto: 17 Aprile, 2008 17:58
Dico subito che l’abolizione totale dell’ICI a me non sta bene. Perchè ci sono case e case. C’è la casa di pochi metri quadri, ubicata in un piccolo paese e in periferia che risparmierebbe pochi euro, con l’alternativa di pagare un’altra tassa più costosa ai Comuni, che da qualche parte devono trovare gli introiti per i servizi. C’è invece il “castello” con molti metri quadri, ubicato nel centro storico, che risparmierebbe migliaia di euro, con l’alternativa di pagare un’altra tassa di qualche centinaia di euro. Non mi sembra che questa sia la strada giusta. Invece, bisogna eliminare l’ICI a quelle famiglie che percepiscono un reddito medio basso, con la casa di metri quadri fino a 100 in periferia (per esempio). Per gli altri proprietari che hanno un reddito medio alto ed una casa più di cento metri quadri in città, avranno una decurtazione pari a quella data alle famiglie che non pagano l’ICI. Altrimenti, stiamo abbassando le tasse ai più ricchi. E questo non và caro sig. B. perchè tu hai il castello, comprato con tanti sacrifici!

Commento su L'espresso "Dove andiamo con il partito democratico." (Maurizio Coscarella, Cosenza)

Raffaele Innato ha scritto: 17 Aprile, 2008 17:41
Se non ci ponessimo delle domande saremmo tutti degli infallibili. Anche Gesù in croce ebbe il suo dubbio divino.E’ naturale che dopo le consultazioni e i risultati si faccia una valutazione riflessiva su che cosa e su come bisogna apportare delle correzioni. Io avevo scritto che la nuova proposta di Veltroni, accompagnata e supportata dalla sinistra laica e sinistra alternativa come contributo di idee e di allenze, avrebbe potuto dare quella spinta in più per rischiare di vincere. Ma, siccome questo non è avvenuto, ora c’è bisogno di ripensare a come far diventare forte e grande un partito democratico che, forte dell’esperienza che farà dall’opposizione, potrà trarre nuove proposte migliorative e nuove aggregazioni, da quelle forze che oggi non sono in Parlamento, ma che sono ben presenti nel Paese e nelle amministrazioni locali. Le quali, a loro volta, faranno tesoro di una esperienza nuova, che certamente apporterà quelle idee di rinnovamento, che serviranno ad avere una alleanza più stretta e più convinta per riaffezionare la gente sfiduciata. Sperando che, nel frattempo, molti giovani preparati, capaci e con passione, possano prendere il posto di quelle persone che, onestamente, sia nel partito democratico e sia nei partiti della sinistra, hanno già dato e hanno già preso.

16 aprile 2008

Commento su "La differenza tra un italiano e un terrone spiegata all'università." (Elena Di Bernardino)

Raffaele Innato ha scritto: 16 Aprile, 2008 17:43
Cara Elena,
la cosa certa è che l’Italia esiste, è unita ed è riconosciuta da tutto il mondo. La padania, invece è un’invenzione, perchè non esiste e non può essere riconosciuta. Poi, dovresti sapere che gli stupidi sono ovunque e sono riconoscibilissimi. Infatti, dalle nostre parti del sud, noi terroni, diciamo: “meglio essere cornuti e non stupidi”. Perchè il cornuto è riconosciuto solo da chi ha saputo l’avvenuto “tradimento”, mentre lo stupido è riconosciuto da tutti, si evidenzia subito. Purtroppo, in tutte le famiglie c’è sempre la pecora nera, magari in qualcuna ce n’è più di una. Il mondo è paese. Anche nella Lega ci sono persone garbate e persone meno garbate. Questi che tu hai incontrato fanno parte di quelli meno garbati, che avrebbero bisogno di tanta umiltà perchè nella vita arriverà il momento in cui capiranno che per loro “la vita è diur”.

Commento su L'espresso "Leggiamo "L'espresso" e votiamo come ci pare". (Marco Notario, Torino)

Raffaele Innato ha scritto: 16 Aprile, 2008 17:03
Certamente, votare e a chi dare il voto è un diritto di scelta che ognuno di noi può e deve esercitare in nome di una Repubblica democratica, quale è l’Italia. Specialmente, se il voto dato, è una scelta convinta e dettata da una profonda riflessione, atta a migliorare la società e la propria nazione. Leggere e informarsi è basilare per poter capire meglio la società in cui viviamo e quindi fare la scelta più oculata e più giusta. Dal tono di Marco, però, la sua scelta di voto sembra più orientata a fare qualche dispettuccio a coloro che, a ragione o a torto, descrivono il personaggio B., che ad una scelta veramente sentita per creare una società più equilibrata e più solidale. Perchè fare una riflessione più attenta delle letture altrui, può anche significare che poi tanto torto questi signori intellettuali non ce l’hanno.

Commento su L'espresso "Bertinotti se ne va. Non lo rimpiangeremo." (Gianfranco Pignatelli)

Raffaele Innato ha scritto: 16 Aprile, 2008 16:34
Se posso…mi permette…vogliamo dire che…detto ciò…non si può essere d’accordo… la colpa è di una politica…Mi scorrono alcune frasi dette e non dette del signor no. Possiamo tranquillamente dire che Bertinotti è stato uno dei personaggi politici più apparsi nelle tv e, soprattutto, quello che ha aiutato più degli altri il sig. B a ritornare quando stava per scomparire dalla scena politica italiana. Il classico uomo culturalmente dotato e pieno di sè, che predica bene e razzola male, ma coerente con se stesso. In effetti non lascia una grande traccia. Diciamo che lo ricorderemo poco e non come protagonista positivo della politica. Anche se avrebbe potuto dare di più, se fosse stato un pò più umile e più concreto. Lo saluto con parziale affetto.

Commento su L'espresso "Non mi avete convinto a votare PD. Purtroppo avevo ragione." (Roberto Buscetta) Palermo

Raffaele Innato ha scritto: 16 Aprile, 2008 15:32
Caro Roberto,chi è causa del suo mal pianga se stesso. Non mi esimo, ma provo a darti una risposta più dettagliata e articolata dopo i risultati elettorali. In termini di voti numerici il PD ha guadagnato e anche IDV di Di Pietro, mentre tutte le forze che si richiamavano al centrosinistra hanno perso. Questa legge elettorale è risaputo da tutti (all’infuori di B.) è una legge antidemocratica (progettata da un antidemocratico C.). Dimostrazione che molte forze esistenti e radicate nel territorio non sono rappresentate in Parlamento. La coalizione che ha vinto le elezioni PDL, Lega e altri, è stata votata da appena più di 1/3 degli elettori che hanno diritto al voto, cioè una minoranza del Paese. Questa anomalia italiana non esiste in altri paesi occidentali, sia per la legge elettorale e sia per l’enorme conflitto d’interesse del rieletto premier. Quindi, non si può fare un giusto paragone con altri paesi. Detto questo, dobbiamo dire che Veltroni, nel bene e nel male, ha fatto una scelta politica (giustificata dal fatto che una frammentazione di partiti porta ad un non governo del Paese) che ha portato al risultato che tutti sappiamo, cioè all’opposizione in Parlamento e alla vittoria della destra che era già in essere. I partiti di sinistra, o meglio dire, che sono collocate alla sinistra del quadro politico italiano, a loro volta hanno fatto un’altra scelta, quella di continuare nella frammentazione (all’infuori della SA che ha fatto solo il cartello elettorale) e nella critica alla critica di se stessi. Il risultato finale è che tutti partiti non sono più rappresentati in Parlamento. Ora, dare la colpa a Veltroni del disastro della sinistra, mi sembra troppo semplicistico e non corretto, anche, se avrà certamente altre colpe. Noi cittadini e noi persone di sinistra dobbiamo fare un “mea culpa”, perchè la dobbiamo smettere di dare sempre la colpa agli altri, invece, dovremmo guardare bene fuori dalla nostra visuale solita, affacciarci alla finestra e vedere come si presenta realmente il panorama, dopodichè capito in quale realtà ci troviamo, costruire una politica coerente al nostro modo di pensare, dimostrando con i gesti concreti, che le nostre idee riformatrici possono far vivere meglio tutte le persone da i meno abbienti ai più abbienti, che una società fondata sui diritti umani e civili è senz’altro meglio di una società dove il dio denaro è il padrone, che dare sostegno ai più deboli può essere benefico per far sentire moralmente meglio i più forti, che investire nell’intelligenza porta a benessere al contrario porta al malessere, che le armi e le guerre sono cause di disastri immani, che la pace è la migliore medicina dei popoli, che non siamo interessati al potere ma a far rispettare le giuste rivendicazioni di chi chiede giustizia, che ci interessa vivere in una società solidale, dove ognuno con le sue capacità e il suo contributo di lavoro crea i presupposti giusti del rispetto delle persone, della natura e di tutto ciò che serve a mantenere bene il panorama straordinario costruito da miliardi di anni. Se riusciamo ad avere questa intelligenza e capacità perchè lo sentiamo, non è importante oggi stare in Parlamento per riscaldare qualche poltrona, ma è importante che facciamo sentire a chi non sente, che la strada giusta da percorrere è un’altra, non l’individualismo per l’egoismo, ma l’individualismo come risorsa per un collettivismo capace di produrre persone umili, responsabili e pieni d’amore. Altrimenti, vedo solo tragedia e non solo per la sinistra.
Raffaele Innato ha scritto: 17 Aprile, 2008 09:59
Voglio rispondere ad Alessandro59 facendo alcune precisazioni. Certamente e lecitamente chi siede nel Parlamento italiano è eletto democraticamente dal popolo. Poi, diverso è che una volta in Parlamento l’eletto può dimostrarsi antidemocratico. Come è successo appunto con la legge elettorale varata in tutta fretta solo da una parte del Parlamento e chiamata poi dallo stesso C. “una porcata”, per non parlare di atteggiamenti e gesti inconsulti (?) che nulla hanno a che fare con la democrazia. Detto questo, io non sono del tutto d’accordo con chi dice che in Italia la maggioranza è votata al centrodestra. Teniamo presente che noi votiamo sia per le politiche e sia per le amministrative. Per cui c’è uno spostamento di preferenze miste che oscillano ora da una parte e ora dall’altra a seconda degli umori, dei bisogni e delle circostanze. Poi, la cosa più importante e significativa è che c’è il quasi 20% di non votanti che non si esprime e che sono lontani dalla politica, ma che hanno un peso non indifferente nella società del mugugnare e del divergere. Quindi, vedrei con più attenzione le motivazioni delle scelte elettorali. E, sulle scelte, io sono del parere (ho scritto anche un interessante libro che spiega come si può pensare ad una società realmente solidale) che bisognerebbe iniziare concretamente a riflettere sulla possibilità per l’umanità, di uscire da questa gabbia mortale che ci siamo impropriamente costruiti, che per qualcuno può sembrare dorata, ma per i molti è deleteria. Per cui non esiste in maniera netta il pensiero di sinistra e di destra, pur con le proprie diversità, ma esiste un mondo dove i pochi governano e consumano il 90% della ricchezza mondiale, e i molti che sono governati e consumano il 10% della ricchezza. In numeri significa che centinaia di milioni di ricchi si costruiscono le leggi e gestiscono, e più di 5 miliardi di persone che subiscono le scelte unilaterali, che poi sono la conseguenza dei disastri e della schizofrenia di un mondo che sta morendo, ma che nessuno tenta di fermare seriamente. Allora, la risoluzione di questa antidemocrazia globalizzata sta nel capovolgere i numeri, creando un sistema economico, sociale e politico equilibrato, dove tutti possano lavorare e godere del 100% della ricchezza in maniera oculata e duratura. Chi ha la bontà di leggere il mio libro spiego come questo può essere possibile, solo che bisogna volerlo convintamente perchè si realizzi. Quindi, Roberto non è il caso che tu ti scoraggi, perchè il modo di uscire dai labirinti c’è sempre, basta volerlo trovare prima che frani del tutto.

15 aprile 2008

Commento su L'espresso "Ciao sinistra..." (Emanuela Patassa, Foligno)

Raffaele Innato ha scritto: 15 Aprile, 2008 15:28
“Gli esami non finiscono mai.”: diceva il grandissimo Eduardo De Filippo. Nella vita come nella società, nessun diritto è mai acquisito. Ogni giorno bisogna conquistare lo spazio dove potersi esprimere e muoversi. L’errore che si commette è sempre quello di pensare di vivere sugli allori, ma non è così. La ennesima dimostrazione, in queste elezioni politiche, di come i partiti legati da sempre alla sinistra, sono assenti dalla vita parlamentare italiana. Bisogna fare un “mea culpa”, se si vuole uscire da questo pantano di una poltica espressa da una vecchia e usurata lunga contestazione. Si hanno bisogno di idee, di programmi e di maniche rimboccate, che tengano conto del contesto internazionale e della congiuntura del paese, che facciano sviluppare un movimento di persone, di uomini e di donne, in un aggregazione omogenea, per trascinare la politica verso traguardi di solidarietà e diritti civili da esportare nel mondo. Ma per fare questo, bisogna spogliarsi delle vesti di atteggiamenti intellettualmente ipocriti e indossare le vesti degli umili, convinti di perseguire un obbiettivo nobile di giustizia e di giusta causa, spiegando e dimostrando che c’è un nuovo modo di vivere e convivere su questa Terra, che non necessariamente è la conquista di un potere, ma che è invece l’essere e sentirsi tutti uniti in un abbraccio fraterno di tutte le genti, che lavorano per un fine altissimo, “amarsi”.

Lettera aperta al premier Silvio Berlusconi.

Palazzo Ghigi


Egregio Signor Presidente Silvio Berlusconi,
mi pregio scriverLe per chiarire meglio il risultato delle votazioni per l'elezioni politiche 2008, dove Lei ha ottenuto la maggioranza dei voti e dei seggi, sia al Senato della Repubblica e sia alla Camera della Repubblica.
Mi preme sottolineare che io non l'ho votata, anche se ho apprezzato la Sua cordiale e amichevole lettera che mi ha fatto recapitare nella campagna elettorale, ma Le faccio, comunque, gli auguri di un buon governato avendo ottenuto una larga maggioranza di seggi nel Parlamento, per l'interesse di tutti gli italiani che sono 60.000.000 di persone, di cui ben 47.000.000 con diritto al voto alla Camera e 43.000.000 al Senato.
E a proposito dei votanti, Le faccio presente che la Sua coalizione ha ottenuto alla Camera: 17.628.865 voti su oltre 47.000.000 di cittadini che hanno diritto al voto, di cui ben 18.880.951 che hanno votato sono all'opposizione e 9.450.000 che hanno ritenuto di non votare per nessun partito, per un totale di 28.380.951 che non sono d'accordo col Suo programma. Al Senato la Sua coalizione ha ottenuto 15.507.549 voti su oltre 43.000.000 di cittadini che hanno diritto al voto, di cui 17.034.393 che hanno votato sono all'opposizione e 10.500.000 che hanno ritenuto di non votare per nessun partito, per un totale di 27.534.393 italiani che non sono d'accordo col Suo programma. Quindi la Sua coalizione rappresenta appena più di 1/3 degli italiani che hanno diritto al voto. Siccome, la Repubblica Italiana è una democrazia parlamentare, la Costituzione Italiana Le riconosce la governabilità, per cui Lei è pienamente legittimato a governare con la Sua coalizione. Le dico questo perchè, nella sua funzione di Capo del Governo, dovrebbe tener conto che le Sue decisioni partono da una minoranza del popolo italiano, e non come erroneamente usate dire da anni, Lei e i Suoi collaboratori, quando dichiarate che gli italiani sono d'accordo con voi. Anche perchè, nella legislatura attuale in esurimento, avete usato sempre la frase che l'Italia è spaccata in due, e che il governo Prodi non era legittimato a governare perchè voi avevate avuto la maggioranza di voti numerici rispetto alla coalizione del centrosinistra. Coerenza vorrebbe che riconosciate una Vostra illegittimità a governare rispetto ai voti numerici ottenuti, essendo la Vostra coalizione di gran lunga in minoranza nel Paese Italia. E che questa legge elettorale è risultata antidemocratica, perchè partiti politici riconosciuti dallo Stato, di destra e di sinistra, non hanno rappresentanti nel Parlamento. Quindi, da cittadino italiano mi permetto di esprimere la mia solidarietà verso tutti quegli italiani non rappresentati, e che le riforme e le leggi che Lei e la Sua coalizione vorrete realizzare siano rispettosi e condivisibili, almeno, dalla maggior parte degli italiani e non da una sola parte e per di più di minoranza.
Ringraziandola per la Sua attenzione, Le auguro un buon lavoro.
Cordialmente
Raffaele Innato





11 aprile 2008

Commento su L'espresso "Domenica voto per la prima volta" (Michele Pagnanelli)

Raffaele Innato ha scritto: 11 Aprile, 2008 19:53
Caro Alessandro59,
non mi pare che Michele, nella sua lettera, abbia offeso il sig.B., nè si evince che a 11 anni già seguiva la politica (più semplicemente è un ragazzo intelligente che si informa della storia recente). Anzi, la sua descrizione fotografa bene le uscite malsane di questo signore, che ha come solo obbiettivo fare i propri interessi e di quelli che lo circondano, come ha già ampiamente dimostrato nello scorso suo governo 2001/2006. Nel tuo commento, ci sono anche delle verità che non si possono nascondere, ma allo stesso tempo non puoi non tener conto che, in questa tornata elettorale, dove l’Italia si gioca molto del suo futuro, c’è una differenza abissale. Tra un vecchio illusionista che ripete sempre lo stesso esercizio, e un buon conoscitore della politica giovane, che cerca di dare una speranza di cambiamento e di rinascita ad un popolo italiano, che ha perso quel giusto interesse per un obbiettivo semplicissimo, che è quello di rimboccarsi le maniche tutti, perchè ognuno faccia la sua parte con onestà, dando il proprio serio contributo, affinchè si esca da una cattiva stagione durata molti anni di prevaricazioni e ingiustizie, e si creino i presupposti per governare con una politica intelligente che ci porti a traguardi più sereni e più solidali, dove il cittadino possa sentirsi al centro della politica e non ai margini, dove si è fatto confinare dai soliti furbetti e dalla sua incapacità di reagire alle facili lusinghe.Un caro saluto da chi cerca da sempre, con limitate possibilità, di lavorare per dare un futuro alle nuove generazioni, come fecero già i nostri predecessori che hanno sacrificato la vita per noi. E’ un nostro dovere creare i diritti ai più deboli.
Raffaele Innato ha scritto: 12 Aprile, 2008 17:23
Caro Alessandro59,
se ha letto bene il mio commento (le dò del lei visto che non ha accettato il tu), io non ho menzionato né la sinistra e né la destra. Né ho detto che la solidarietà appartiene solo alla sinistra. Io ho fatto una semplice constatazione, che da una parte c’è l’illusionista anziano72 (aveva promesso 2001/2006 benessere economico a tutti e un Pil all’8%) che abbiamo già avuto modo di conoscere durante il suo governato disastroso (crescita del Pil 0,0 e debito pubblico al massimo). Dall’altra parte un politico navigato giovane53, segretario di un nuovo grande partito democratico, che ci sta spiegando come si può cambiare e modernizzare in meglio l’Italia, senza usare promesse roboanti e senza offendere l’avversario. Facendo una politica più seria, più serena che possa coinvolgere tutta la società italiana a rimboccarsi le maniche per raggiungere l’obbiettivo di benessere, di cui un grande paese come l’Italia ha bisogno. Uno dei due sarà il Capo del Governo, piaccia o non piaccia.Detto questo, io sono di Taranto una città bellissima, nella quale una politica di centrodestra ha dissanguato l’intera popolazione, lasciandola nel grave dissesto finanziario (1000 milioni di euro, 50 anni di grosso debito, supertasse da pagare e con scarsi servizi), mai successo di quella proporzione in nessuna parte del mondo occidentale. Eppure, ci avevano promesso tutto il contrario e ci elargivano sorrisi e abbracci a non finire. Lei dice di essere uno che ha la partita IVA e si autodefinisce un “ladro”. Io credo che lei non lo sia. Ma, non può non essere d’accordo che una differenza esiste, tra un dipendente che paga le tasse alla fonte, ancora prima di fare la dichiarazione dei redditi nell’anno, e un lavoratore autonomo che paga le tasse dopo la sua dichiarazione. Il primo è sicuro che non può evadere, il secondo può fare la scelta. Come tanti furbi che non sono né di destra e né di sinistra, ma che creano molti emuli e molte ingiustizie e distorsioni. Ecco che, se vogliamo vivere in una società più giusta e più umana, dobbiamo premiare le idee e le intuizioni di quelle persone che fanno crescere in meglio le società, nelle quali affermare che la legalità, l’uguaglianza e i diritti umani e civili devono essere i principi, dai quali non si può prescindere, per vivere in quel mondo parallelo, nel quale trovare la nostra realizzazione di pace e di umanità solidale, che io ho avuto la bontà di sentire e di scrivere in un libro che le consiglio di leggere (sul mio blog troverà le informazioni necessarie) e da lei tanto auspicato. Un caro saluto e incoraggiamo i giovani con sane idee a lavorare per una società che salvaguardi sempre i più deboli.
Raffaele Innato ha scritto: 13 Aprile, 2008 19:09
Caro Alessandro59,
anch’io, quando intervengo nei commenti, parlo in linea generale per spiegare un mio pensiero o un mio parere. So per certo che i problemi che tu menzioni sulla tua categoria sono diversi e non semplici. Io, prima di essere assunto come dipendente a lavoro indeterminato, ho lavorato per 6 anni da lavoratore autonomo in giro per l’Italia e all’estero. Conosco abbastanza bene le problematiche e le dichiarazioni dei redditi.Ma, tornando al tema politico che più interessa agli italiani, so bene che nessuno dei pretendenti alla carica del governo italiano merita di essere votato con convinzione. Il problema è che noi viviamo in Italia, per cui dobbiamo decidere a chi dare la responsabilità di guidarla. Siccome non esiste un alternativa migliore, nè riusciamo a costruirla, dobbiamo democraticamente votare per qualcuno che diriga la barca al meglio o alla meno peggio. A molte persone che dichiarono di non votare, io chiedo: “non votando a quale situazione andiamo incontro?” Ebbene, non sanno dare una risposta esaustiva, perchè non hanno le idee chiare e perchè sono brave solo a contestare. Ti posso assicurare che io come contestatore sono difficile da battere, sono uno che ha partecipato attivamente al movimento studentesco del ‘68, ho esperienza. Siccome, è da tempo che ho finito di contestare, mi limito a trovare delle risposte e dei percorsi che possono dare un contributo positivo alla soluzione dei problemi.Ti voglio raccontare brevemente uno dei tanti miei interventi positivi da semplice cittadino quale io sono. Nei pressi della mia abitazione c’era un incrocio pericolosissimo. Tutti gli abitanti della zona lamentavano continuamente il problema, ma nessuno si muoveva. Un giorno decisi d’intervenire direttamente andando dalle istituzioni preposte. Spiegai il problema e loro mi risposero che erano al corrente, ma per questioni burocratiche non riuscivano ad intervenire. Alchè, con tono perentorio li consigliai di intervenire subito, altrimenti li avrei denunciati per concorso nelle morti da incidenti stradali. Ebbene, dopo aver interessato giornali, televisioni private, amministratori, sono riuscito da solo a far ripristinare quell’incrocio rendendolo più sicuro e più illuminato. Allora, noi italiani la dobbiamo smettere di piangerci addosso, quando poi siamo i primi a non avere comportamenti corretti e le nostre colpe le diamo sempre ad altri! Dobbiamo capire che la soluzione dei nostri problemi non dobbiamo solo delegarle ai nostri rappresentanti, ma dobbiamo essere partecipi a condizionare le persone preposte a fare il loro dovere. Perchè se mi lamento che sui marciapiedi c’è cacca di cani dappertutto, e poi sono uno di quelli che porta il cane a fare la cacca proprio lì, senza toglierla… Allora, non posso lamentarmi se contribuisco a fare tanta cacca e spendo soldi per vestire ed accudire il cane come una persona umana, lamentandomi che non arrivo alla fine del mese, per non aggiungere altro. A buon intenditore poche parole! Con simpatia un caro saluto da Raffaele (nome) Innato (cognome).

La volata finale.


08 aprile 2008

Commento su L'espresso "Mi dichiaro albanese". (Emanuela Falappi)

Raffaele Innato ha scritto: 8 Aprile, 2008 21:15
Questo dimostra quanto una burocrazia ingarbugliata e complicata di leggi e leggine, porta a percorsi tortuosi in cui si avrebbe bisogno del filo di Arianna, per non perdersi e per trovare una via di uscita. Ecco perchè sarebbe opportuno e salutare dare un taglio, come ha proposto anche Veltroni, ad una serie di procedure inutili che fanno solo perdere tempo e creano seri disagi alla nostra quotidianetà. Perciò non albanesi (con tutto il rispetto), ma bravi, onesti e produttivi italiani.

07 aprile 2008

Commento su L'espresso "Il tifoso e il poliziotto". (Angela Taroni)

Raffaele Innato ha scritto: 7 Aprile, 2008 19:15
Cara Angela,
quante persone non eroi ma semplici lavoratori, casalinghe, insegnanti, carabinieri, giornalisti, poliziotti, finanzieri, artigiani, commercianti, imprenditori, liberi professionisti, sacerdoti…muoiono nel silenzio delle cronache, lontani dai flash dei fotografi. Eppure, ognuno di questi svolgeva il suo compito con onestà e abnegazione, servendo la famiglia, la nazione e aiutando persone bisognose. Sono milioni di persone che ogni giorno compiono il loro dovere sui luoghi di lavoro, rischiando di non tornare più a casa. Quando è morto mio padre, semplice operaio, il suo medico curante che lo conosceva da molti anni disse: “Oggi è morto un galantuomo!”. Mio padre non era un eroe, anche se ha combattuto la seconda guerra mondiale in un sottomarino (L. Manara) per 5 anni servendo fedelmente la sua Patria e ricevendo la medaglia di bronzo per merito di guerra e al valor militare, né si sentiva un eroe, né lo abbiamo considerato un eroe. Però, sapevamo di avere un ottimo padre, un onesto lavoratore e un uomo dedito interamente alla sua famiglia. Non basta una divisa e svolgere bene il proprio lavoro per essere considerati eroi. L’uomo poliziotto Mauro, morto nell’incidente, merita sicuramente rispetto e dignità, come uomo servizievole al suo lavoro e alla sua divisa, ma definirlo eroe, in contrasto con i balordi picchiatori degli stadi di calcio, gli fa sicuramente torto. Noi dobbiamo insegnare ai nostri figli a non essere degli eroi, ma semplicemente persone che devono amare il prossimo, il proprio lavoro, la pace e vivere con i giusti sacrifici e i giusti godimenti, facendo il proprio dovere e rispettando i diritti degli altri. Un caro saluto Raffaele Innato

06 aprile 2008

Commento su L'espresso "Bordelli e soldati". (Maresciallo Guido Guasconi E.I.)

Raffaele Innato ha scritto: 6 Aprile, 2008 19:07
Se invece di pensare alla guerra con tutte le sue storture e brutalità, provassimo a costruire la pace regalando ad ognuno la libertà di esprimersi a seconda della sua appartenenza sessuale, non sarebbe meglio? Un caro saluto da un ex ufficiale dell’Esercito Italiano.

Basta con le morti sulle nostre strade.


04 aprile 2008

Commento su L'espresso "Troppi privilegi per le colf". (Mario Lauro)

Raffaele Innato ha scritto: 4 Aprile, 2008 12:53
Caro Mario,
poni una questione che certamente potrebbe essere rivista e non solo per il ceto medio. Prova ad immaginarti quelle persone anziane che sono rimaste sole e con una pensione di 500 o 600 euro. Allora, il problema nasce dal fatto che una società cosidetta evoluta come la nostra, non ha mai pensato e népensa a preoccuparsi delle persone anziane e con problemi. Basterebbe che si costruissero dei residence con verde apposta per gli anziani, dove ognuno in maniera autonoma ha il suo piccolo angolo per dormire e per la sua privacy. Dopodichè ci dovrebbero essere una serie di servizi (sale d’incontro, sala mensa, sala televisione, sala terapia, sala medicazione ecc…) con il personale addetto 24 ore su 24, che dovrebbero rendere la vita di queste persone più umana. Ognuno di questi anziani parteciperebbe economicamente col 75/80 per cento della propria pensione, riservando un 25/20 per cento alle esigenze prettamente personali.

Commento su L'espresso "Avvocati senza futuro". (Silvia Guardia)

Raffaele Innato ha scritto: 4 Aprile, 2008 11:51
Cara Silvia,ti dichiari intelligente e preparata, ed io ti prendo in parola. Ma, se tu sei la ragazza che dici, a maggior ragione dovresti sapere che la strada della vita è sempre in salita per chiunque. Anche per quelli che si sentono o pensano di godere dei privilegi. Sappi una cosa fondamentale, che i diritti si conquistano giorno dopo giorno. Non esistono diritti acquisiti, perchè ci sarà sempre qualcuno che vorrà abolirli. Quindi, se vuoi ottenere quello che cerchi, devi lavorare e fare sacrifici (non hai alternativa). Alla fine vedrai che anche tu troverai il tuo posto nella scala della vita. Chi si arrende è perduto!Sfrutta la tua intelligenza e auguri.

Questa sinistra autolesionista


02 aprile 2008

Commento su L'espresso "Obiettori di coscienza? No, ignoranti." (Alessandro Chiometti)

Raffaele Innato ha scritto: 2 Aprile, 2008 20:17
La pillola del giorno dopo è un metodo di contraccezione d’emergenza che ha lo scopo di prevenire la gravidanza, in caso di rapporto sessuale non protetto o in caso di mancato funzionamento di un metodo anticoncezionale, bloccando l’ovulazione. In seguito alla sentenza del T.A.R. del Lazio n. 8465/2001 la ditta produttrice della pillola del giorno dopo è stata obbligata a scrivere nel foglio illustrativo che il farmaco impedisce l’impianto dell’ovulo eventualmente fecondato, ma nel 2005 il Dipartimento di Salute Riproduttiva dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiarito che “la contraccezione di emergenza con levonorgestrel ha dimostrato di prevenire l’ovulazione e di non avere alcun rilevabile effetto sull’endometrio (la mucosa uterina) o sui livelli di progesterone, quando somministrata dopo l’ovulazione”, escludendo quindi un effetto intercettivo su un eventuale ovulo fecondato.La pillola del giorno dopo in Italia, può essere venduta solo dietro prescrizione medica con ricetta non ripetibile. Per poter assumere il farmaco è quindi necessario rivolgersi a un medico generico o a un ginecologo. In Italia il diritto all’obiezione di coscienza è concesso per legge solo nell’ interruzione volontaria di gravidanza, mentre manca un’espressa indicazione per quanto riguarda la prescrizione della pillola del giorno dopo. Tuttavia, secondo un parere non vincolante del Comitato nazionale per la bioetica, è un diritto del medico scegliere di non prescrivere la pillola del giorno dopo (obiezione di coscienza).Quindi, è assolutamente inopportuna l’obiezione di coscienza di alcuni medici vaticanizzati, perchè non uccide nessuna vita, ma previene l’insorgere di una possibile fecondazione, che potrebbe portare problemi seri alla donna non pronta ad una difficile gravidanza. E comunque le decisioni sulla propria salute e sulla propria vita, lasciamo che le prendono in maniera autonoma le persone sulla loro pelle, aiutandoli a non esporsi clandestinamente, magari verso gli stessi medici che hanno espresso l’obiezione di coscienza di convenienza.

Commento su L'espresso “Tra monnezza e mozzarelle” (Salvatore Palladino)

Raffaele Innato ha scritto: 2 Aprile, 2008 12:48
Se sei una persona di sinistra dovresti votare a sinistra, è ovvio. Bassolino non rappresenta i valori della sinistra, la moglie non lo sappiamo.

01 aprile 2008

Commento su L'espresso "Una mattina alla radio con Berlusconi." (Graziano Camanzi)

Raffaele Innato ha scritto: 1 Aprile, 2008 20:25
Carissimo Graziano,
non ti sono bastati 14 anni di “Faccio tutto mi”? Ancora, trovi il tempo di perdere del tempo prezioso! Sono anni che io ho perso l’abitudine di ascoltare baggianate. Appena, percepisco delle idiozie subito cambio registro e passo ad argomenti più concreti e più intelligenti. Non dimenticare mai che in auto non si parla al guidatore, soprattutto se chi parla rende nervoso il guidatore. Attenzione, può essere pericoloso!Un caro saluto e un buon ascolto di musica, che fa sempre bene.
Raffaele Innato ha scritto: 2 Aprile, 2008 11:16
Caro Giuseppe, quel signore al quale Lei ha dedicato una lettera molto articolata e lunga, se fosse nato o vissuto in Germania, non sarebbe mai arrivato a cotanta ricchezza e baldanza. Perchè difficilmente una società evoluta come la Germania, dove io ho lavorato, gli avrebbe permesso di fare affari non molto chiari. E certamente non sarebbe mai potuto scendere in politica, come gli è stato permesso in Italia con il conflitto d’interesse. Questo fatto dovrebbe far capire la differenza che esiste, tra una grande nazione, che ha saputo reagire subito dopo il nazifascismo di Hitler, ed una nazione come l’Italia, che ancora si trascina una mafia, con la quale la stessa America ha collaborato durante la seconda guerra mondiale stipulando un accordo con il boss dei boss Lucky Luciano. Purtroppo, fin quando non usciremo da questa morsa cancerosa e di affari poco leciti, dove molti personaggi trovano terreno fertile, non ci potremo mai chiamare una grande nazione. Le parole di Veltroni: “noi non vogliamo i voti della criminalità organizzata”, per me è stato un gesto concreto di presa di distanza, per lanciare un messaggio di speranza e di cambiamento, che se riusciamo a coglierlo potremo avere la possibilità di crescere e di diventare veramente una grande nazione civile.