24 febbraio 2008

Legge a favore delle casalinghe.

Commento su L'Espresso "Consigli per Binetti". (Luciana Foltran)

Raffaele Innato ha scritto: 24 Febbraio, 2008 12:48
La dialettica quando porta le contrapposizioni al risultato di valorizzare in positività il ragionamento è certamente benefica.Quando dalla stessa Sen. Binetti si dichiara a sproposito che essere gay è una devianza della personalità dell’individuo, e, invece, si ha la consapevolezza che usare il cilicio è un bene perchè ci costringe a riflettere sulla fatica del vivere, mi inorridisce, pensando che già senza cilicio quanta fatica a sopportare tanto masochismo deviante. Altro che devianza della personalità dei gay che non sta nè in cielo, nè in terra e nè in ogni luogo. La nostra società ha bisogno di misurarsi sulla concretezza e praticità dei valori, non su sentimenti o suggestioni di caste, di gruppi o personalismi vacui. Se modernizzazione e rinnovamento ci deve essere, diamo spazio e possibilità a chi usa il ragionamento per interesse e benessere di una collettività, che ama il vivere della realtà e persegua il sogno di una società che abbia rispetto di tutti e diritti uguali per tutti per il bene di tutti.

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22 febbraio 2008

Commento su L'Espresso "L'amore ai tempi di Moccia". (Alice T.)

Raffaele Innato ha scritto: 22 Febbraio, 2008 23:20
Non esiste una definizione dell’amore o il credo dell’amore. L’amore è un sentimento soggettivo e personale, non è e non può essere collegato ad una moda dettata o escogitata da una persona o da un libro o da un film. L’amore lo senti o non lo senti. Se lo senti diventa un trasporto meraviglioso che ti fa volare in una dimensione che va al di là di ogni ragione. Chi lo prova non vuole che finisca mai, ma duri in eterno. Certo, pensare ad un amore legato ad un lucchetto che col tempo si deteriora, vuol dire che anche il suo sentimento d’amore ha il suo limite di tempo che lo consumerà e, quindi, non resisterà nell’infinito.

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21 febbraio 2008

Commento su L'Espresso "Morire di SUV". (Luciano Cantarurri, Milano)

Raffaele Innato ha scritto: 21 Febbraio, 2008 18:49
Prendo atto, purtroppo, che quello che succede nel nord Italia è pari a quello che succede nel sud Italia. Almeno, nelle negatività siamo alla pari. Se poi, la vogliamo dire tutta, è una negatività che è lo specchio del nostro mondo. Quella che lei ha chiamato “emergenza maleducazione” io la chiamo “stortura del sistema”. La globalizzazione del mercato voluta dai grandi finanzieri, banchieri e grandi catene multinazionali, e non della pacificazione dei diritti dell’uomo e dei popoli, ha creato una società fondata sull’individualismo (involuzione), in cui ognuno si sente nel diritto di abusare della propria forza, in nome della concorrenza a prevalere a tutti i costi, determinando una grave lacerazione in un sistema sociale solidale evolutivo, che fini a qualche decennio fa si stava cercando di attuare, con i famosi movimenti partiti dagli anni ‘68.

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20 febbraio 2008

Commento su L'Espresso "Al voto senza sconti". (Alda Spada-Raffaele De Chiara- Paolo Caccetta, Messina)

Raffaele Innato ha scritto: 20 Febbraio, 2008 20:26
C’è in molti la percezione dello smarrimento e dello sconcerto verso una politica che non riesce a dare risposte concrete a problemi concreti. Si dice: “Ogni popolo ha il governo che si merita”. Ebbene a guardare e ad osservare la nostra società non mi meraviglia se al Parlamento o al Governo ci siano persone poco affidabili, sia per preparazione e sia per coerenza e correttezza. Lo dico con molta amarezza! La mattina presto mi alzo per andare a lavoro. Scendo le scale e trovo il portone aperto, lo chiudo. Varco il cancello e devo scansare le feci dei cani, a due metri da me uno dei soliti “amanti degli animali” sparge per terra il cibo per i cani e i gatti, e imperterrito se ne va. Avvio il motore della mia auto e a poche decine di metri trovo la prima auto che è ferma al centro della strada, mi tocca aspettare prima che il conducente si decida a spostarla. Nella imboccatura della prima curva per poco non mi scontro con un auto che sta effettuando l’inversione ad “U”. E’ una ragazza che si giustifica così: “sai non vedevo bene”. Riesco a fare qualche centinaia di metri e mi imbatto con un signore anziano che ha una guida molto lenta, appena trovo la strada a due corsie, incomincio il sorpasso e, stranamente, questo signore si ricorda di avere fretta e inizia ad accelerare e a suonare perchè non vuole che lo sorpassi. Riuscito con fatica il sorpasso, dopo quache chilometro mi trovo davanti un auto con dei signori indaffarati a gettare dal finestrino carta e mozziconi di sigarette, il conducente sta sorseggiando una birra. Ancora un pò più in là un uomo prima e poi una donna, che stanno zigzagando con l’auto perchè sono alla guida col cellulare e contemporaneamente stanno fumando. Finalmente, supero il centro cittadino e sono in periferia nella zona industriale e mi trovo all’improvviso una nebbia fitta, penso che forse ho sbagliato strada, invece, è il fumo nero degli scarichi dei tir e dei camini dell’Ilva di Taranto…Non continuo a narrarivi quello che mi succede durante il giorno e anche di notte, ve lo risparmio. Traete voi le conclusioni se la colpa di tanto sconcerto è solo dei politici o non dobbiamo fare un bel “mea culpa”. Perchè se vogliamo che cambi la politica in meglio dovremmo cambiare prima noi con atteggiamenti più responsabili e più coerenti alle nostre stesse richieste.

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Commento su L'Espresso "Fiorello e il voto". (Gianfranco Uggias, Sassari)

Raffaele Innato ha scritto: 20 Febbraio, 2008 18:51
Il voto è una garanzia ed una conquista sociale di democrazia per un Paese Civile. Attraverso il voto il cittadino esprime liberamente la sua preferenza verso un partito od un candidato a cui delega il suo modo di vedere e di intendere la vita economica, sociale, politico ed etica. Quindi, se il programma proposto rispecchia anche la volontà dell’elettore di vederlo realizzare, egli dà il suo contributo con il consenso del voto. Detto questo, se mio padre mi prospetta un progetto di soluzione per risovere i problemi famigliari ed io sono d’accordo, dò il mio consenso con una bella stretta di mano e approvo. Dopodichè, siccome io faccio parte della famiglia, so che il mio comportamento deve essere coerente con l’indirizzo espresso da mio padre perchè il suo progetto possa realizzarsi per il bene della famiglia. Se mio padre dovesse venir meno al nostro accordo, essendo io una persona responsabile, non spoglio mio padre dalle sue responsabilità togliendogli la mia delega, ma lo sprono a correggersi rimboccandomi le maniche, lavorando fianco a fianco con lui, perchè insieme possiamo e dobbiamo trovare la soluzione dei nostri mali famigliari. Non aspetto lo “zio d’America”!E a proposito di Fiorello, sarà anche bravo ad imitare e fare spettacolo, ma da oggi cambierò canale ogni volta che lo vedrò in tv o lo ascolterò alla radio. Un bel bagno di umiltà gli farà bene. Troppo successo e troppi soldi fanno sempre male, quando non si comprende che essere umili significa essere già ricchi di virtù.

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14 febbraio 2008

Commento su L'Espresso "Roma e il Papa". (Claudio Lo Bue)

Raffaele Innato ha scritto: 14 Gennaio, 2008 21:45
Ho visto le persone abbracciarsi, ho visto i religiosi svestirsi, ho visto i ricchi spogliarsi degli averi, ho visto i giudici criticarsi, ho visto i politici eleggere il popolo, ho visto i guerrafondai chiedere aiuto ai pacifisti, ho visto sorridere i lavoratori nelle fabbriche, ho visto il mare, i monti e i territori liberarsi dai rifiuti, ho visto l’aria tersa, poi… ho visto troppi non vedere.

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13 febbraio 2008

Commento su L'Espresso "Le tasse di Valentino Rossi e le mie". (Vincenzo Schirinà)

Raffaele Innato ha scritto: 13 Febbraio, 2008 12:44
Le tasse, piacciano o non piacciano, sono tasse. Prelievo necessario che compie l’Erario a fronte della spesa pubblica da utilizzare in favore dei servizi per i cittadini. L’utilizzo di queste entrate è in mano alla buona o alla cattiva amministrazione pubblica. Partiamo dal fatto, che le tasse dovrebbero essere pagate da tutti, in proporzione alla capacità di produrre reddito, senza sconti per nessuno. Chi non ottempera a questa elementare norma dovrebbe essere punito e sanzionato con pene severe, compreso il carcere. La discussione su come pagarle dovrebbe essere fatta in maniera equa e uguale per tutti, e non come accade oggi, che il lavoratore dipendente paga con perfetta precisione alla fonte e in anticipo, rispetto ad altre categorie che pagano dopo che sono stati chiusi i conti dell’anno, e in maniera forfettaria. Quindi già si parte in maniera sperequativa e ingiusta. Detto questo, noi, carissimi cittadini italiani e bravi spettatori, non siamo esenti da colpe. Perchè quando i vari Vespa, persone di spettacolo, giocatori o corridori ben strapagati, sono seguiti e inseguiti da milioni di spettatori, incollati alla tv o alla radio o negli stadi; bisogna sapere che a pagarli siamo sempre noi (col canone tv, pubblicità, abbonamenti…). Quindi, logica vuole, che se vogliamo una società più giusta, nella quale i comportamenti coerenti hanno una loro sostanziale importanza, dovremmo spegnere la televisione, la radio, internet, ecc…, prendere per mano la famiglia, i bambini o gli amici o le amiche, andare per strada o nelle piazze o in luoghi di ritrovo salutari, guardarsi, parlarsi, confrontarsi lealmente per decidere di seguire un modo d’intendere e di vivere la vita, non nell’attesa di un evento spettacolare voluto dagli altri per puro interesse di fare cassa, ma con l’aspirazione legittima di partecipare in collaborazione con gli altri ad essere noi i veri protagonisti della nostra vita, tramutando così le fastidiose tasse, che devono essere pagate, come bene per la solidarietà degli uomini.

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07 febbraio 2008

Commenti su L'Espresso "Votare per perdere?". (Carmine Di Filippo)

Raffaele Innato ha scritto: 7 Febbraio, 2008 15:37
Politicamente siamo arrivati al punto, le elezioni politiche. Veltroni dice e conferma che il 13-14 aprile correrà da solo perchè si può vincere, tenendo fermo il programma del Pd, che in politica estera si differenzia dalla sinistra per cui: meglio soli che male accompagnati.Domanda: di quale programma stiamo parlando? E ammesso che sia un buon programma per il Pd, è sicuro che lo possa essere anche per gran parte degli italiani che dovrebbero votarlo? Non sarebbe più ovvio e opportuno discuterlo con gli altri partiti alleati e trovare i punti programmatici di sicuro accordo per una sana allenza e sana prospettiva per il Paese, di cui abbiamo grande necessità. Io, sono un elettore, devo andare a votare, e desidero che mi si convinca che il programma sia esaustivo nei suoi punti importanti: risanamento costante dei conti pubblici, maggiore occupazione dei giovani al lavoro stabile, riduzione delle tasse al lavoro produttivo e alle imprese che investono sul lavoro, lotta severa alla evasione ed elusione fiscale, aiuto alle famiglie più bisognose, costruzioni di alloggi per famiglie meno abbienti e per giovani universitari, una Scuola Pubblica più meritoria e più professionale da cui debbano uscire ragazzi e ragazze pronte alle esigenza della società progressista, legge elettorale più trasparente e vincolante alla coalizione dei partiti con candidati eleggibili senza macchia, riduzione di una Camera del Parlamento e del numero degli onorevoli, snellimento ed efficenza degli Enti Pubblici, riduzione dei molti sprechi e privilegi sparsi nei settori sociali e no, severità legislativa nello smaltimento dei rifiuti (ogni territorio che produce 100 deve smaltirne 100, con le dovute eccezioni), una giustizia più giusta e più celere con sentenze che vanno applicate, incluso il carcere per rieducare seriamente, poltica sociale per i giovani nelle strutture associative e ricreative per una educazione alla vita come bene inviolabile, strade più sicure e veicoli su gomme meno veloci, una sana cultura a preservare e conservare i beni artistici a salvaguargia del paesaggio, sanzioni amministrative severe per chi viola le leggi della buona convivenza del rispetto reciproco nella comunità, un progetto nazionale al risparmio energetico meno condizionato al petrolio e meno inquinante, meno militari all’estero e più prevenzione e controllo più severo delle forze dell’ordine sulle strade e nelle nostre città, chi sbaglia paga e se è amministratore o politico o controllore pagherà di più, perchè deve dare l’esempio. Meno soldi pubblici ai privati che curano solo i propri interessi e più risorse a quelli che curano gli interessi certificati della comunità, informazione più trasparente e più responsabile.Insomma una società più normale e più equa. Non so se questo è il programma del Pd, se dovesse esserlo, pur con degli aggiustamenti che possano essere suggeriti da altri alleati, che ne migliorino la qualità, penso che Veltroni abbia serie possibilità di vincere di fronte ad una coalizione multiforme che ha dimostrato in tutti questi anni incapacità amministrativa e fare prevalentemente i propri interessi di bottega, avendo come unico programma di dare la spallata e denigrare l’avversario, disinteressandosi del nostro Paese e dei gravi problemi della nostra quotidianità.
Raffaele Innato ha scritto: 8 Febbraio, 2008 20:26
Non vi è dubbio che la maggior parte di questi politicanti e governanti non ha né capacità di lungimiranza e né buona preparazione amministrativa-politica. Ascoltandoli nelle varie interviste radio-televisive, si percepisce che mancano di dialettica e di preparazione ad una logica di visione della prospettiva filosofica e pragmatica, verso un ideale o verso un orizzonte futuristico di una realizzazione di benessere del proprio popolo e dei popoli. Cos’è che fa muovere le persone e i popoli? Il bisogno. Se ho realizzato il mio bisogno, non vedo la necessità di rimboccarmi le maniche, vivrò nella staticità del non fare. Viceversa se non ho realizzato il mio bisogno, sarò sempre in fermento e in movimento finchè ci riuscirò. Il bisogno, però, non è solo uno stare bene fisicamente, ma è anche uno stare bene mentalmente e moralmente. Cioè, la ricerca continua dell’essere di trovare nell’altro essere o verso altri popoli una condizione di benessere e di convivenza pacifica, nello scambio dei pensieri e dei dubbi che senz’altro portano alla crescita dell’individuo e alla sua evoluzione. Quindi, non la contestazione pura e semplice fatta di lamentele e di deleghe, ma una sana riflessione alla concreta partecipazione collettiva delle persone tutte, a saper vedere e distinguere quale orizzonte conviene traguardare, se veramente vogliamo soddisfare il nostro sempre bisogno di vita. A noi la scelta!

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05 febbraio 2008

Al voto, al voto...

Sono veramente sconcertato! Avevo sperato che non si fosse andati di nuovo a votare. Sembra, che il problema dell'Italia e degli italiani sia il voto. Io capisco che siamo in maggioranza cattolici e ci piace fare un voto (Santa Madre Chiesa!), ma si sta esagerando! Sono 15-20 anni che si gioca alla politica dello spettacolo in tv e del senza senso. Penso, che un pò tutti abbiano capito, che l'importante per questi personaggi è farsi eleggere, e poi ognuno si farà le leggi a proprio uso e consumo. La destra dirà che la colpa dei problemi del Paese è della sinistra. La sinistra dirà che la colpa è della destra. I centristi, che si autodefiniscono moderati, sono frastornati(?) e di conseguenza vanno una volta a favore della destra e un pò a favore della sinistra, e il gioco continua. E gli italiani? Beh, sono chiamati alle urne. Voto a destra, a sinistra o al centro? Gli ultimi sondaggi dicono che sto votando a destra, però forse mi conviene andare controcorrente, no forse è meglio rimanere in centro, tanto decideranno loro se spostarsi a sinistra o a destra. La nostra Costituzione dice che siamo una democrazia parlamentare, per cui in Parlamento gli eletti sapranno prendere la saggia decisione. Quale decisione? Ah..., si ...ma si, andare di nuovo al voto. Ma, perchè è giusto che la decisione deve essere presa dal popolo! Quale popolo? Ma, il popolo sovrano!